COMMENTI
  (Da 1 a 18 di 18)  
28 febbraio 2014 23:18 - IVAN.
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Beh, allora tranquillizzati, Sav; è solo una tua sensazione. Infatti qui nessuno è contrario (e vorrei ben vedere!) al fatto che i colpevoli di un reato stradale vengano puniti duramente e SENZA scappatoie. Come detto, la vertenza è solo sui MODI.

E parlando di “modi”, non c'è nemmeno bisogno di inventare strampalate innovazioni; la semplice applicazione PRATICA (cioè “alla lettera”) delle pene attualmente previste sarebbe già di per sé un valido deterrente (e ciò non richiederebbe neanche l'impiego di altri uomini e finanziamenti, poiché il tutto si svolge in un'aula di tribunale).
La CERTEZZA DELLA PENA così come teorizzata da Cesare Beccaria: ecco il deterrente più efficace alla voglia di commettere un reato. E ciò renderebbe inutili sia l'inasprimento delle sanzioni, sia proposte RIDICOLE come quella di riconfigurare la definizione legale di “Omicidio Volontario”.

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Quanto ai (presunti) pregiudizi verso il signor Renzi Matteo:
qui si parla di “lui” in quanto il topic fa riferimento ad una proposta fatta specificatamente da “lui”...ma è sottinteso che le argomentazioni qui dedicate a “Renzi” siano rivolte a QUALUNQUE sostenitore della medesima proposta, senza pregiudizi di sorta sulla persona.


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28 febbraio 2014 21:22 - savpg8801
In parole povere, asserisco che percepisco più favoreggiamenti nei confronti di chi produce il danno propendendo per una graduale (e si vede nel tempo e dai risultati sempre di meno penalizzazione) azione di affievolimento strutturale e di percezione del reato connesso, al posto di focalizzare molto di più l'attenzione su chi il danno lo subisce fisicamente e moralmente senza porre attenzione all'enormità non proporzionale.
Se l'ordinamento è quello che è, sbambocciare un promotore che contraria chi invece favorisce questo stato di cose come alcuni postanti, non produce certo alcun vantaggio al fine di sistemare questo sentimento-percezione che da più parti si fa sentire.
L'ex sindaco ed ora premier non è stato certo il solo in questa proposta. Se non piace il nome, d'accordo; se non piace che l'abbia fatta, la proposta, per gettare il sasso nello stagno, va meglio; se poteva farla in modo diverso, per me è più significativo, senza incapponirsi sulla denominazione.
Sta di fatto che ad una diminuzione (in ogni comparto operativo della legge) delle penalizzazioni attinenti reati, favorendo gli interventi amministrativi, non si è giunti affatto ad una reale "moralizzazione" dei potenziali atti delittuosi. Il principio di educare non ha dato risultati e non ne darà; gli slogan o i premi, o le benevolenze giuridiche sono elementi favorenti non solo a reiterare, ma a maggiorare le proprie tendenze eventualmente criminali dal momento che producono non riconoscenza, ma ripropensione a delinquere. Se il principio di aumentare le pene (di poco non serve a nulla) possa distogliere dal proliferare di leggi ad hoc per ogni sfumatura di reato, quale quella del femminicidio (per me non rispondente a criteri di costituzionalità circa l'uguaglianza di ogni cittadino in quanto inventarsi una definizione di reato apposta per una categoria di pari dignità e diritti quale quella di "genere" è demagogia opportunistica e irrisolvente) , ebbene seguiamo questa strada e defocalizziamoci, almeno, dal discutere sulle "definizioni" purchè il risultato si ottenga.
28 febbraio 2014 20:14 - IVAN.
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ABOUT “CONCRETEZZA”...
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• (da Savpg:) «Non porta a concretezze il continuare a far logomachie da tribunali.»
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E invece il richiamo ad usare un CORRETTO approccio alla questione ne porta eccome di “concretezze”, Sav. Poiché ciò evita ai benintenzionati di perdere tempo a perseguire strade chiuse dimostrando la loro impraticabilità, ed invita a concentrarsi su quelle vie che sono CONCRETAMENTE perseguibili. Chiamalo poco.

Lo ribadisco: Renzi ha fatto una sparata in malafede, ben sapendo che è una strada impraticabile da tutti i punti di vista. Ciò dimostra che in realtà NON ha affatto intresse a risolvere la questione del piratismo stradale. Per cui, chi gli si accoda sta solo dirottando le proprie energie lontano dal perseguire soluzioni CONCRETE.
Se fosse stato in buonafede, Renzi avrebbe detto subito: “Rinforziamo le pene e la certezza della loro applicazione”, senza appellarsi a deliranti proposte di riscrivere la configurazione legale di “Omicidio Volontario”.

Orbene; evidenziare la malafede di un ciarlatano usando i RISCONTRI OGGETTIVI è forse “fare logomachie da tribunali”?

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(By the way:)
Non so a cosa si riferisca il tuo discorso su presunti “tentativi di far passare le vittime per rei” o “attenuare le responsabilità di chi provoca un dolo”, dato che qui siamo già tutti (ma proprio TUTTI) d'accordo che chi commette un omicidio a causa di negligenza personale debba essere punito. Si sta discutendo solo sulla sensatezza dei MODI per farlo. Niente altro.


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28 febbraio 2014 14:20 - savpg8801
Mettetela pure sulle infinite cavillaggini accademiche del come è, del come studiarne più efficacità, del come produrre casistiche circa i pilotati risultati, oppure così è l'attuale legislazione e solo da qui si deve partire ed elucubrare.
Il principio informatore di tutta questa diatriba non si riconduce a capacità o meno di manovrare il tutto con assunti legali, polizieschi, deduttivi degli stati psichici o chimici, di sciorinamento di capacità legali e giurisprudenziali e di giochi di parole, ancorchè loquismi professionali.
Il pensiero di chi preferisce una risoluzione al posto di un'altra è valido per ogni cittadino esprimente opinioni (in regime di libertà).
La superiorità mentale di chi preferisce esprimersi a suon di interpretazioni finemente legali nell'attualità del momento in vigenza, non è prova provata di certa valenza nei confronti dell'eventuale gradiente di imbecillità altrui.
Il problema centrale dovrebbe essere, non quello di esaminare gli occorsi alla luce delle vigenti disposizioni legislative continuamente in evoluzione e per nulla definitiva "parola di Dio", [ma] quello di interpretare una coralità popolare, di una tutela delle vere vittime che non sono, come si tenterebbe far credere, quelle che sono state identificate come rei e che, pietà per le loro esistenze guastate, sarebbero troppo puniti per un ipotetico atto attenuante su ciò che hanno compiuto, ma ben altre. In sintesi si vorrebbe, da parte di accademisti, deresponsabilizzare o quantomeno giocare sulle interpretazioni attribuite (ma come e da chi) dei lemmi adottati.
Non è piacevole attendersi queste risoluzioni, anche se a parole, da parte delle vere vittime.
Se non piace la definizione "omicidio stradale" che al vero non suona neppure bene perchè si dovrebbero creare frasi per ogni tipo di simili reati, - tipo omicidio aereo, omicidio nautico, omicidio forestale, omicidio metropolitano, omicidio comunale o alberghiero, omicidio associazionistico, ecc.... tentiamo di esprimerci ed agire con molta più fermezza e risolutività con quello che abbiamo, ma in modo da porre un vero freno a questo sistema libertino di trattare la vita altrui da parte di sconsiderati ed assassini potenziali.
Non porta a concretezze il continuare a far logomachie da tribunali e polizieschi da fictions televisive.
28 febbraio 2014 12:50 - franka91
omicidio stradale... ottima questione sul quale prendere consenso..imputare ad un soggetto l'evento di un fatto colposo a titolo di dolo è una cosa assurda! da manuale: il dolo è composto dalla rappresentazione e della volizione di un fatto di reato e perciò può dirsi presente e provato solo se si accerta che l'agente ha avuto l'effettiva rappresentazione e volizione di quel fatto. una rappresentazione solo potenziale può invece fondare solo un rimprovero di colpa. Ma allora di cosa stiamo parlando? nessuno mette in dubbio il problema ma stravolgere la configurazione del reato è cosa gravissima, anche se in italia è sistematica la violazione di principi base! NO alla responsabilità oggettiva anche a tutela di tutti gli individui! condivido il pensiero di IVAN, al massimo si può lavorare sulle pene, anche se come nel caso degli stupefacenti o nel caso dell'aborto, l'aver mostrato i muscoli da parte del legislatore, ha portato a effetti completamente opposti a quelli auspicati. Penso che un controllo maggiore delle forze dell'ordine, la predisposizione di servizi volti a prevenire che un soggetto si metta alla guida in stato di ebrezza o sotto l'effetto di stupefacenti, oppure fare operazioni di informazione e prevenzione sono sistemi che a mio parere creano una maggior coscienza generale e sicuramente più accettate di una legge criminogena! parlare alla pancia porta consensi ma non risolve problemi! Prima di stravolgere la nostra costituzione per favore applichiamola!!!!!!!
27 febbraio 2014 19:58 - IVAN.
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• (da savpg:) «Sembri intervenire solo quando hai da sparare le contrarietà spacciandole per regole e dottrine ineluttabili senza appello.»
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Sai bene che non è così, Sav. Infatti molto spesso ti ho dato anche ragione (come molto spesso posso aver dato ragione ad uno che aveva torto solo per il fatto che avevo torto anch'io, ma questo è un altro discorso).

Non è questione di “libere opinioni”, ma di METODO.
Qui non stiamo parlando del colore preferito, bensì di riscontri oggettivi. Per cui ribadisco l'approccio metodologico con cui si “deve” affrontare la questione per evitare di parlare di aria fritta:

• «Siccome la questione implica una riforma in ambito legale, è su quello (e SOLO su quello) che vanno incentrate le discussioni.»

Sic et simpliciter. Se poi uno preferisce parlare del “moralmente secondo me si dovrebbe fare così”, liberissimo...però abbia almeno l'onestà di non pretendere di confutare dei riscontri oggettivi con dei proclami “de panza”.


Poi ciò che scrivi è vero: è sotto gli occhi di tutti che talune leggi sono palesemente inique, squilibrate, arbitrarie e vessative...ma la loro esistenza non deve motivare il nostro desiderio di crearne altre siffatte. E la ridefinizione dell'assunto legale di “Omicidio colposo” sarebbe, appunto, un'altra legge iniqua, squilibrata, arbitraria e vessativa. Non se ne sente proprio la mancanza.

Se uno ritiene che le attuali pene siano troppo blande, la soluzione gliel'ho già fornita:
• «Si può parlare al limite di inasprire le pene, ma NON di riscrivere le definizioni legali di “omicidio” per raggiungere lo stesso scopo.»
Et voilà; stessa cosa ma senza violentare né la logica, né il buonsenso, né il dizionario. E allora che senso ha perseguire la demenziale sparata populista del Renzi?


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27 febbraio 2014 16:42 - gdavanzovich
Purtroppo per molti italiani la galera serve solo a fare vendetta di stato, e la costituzione la conoscono solo per i propri diritti e si dimeenticano che un paese civile ha una costituzione e vale per tutti dal primo ministro al piu grosso avanzo di galera. Detto questo essendo stato io in passato vittima della strada a 18 anni meno pochi giorni posso dire che la vendetta non ripaga del dolore subito. La cultura giustizialista non può prevalere sulla ragione, sul diritto e sulla costituzione, altrimenti la società civile diventa una barbarie dove vige solo la legge della vendetta e della forca.
27 febbraio 2014 10:00 - savpg8801
Rifuoriesce la palese tendenza del global protester(si è mai sentita?), IVAN?. Le lapalissiane spiegazioni del "come stanno le cose in questo momento" e del "come dovrebbero stare ovviamente in futuro (e meglio lo fossero state anche in passato di altri opinionisti)" sono sempre, per te,circa il primo concetto, dovute; chissà perchè sempre contrarie alle opinioni altrui. Sembri intervenire solo quando hai da sparare le contrarietà spacciandole per regole e dottrine ineluttabili senza appello. Così è e così sia.
...Ricordati che stiamo sempre parlando di AMBITO LEGALE, Sav,.....
Perchè dovrei aver perso la memoria? Nei vecchietti è facile, forse lo pensi?
E tu ricordati che la legge, una volta che sia entrata in vigore, esce da infinite modalità politiche, nello spirito del diritto (non come vuoi intenderlo tu) da esigenze che si riconducono anche agli usi e costumi, al Popolo cioè all'intendimento che ne deriva da ragionamenti di opportunità, di regole, ecc. e pensiamo che questi risultati "legali" siano giusti? Quante volte, troppe forse relativamente alle tue prese di posizione, l'assassino è stato dichiarato innocente in grado successivo, poi di nuovo assassino ecc. E lasciamo stare la cavilleria giudiziaria. Se c'è una scienza altamente inesatta, instabile, insicura, inaffidabile è proprio la Giustizia, contrariamente al nome indicativo.
Molti evidenziano l'ingiustizia della "Giustizia".

Un breviario a cui attenersi, spesso, purtroppo senza scoprire l'acqua calda. Altra cosa, siccome quasi sempre le leggi sono vessative, è quando la gente non apprezza queste leggi. Siccome il Popolo "è" (dovrebbe essere) sovrano, la trafila è semplice.
Il Popolo delega dei rappresentanti che, come ben sappiamo, approvano le leggi (potere legislativo) poi la promulgazione le rende valide ed operative. Allora non c'è più niente da fare?
Dura lex, sed lex? Tutto finisce lì?
Come è facile per te fare le punte sulle opinioni (le opinioni sono sempre giuste, almeno nel diritto di esprimerle) quindi stabilire:la legge è questa, che kazzo volete?
L'astio dottrinale non può sostituirsi a rivendicazioni (giuste o meno) fatte col cuore.
E il cuore, spesso, ha un predominio attivo sullo sterile raziocinio analitico che le cose "stanno così punto e basta". e adesso, scemo, te le spiego io! Inoltre la saccenza di voler far passare per imbecilli sempre chi ha altre opinioni, prima o poi può invertire la rotta.
27 febbraio 2014 1:58 - IVAN.
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Questione già discussa più volte, e mi sorprende che ci intestardisca ancora a battere sempre sullo stesso chiodo.
Il topic è già esaustivo di per sé, per chi vuole interpretarlo correttamente.

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• (da Mariagrazia:) «E' assurdo rendere “volontario” per legge qualcosa che evidentemente(sic!) non lo è.»
• (da Savpg:) «Evidente per chi?»


Evidente per l'AMBITO LEGALE, Sav.
Siccome la questione implica una riforma in ambito legale, è su quello (e SOLO su quello) che vanno incentrate le discussioni. Tutto il resto è salottino.
E l'ambito legale parla chiaro: nelle definizioni di Omicidio NON c'è volontarietà senza una precisa e deliberata intenzione di uccidere. Punto. Molto semplice.

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• (da Mariagrazia:) «Chi si mette al volante sotto l'effetto di alcol non lo fa con la volontà di provocare un incidente mortale.»
• (da Savpg:) «Ma chi lo dice coi testadimanzo criminali che ci sono in giro?»


Questa è una questione del tutto diversa da quella di cui si sta trattando.
Se un “testadimanzo criminale” si mette al volante con l'intenzione di accoppare qualcuno, allora sì - in QUEL caso - gli verrà imputata la “volontarietà” di omicidio...ma è una imputazione GIA' prevista dal c.p., quindi è fuori discussione.

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• (da Savpg:)«Chi non usa il principio di precauzione che ogni essere normale deve possedere e mettere in pratica[...]è assenza di precauzione, quindi il reato è volontario


No, proprio per niente.
Ricordati che stiamo sempre parlando di AMBITO LEGALE, Sav, e non di vaghi richiami alla “morale” o al “comun buonsenso”.
In ambito legale l'assenza di precauzione è considerata una pesante AGGRAVANTE, ma l'omicidio rimane sempre “colposo” (ad un suo livello più grave, certo, ma non esce dalla categoria della “colposità”).
E anche la “assenza di precauzione” è una norma già contemplata dal c.p.

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• (da Giancarlo7978) «Chi beve oltre i limiti o si droga SA che commette reato e non può assolutamente mettersi alla guida in quanto pericoloso per sè e per gli altri. Se lo fa trasgredisce volontariamente con le possibili conseguenze e responsabilità. Sa che con la sua condotta rischia anche di uccidere. E' una sua scelta e, se succede qualcosa ne è responsabile, sa che può anche ammazzare un malcapitato e pertanto in tal caso è omicidio volontario.


Sofisma contorto e non pertinente con l'ambito legale.
E' come sopra: il caso descritto rientra nelle aggravanti per mancata precauzione.
Un “ALTO RISCHIO” di poter uccidere è una cosa ben diversa dalla “INTENZIONE DELIBERATA” di uccidere.

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(In definitiva:)

Si può parlare al limite di inasprire le pene, ma NON di riscrivere le definizioni legali di “omicidio” per raggiungere lo stesso scopo.
Se un politico fa una proposta del genere, o è un burino ignorante o sta facendo bassa propaganda (una delle due cose, non ci si scappa).

In ogni caso una proposta così ridicola non può passare neanche il primo esame di consulta, e Renzi lo sa benissimo; con queste sparate sta solo facendo leva sugli istinti irrazionali dell'auditorium, il che rivela (a chi invece NON ragiona con gli istinti irrazionali) la sua statura come politico: uno gnomo da giardino.


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26 febbraio 2014 13:37 - savpg8801
Commentatrice Mariagrazia,
.... rendere "volontario" per legge qualcosa che evidentemente(sic!) non lo è.....("evidente per chi?")
....non lo fa (ma chi lo dice coi testadimanzo criminali che ci sono in giro?) con la volontà di provocare un incidente mortale (e lesivo grave o permanente sia per il soggetto stesso che per gli aventi causa?)....
.... La volontà di uccidere o di danneggiare quindi(che deduzione altamente logica!) non c'è e questo è un fatto (macchè fatto; semmai un'ipotesi)......
..... considerando "volontario" ciò che l'imputato certamente NON voleva (chi non usa il principio di precauzione che ogni essere normale dovrebbe e deve possedere e mettere in pratica(ed anche il C.d.S. lo prevede, lo omette volontariamente, perciò ciò che commette in quell'ambito risulta volontario e non casuale; camminare, ad esempio, per strada frequentata con un cane mordace e provocare la morte o altro di qualcuno, è assenza di precauzione, quindi il reato è volontario.)......
......per soddisfare l'ira su questo o su quello di qualche settore dell'opinione pubblica(?).....
......soldi per pagare legioni (siamo ad anteporre come al solito i soldi con lo spirito del diritto)......
.......ma chi può opporsi ai provvedimenti "urgenti" contro il "femminicidio"? (questo è altro tema, pur importante, ma non risolvibile con leggi o spot pubblicitari, senza, peraltro, mettere in campo anche altre vessazioni di altro genere che non vengono enfatizzate "di parte")......

Sino qui, mai sentita una difesa più accanita di parte interessata di tipo poliziesco televisivo o una lezione di economia del fabbisogno statale per cui servirebbe mandare assolti e depenalizzati solo perchè non ci sono soldi per (minimo) le carceri!

Le opinioni sono tutte accettabili da ascoltare, ma quando
si comparano le dichiarazioni degli automobilisti nell'accanimento di attribuzione di responsabilità e scorrettezza ai pedoni o ai ciclisti,
con quelle rilasciate da pedoni e ciclisti nei confronti dei conduttori di automezzi, si intravede benissimo l'interesse che l'uno o l'altro hanno per
la loro posizione del momento; opportunisticamente interessata.

L'ultimo estratto è verissimo e cioè:
....si legifera a getto continuo per nascondere l'incapacità di governare (ma questo vale, purtroppo, per tutto).

p.s.: le frasi tra parentesi sono dell'intestatario del post.
26 febbraio 2014 12:54 - Cepu
Una buona legge deve essere allineata ai principi del diritto corrente, se no è controproducente, se non dannosa.

http://it.wikipedia.org/wiki/Imputabilit%C3%A0
26 febbraio 2014 9:41 - giancarlo7978
Gentile Mariagrazia,chi beve oltre i limiti o si droga SA che commette reato e non può assolutamente mettersi alla guida in quanto pericoloso per sè e per gli altri. Se lo fa trasgredisce volontariamente con le possibili conseguenze e responsabilità. Sa che con la sua condotta rischia anche di uccidere. E' una sua scelta e, se succede qualcosa ne è responsabile, sa che può anche ammazzare un malcapitato e pertanto in tal caso è omicidio volontario.
26 febbraio 2014 9:12 - renato9969
Perché non cominciamo a mettere in galera le amministrazioni per omicidio volontario quando non mantengono idoneo il manto stradale, quando non potano le piante, quando i cartelli stradali sono illeggibili, quando dimenticano i tombini aperti ecc... se la legge è uguale per tutti si cominci dalle amministrazioni comunali.
26 febbraio 2014 4:00 - mariagrazia3828
Non sono d'accordo con i precedenti commenti per almeno tre generi di motivi. In primo luogo, è assurdo (e crea un precedente pericoloso per tutti) rendere "volontario" per legge qualcosa che evidentemente non lo è. Credo che nessuno abbia dubbi sul fatto che chi si mette al volante sotto l'effetto di alcol (ma anche: dopo molte ore di veglia o molto stanco, il chè, credetemi, è anche più pericoloso)non lo fa con la volontà di provocare un incidente mortale (tra l'altro, potenzialmente, mortale anche per lui stesso) ma sottovaluta il pericolo. La volontà di uccidere o di danneggiare quindi non c'è e questo è un fatto. Ora, un conto è chiedere l'aggravamento delle pene (storicamente si è penalizzato di tutto: anche l'adulterio o la lettura di libri sgraditi), un conto è stabilire che in un processo si neghi la verità, considerando "volontario" ciò che l'imputato certamente NON voleva. In secondo luogo questo continuo rispondere a qualsiasi problema preoccupi l'opinione pubblica inventandosi nuovi reati o aggravando pene è il principale motivo dell'impunità della maggioranza degli autori di reati, assassini e picchiatori sistematici compresi. I reati denunciati ogni anno nel nostro paese sono infatti circa un milione, i "posti" in carcere al massimo 60.000, sovraffollamento compreso. Questa marea di atti criminosi (in buona parte resi tali dalla legge per soddisfare l'ira su questo o su quello di qualche settore dell'opinione pubblica)intasa i tribunali, impedisce di condannare per tempo i delitti veramente volontari e violenti, induce gli avvocati a tirarla in lunga per avere la prescrizione, e, infine costringe da 70 anni ad amnistie continue, variamente travestite, perchè non è certo strillando che si producono nuove carceri e, sopratutto, soldi per pagare legioni di nuovi agenti di custodia che sarebbero necessari per applicare tutte le pene previste. In terzo luogo, secondo me, tutto ciò è strettamente correlato al malgoverno: si monta una falsa emergenza "bipartisan" (per esempio: due assassinati su tre sono maschi ma chi può opporsi ai provvedimenti "urgenti" contro il "femminicidio"? anche se, puntualmente, lasciano il tempo che trovano sui fatti e invece sono un disastro per il funzionamento dei tribunali), si emette il solito inconsulto decreto legge, si aggiunge un'altra pietra al sotterramento della funzionalità dello stato, si legifera a getto continuo per nascondere l'incapacità di governare. E chi critica il disastro è "nemico del popolo" e "buonista" o, peggio, "complice" dei "delinquenti per decreto".
25 febbraio 2014 19:53 - minotauro5801
Oltre l' accusa di omicidio volontario, che è un'ottima cosa, dovrebbe anche essere possibile impiccare al più vicino lampione chi è colto in flagranza di reato.
25 febbraio 2014 19:09 - piero3258
Il reato di omicidio stradale fa sorridere. Quanto all'omicidio volontario, purtroppo esiste qualche precedente di sentenze assurde per incidenti stradali in istato di grave ubriachezza. Ovviamente anche un ubriaco vuole tornare a casa col suo veicolo, visto che non c'è un servizio di accompagnamento a pagamento come ad es. in Inghilterra, e la probabilità d'incidente è alta anche usando prudenza. Colpa grave ma non certo dolo e nemmeno preterintenzionalità.
Invece di stravolgere il codice penale, non potrebbero incentivare un servizio del genere all'uscita dei locali?
25 febbraio 2014 17:05 - savpg8801
A parte che non ce ne frega, a noi cittadini, delle opinioni di buonismo degli articolisti, si ritorna a ragionare in termini di omicidio e finalmente smettendola una buona volta, di dare tutte le attenuanti e gli sconti di pena e i patteggiamenti e i domiciliari e i lavoretti sociali e tanto altro che favorisce sempre più il comportamento criminale degli automobilisti, parte "forte" della circolazione.
Quando uno ammazza, sia esso drogato o no, avvinazzato o no, dopato o meno, disattento o altro, non importa...è un omicida.
Pene severissime e certe sono il miglior deterrente contro l'arroganza dei criminali automobilisti che se la cavano(adesso) con le scuse.
http://www.aduc.it/comunicato/omicidio+stradale+solo+ennesim o+inutile+contributo_21877.php

Cito un ragazzo, vicino di casa, che è stato beccato, con 0,85 di grado alcoolemico. Diceva che aveva bevuto una birra con gli amici.
Gli hanno ritirato patente per almeno dieci mesi(non l'ha da aprile di anno scorso), auto, hanno speso(la mamma) 1400 euro di processo e avvocati, nulla da fare. Ora andrà, dopo la condanna, ai servizi sociali. Questo come esempio delle pene.
Fate un paragone proporzionale con chi ammazza e poi vedrete che scompariranno gli omicidi. Perchè di omicidi trattasi se si danno armi, anche improprie, come le auto nelle mani di gente senza scrupoli al fine di usarle arrogantemente e senza precauzione e scrupolo alcuno. Escono anche per ammazzare, se ci scappa.
L'unica differenza è che sparano nel mucchio anzichè su un singolo mirato e che non fa differenza.
E gli omicidi (come i ferimenti od altro) si PAGANO e neppure è sufficiente.
25 febbraio 2014 14:16 - alberto2663
E come vogliamo comportarci con chi,ubriaco o drogato,fa una strage(è già successo!),però dopo 48 ore è già fuori e,magari essendo anche un nullatenente,i superstiti,se ce ne sono,non percepiranno neppure un soldo a titolo di risarcimento civile?
Il buonismo imperversante in questo nostro paese a volte è stomachevole.
Saluti

Albertone
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