Sarà che la droga è considerata come una schiavitù scelta
dal tossico e un rischio più per le classi sociali
basse.
Invece i rapimenti sono rischi per le classi altolocate e la
decisione di sottostarci non è propria.
Allora meglio dare in pasto ai criminali il popolo co....ne.
29 novembre 2014 23:30 - IVAN.
.
(?) Non mi ero affatto arrabbiato, Armando; avevo capito
benissimo che avevi solo citato dei passaggi dal topic.
Quanto a:
• «Credo che purtroppo il proibizionismo non sia l'unico
modo che hanno per approfittare delle debolezze umane.»
Senza scomodare banche e leggi su misura che proteggono solo
gli interessi degli speculatori, basta citare la “missione
di pace” in Afghanistan: dopo l'invasione USA, la
produzione e l'esportazione di oppio sono aumentate di SEI
VOLTE rispetto a prima.
Le conclusioni da trarre sono ovvie. Soprattutto se
consideriamo che l'eroina viene importata negli altri Paesi
attraverso i CANALI MILITARI (esenti quindi dai controlli di
frontiera ordinari), e che a nessun giornalista indipendente
è consentito di effettuare indagini sul territorio
afghano.
Ora; sentir dire che “il proibizionismo serve a combattere
il narcotraffico e identificare i criminali” dagli STESSI
galantuomini che hanno imbastito un businnes così enorme e
in modo così spudorato sotto gli occhi dell'intero pianeta,
suona alquanto GROTTESCO. (Va bene raccontare balle, ma
almeno raccontarle BENE. Spararle così maldestre è insulto
all'intelligenza umana.)
E' un castello di menzogne talmente mal costruito che mi
sorprende sempre constatare che ci sia qualcuno così
mentalmente INDIFESO da bersele soltanto perché “le ha
dette un'autorità”. Questo significa proprio ragionare
solo con le orecchie, ed anteporre le chiacchiere di
propaganda a ciò che si percepisce coi propri occhi.
.
29 novembre 2014 18:37 - armando977
Ivan non ti arrabbiare, io ho solo fatto un analisi del
testo per chi ne dava un'interpretazione a favore del
proibizionismo. Poi che le giustificazioni addotte
nell'articolo siano corrette o meno è soggettivo.Per me
sono boiate atte a giustificare un vergognoso giro di soldi
(il proibizionismo) che si alimenta sulla morte delle
persone e credo che purtroppo non sia l'unico modo che hanno
per approfittare delle debolezze umane.
28 novembre 2014 23:32 - IVAN.
.
• (Cit.) «...il testo ci spiega che la proibizione delle
droghe serve ad identificare un gruppo sociale che non sta
alle regole : "La criminalizzazione del traffico di droghe
serve essenzialmente per identificare i soggetti antisociali
che considerano più facile e lucrativo vivere ai margini
della legge che cercare di integrarsi nel sistema
economico". Il proibizionismo è quindi un sistema di
identificazione sociale ed ha emarginato una classe che ci
guadagna.»
Invece è un'idiozia, Armando. Come scusa è veramente
RIDICOLA.
È come dire: “Lo Stato permette alla mafia di prosperare
al fine di identificare i mafiosi”.
Un'idiozia, appunto. O quantomeno una palese dimostrazione
di MALAFEDE. Infatti se lo scopo fosse davvero quello
sopracitato, non avrebbe senso perseguire i semplici
CONSUMATORI.
La verità è che il proibizionismo - fra le tante altre
cose - rappresenta anche una forma oppressiva di controllo
sociale, un pretesto per perseguitare le fasce più deboli
della cittadinanza.
Io - Stato - scopro che tu ti sei fumato una banale
cannetta? Bene, allora ho il comodo pretesto per renderti la
vita impossibile: ritiro della patente, sequestro dell'auto,
sanzioni amministrative, segnalazione in prefettura, veto di
candidarti a cariche pubbliche... Mi spieghi cosa avrebbe a
che fare, tutto questo, col fatto di “identificare i
criminali”? Siamo seri, suvvia.
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• (Cit.) «Se togli ai trafficanti questo guadagno,
faranno altro per continuare ad arricchirsi, e sarà
probabilmente più pericoloso del traffico di droghe.»
A questa solenne fesseria ho già risposto. E' una DOPPIA
contraddizione in termini, poiché:
1) Non esistono attività illegali più sicure e lucrative
del traffico di droga;
2) I narcotrafficanti si riciclano GIÀ in altre attività
illegali, e PROPRIO tramite il reinvestire in queste
attività i profitti ottenuti col traffico di droga.
Quindi, da qualsiasi ottica la si guardi, è una scusa che
non sta proprio in piedi.
J.P.Quéllar afferma di essere sostanzialmente favorevole
alla legalizzazione. Bene; ma la sua analisi delle ragioni
della controparte fa acqua da tutte le parti. Dico davvero;
non c'è nessuna LOGICA nelle giustificazioni addotte da
Stephan Chrover. Mi cascano le braccia a pensare che
qualcuno possa prenderle minimamente sul serio.
.
27 novembre 2014 18:46 - armando977
Ah e comunque sono completamente a favore della
legalizzazione quantomeno della canapa perché i benefici
che si avrebbero sarebbero superiori ai danni causati dalla
sottrazione di una fetta di mercato ai trafficanti Prima di
tutto, visto che l'erba è la sostanza più consumata, si
darebbero meno opportunità agli spacciatori di offrire
altro oltre l'erba. Chiaramente la qualità del prodotto
sarebbe migliore e si potrebbe evitare di parlare della
fantomatica erba al 60% di thc potendo permettere la vendita
di un prodotto con principio attivo max del 20% e solo ai
maggiorenni. Si potrebbero fare deroghe per uso terapeutico,
si creerebbe un mercato legale con una domanda certa e
numerosa. Si potrebbe.... si potrebbe....
27 novembre 2014 18:34 - armando977
No attenzione il testo non è contro la legalizzazione anzi,
sta analizzando cosa succederebbe con la legalizzazione
infatti inizia dicendo:"Non ho dubbi: è chiaro che i danni
causati dal traffico di droghe sono molto superiori a quelli
che sarebbero causati da una loro completa legalizzazione".
E questo perché le droghe legali sarebbero più controllate
e avrebbero tutti i vantaggi che sappiamo. Poi ci spiega che
la proibizione delle droghe non è contro la droga ma serve
ad identificare un gruppo sociale che non sta alle regole
:"La criminalizzazione del traffico di droghe serve
essenzialmente per identificare i soggetti antisociali che
considerano più facile e lucrativo vivere ai margini della
legge che cercare di integrarsi nel sistema economico".
Cioè reputa pericolosa questa classe sociale e la
"ghettizza" socialmente e penalmente. Il proibizionismo è
quindi un sistema di identificazione sociale ed ha
emarginato una classe che ci guadagna. Se togli ai
trafficanti questo guadagno faranno altro per continuare ad
arricchirsi e sarà probabilmente più pericoloso del
traffico di droghe.
In realtà credo che questo articolo denunci la debolezza
degli stati che non sono in grado di garantire la legalità
e che quindi preferiscono dare sfogo alla criminalità con
un mercato al di fuori della legge e che reputano meno
pericoloso di altri.
Detto questo dico la mia personalissima opinione: a me
sembra na strunzata grossa perché io vorrei uno Stato (con
la S grande) che gli sfascia il culo a chi non rispetta la
legge e non uno stato (con la s piccola) che ci fa accordi e
premia chi delinque.
27 novembre 2014 0:41 - IVAN.
.
Sinceramente non mi era mai capitato di leggere un tale
accumulo di STUPIDAGGINI per giustificare le politiche
priobizioniste.
In breve: secondo la spiegazione del topic, lo Stato
permette deliberatamente ai narcotrafficanti di fare affari
d'oro col traffico clandestino...poichè se venisse
legalizzato costoro dirotterebbero i loro sforzi su altre
attività illegali?!
Ma siamo impazziti?
Li voglio vedere i grandi narcotrafficanti a riciclarsi in
attività più lucrose del traffico di droga!
E poi come concetto è una totale idiozia: infatti i
profitti del traffico di droga vengono GIA' reinvestiti in
altre attività illegali: traffico di armi, riciclo di
denaro sporco, corruzione politica, appalti pilotati...
Quindi affermare che il proibizionismo serve ad evitare che
i criminali si riciclino in altre attività illegali, è una
palese CONTRADDIZIONE IN TERMINI.
(Se queste sono le tesi migliori in difesa del
proibizionismo, preferisco ancora chi condanna la cannabis
dicendo che è “l'erba del diavolo”. Bah.)
.
26 novembre 2014 9:33 - danielecr
Leggendo non si capisce se lui sia a favore o contrario alla
legalizzazione. Probabilmente c'è qualche problema nella
traduzione. Basterebbe una chiusa con delle brevi
argomentazioni sull'infondatezza di queste posizioni:
il traffico di droga è un lavoro: coltivazione,
trasformazione, trasporto, spaccio sono attività
impegnative tanto quanto quelle di scrivere una legge o un
articolo. Quindi i criminali non aspirano a vivere senza
lavorare.
I criminali sono devianti sociali, ma non so di preciso di
cosa sto parlando, non vorrei essere più banale delle
posizioni espresse (pro? contro?)
25 novembre 2014 20:58 - Claudio Cappuccino
Poche cose:
1) In generale, è moralmente molto discutibile per uno
stato democratico giustificare la proibizione di alcune
"droghe" ma non di altre (vedi alcool, tabacco). Non si vede
perché le preferenze del cittadino X che ama le sigarette
devono essere rispettate dallo stato, ma quelle del
cittadino Y che invece vorrebbe fumare oppio o Cannabis no.
Il proibizionismo lede non solo il diritto di libertà di
ciascuno (la semplice scelta di usare una "droga" non può
essere vietata né punita in sé, in uno stato democratico
(liberale) possono e devono essere "puniti" solo gli atti
che determinano danni per gli altri, cfr Stuart Mill "Sulla
libertà" e infiniti altri), ma anche il diritto
all'uguaglianza di trattamento da parte dello Stato. Per me
il proibizionismo viola diritti inalienabili sanciti da
tutte le costituzioni liberali moderne. In una parola, è
anticostituzionale.
2) Se giustifichiamo il proibizionismo con l'argomento che,
se legalizzassimo anche le altre droghe, i delinquenti si
butterebbero a fare cose ancora più dannose per la
società, è come dire che stiamo consapevolmente
sacrificando il diritto alla libertà e all'uguaglianza di
alcuni (quelli che vorrebbero usare oppio o Cannabis) in
nome di un "male minore", l'ipotetica riduzione di delitti
più gravi del narcotraffico. Tra l'altro, una riduzione
molto ipotetica, considerando che dietro il mercato nero
della droga si nascondono non solo delitti di ogni genere
legati al grande narcotraffico (vedi gli assassini e le
torture in Messico), ma anche infiniti altri delitti: dalla
corruzione diffusa a tutti i livelli fino alla
microcriminalità - estremamente disturbante - dei "drogati"
alla devastazione ambientale (vedi coltivazioni di coca in
Amazzonia).
3) Il commercio illegale di droghe è tecnicamente quello
che si chiama un "crimine senza vittime". Io non mi sento
vittima di quello che mi vende la mia droga, e certo non lo
denuncio. Siamo d'accordo a fare quello che facciamo, e a
farlo di nascosto. Per questo è così difficile, anzi
impossibile, estirpare il commercio delle droghe illegali.
Invece, nel momento in cui, a causa della legalizzazione
delle "droghe", i narcotrafficanti fossero messi nella
necessità di trovare altri modi per far soldi
illecitamente, (a) non è detto che riescano così
facilmente a inventarli e metterli in pratica (b)
probabilmente dovrebbero compiere "crimini con vittime" (es
rapine, estorsioni) e questi sono di solito più evidenti,
vengono più facilmente denunciati e la repressione è più
facile (c) il doversi riciclare molto rapidamente da
un'attività (narcotraffico) ad altre tutte da inventare
richiederebbe del tempo, creerebbe disorientamento fra le
organizzazioni criminali interessate e lotte intestine fra
ex-complici (pensiamo alla catena Colombia-Messico-USA e
simili), ormai costretti a fare ciascuno per sé. Con un
notevole spazio di azione per organizzare una repressione
(anche considerando che i criminali sono noti, solo non
riusciamo a incastrarli per mancanza di prove... altro
effetto del "crimine senza vittime").
PS Non mi dilungo nelle analisi, ma mi sembra che questi
siano punti importanti.
24 novembre 2014 10:44 - break
Oltre lo spacciatore, anche il consumatore si trova in un
certo senso a delinquere. Ciò crea una massa incredibile di
persone che non credono nello Stato e che ritengono
infrangere la legge sia del tutto normale. Pericolo!!!
23 novembre 2014 19:43 - V.Donvito
'sto "pinguino" ha premesso di essere favorevole alla
legalizzazione in assoluto, ed ha stigmatizzato la fesseria
di fondo di chi si oppone alla legalizzazione con questa
motivazione.
Leggere con piu' attenzione... :-)
23 novembre 2014 17:07 - Mrnice
ma sto pinguino potrebbe informarsi un po prima di sparare
minch... In colorado i reati sono diminuiti del 10.6% dopo
la legalizzazione della cannabis....