savpg8801
29 novembre 2014 13:07
Il lamento sulla diminuzione del petrolio e di altre fonti
energetiche, di conseguenza perchè legate al petrolio,
energia elettrica in primis, ma anche gas e indotto, la
prima perchè è una diminuzione consistente all'industria e
ai servizi, il secondo, sempre al ciclo di produzione e allo
stato per i costi sul mantenimento di ogni apparato(a
prescindere dalle meno tasse incassate). Poi mettiamoci i
cittadini che, a cominciare dalla circolazione e a finire ai
consumi domestici e sociali, sono destinati a fare notevoli
risparmi allorchè ci saranno gli adeguamenti(sempre in
ritardo).
La bilancia quindi avrà un respiro non indifferente, dato
che la parte energia la fa da padrona.
E allora? perchè non dire nulla su questo, al di là di
altre conseguenze che potrebbero innescarsi?
La storiella si ripete ogni volta che c'è qualche
diminuzione dei "grandi costi". Accade per il debito
pubblico che, dopo infiniti e decennali lamenti per gli
interessi troppo altri, In effetti negli anni novanta si
pagavano interessi anche oltre il sedici(16)%, poi negli
anni 2000 si viaggiava dall'8 al 4,5%. Adesso il decennale
paga poco più del 2" e il BOT quasi zero( O). Non se ne
parla mai dei risparmi notevolissimi, vista la mole del
D.P., che avrebbero, da soli, contribuito al quasi
risanamento ed anche al segno +. Del maledetto spread, causa
di tutti i mali e, in parte, anche della cacciata del capo
di F.I., non si parla più. adesso viaggia poco oltre 130,
quando era, ai tempi, anche oltre 500. Lo stesso Monti
sarebbe stato felice se fosse rimasto a quasi il doppio di
adesso!!
Lo stesso per l'energia e suo indotto. Si parla solo di far
propaganda per la diminuzione di un punticino di tasse
(anche questo tutta utopia) per aziende e servizi, ma
considerando le diminuzioni dell'energia che fa andare
avanti tutto l'apparato economico-produttivo del Paese, non
se ne parla. La paura di diminuire i prezzi per via delle
teorie oscene che giudicano quella "deflattiva" la causa
principale di ogni male, fa stare zitti tutti. Teniamoci
questa bombola di ossigeno e "mosche". Al massimo
guadagneremo di più, ovviamente senza rendicontarlo e
porteremo in paradisi fiscali il surplus. Si teme che,
forse, i governi dicano: volete la diminuzione delle tasse?
accontentatevi invece della diminuzione del costo energetico
di cui vi siete sempre lamentati e amen.
Mantenere i prezzi alti è per i patentati accademici
economisti un buon segno perchè, come solerti poliziotti,
fanno le proprie deduzioni, supportate da improbabili
occorsi precedenti, ma pur sempre deduzioni .
Al contrario, si incolpa la crisi, la propensione al
risparmio, la mancata crescita, la diminuzione del
consumismo, gli accantonamenti per spese future o, già
fatte, ma non ancora pagate, la prudenza di cambiare la
macchina nonostante dicano che le vecchie inquinano, (anche
dopo averci obbligati, da ben oltre vent'anni, a mettere
marmitte catalitiche o a inventarsi EURO1, EURO2 ecc.ecc. o
la dismissione di spese inutili e modaiole.
Ammettiamo che queste vicende geo-politiche e delle sempre
valide (finchè non si troverà di meglio) leggi di
domanda-offerta ed altro saranno operative (in campo
energia) diminuzioni eclatanti ne vedremo ancora(leggi
inerziali), ma quando ci sarà inversione di tendenza, ora
che nessuno acclama i risparmi diminutivi come manna (almeno
momentanea) venuta dal Cielo, dopo vedremo rivoluzioni e
lamenti cosmici per giustificare aumenti ingiustificati che
non terranno alcun conto delle mediane nel tempo.
Proprio come fanno i petrolieri alla pompa che, quando ci
sono diminuzioni, calano un pochino (e come dice anche
qualche illustre personaggio del settore che ci saranno
enormi ed occulti guadagni al comparto) ma quando c'è da
crescere, il minuto dopo avviene sempre il ritocco, qui con
gli interessi.