COMMENTI
  (Da 1 a 1 di 1)  
2 dicembre 2014 11:55 - savpg8801
savpg8801
29 novembre 2014 13:07
Il lamento sulla diminuzione del petrolio e di altre fonti energetiche, di conseguenza perchè legate al petrolio, energia elettrica in primis, ma anche gas e indotto, la prima perchè è una diminuzione consistente all'industria e ai servizi, il secondo, sempre al ciclo di produzione e allo stato per i costi sul mantenimento di ogni apparato(a prescindere dalle meno tasse incassate). Poi mettiamoci i cittadini che, a cominciare dalla circolazione e a finire ai consumi domestici e sociali, sono destinati a fare notevoli risparmi allorchè ci saranno gli adeguamenti(sempre in ritardo).
La bilancia quindi avrà un respiro non indifferente, dato che la parte energia la fa da padrona.
E allora? perchè non dire nulla su questo, al di là di altre conseguenze che potrebbero innescarsi?
La storiella si ripete ogni volta che c'è qualche diminuzione dei "grandi costi". Accade per il debito pubblico che, dopo infiniti e decennali lamenti per gli interessi troppo altri, In effetti negli anni novanta si pagavano interessi anche oltre il sedici(16)%, poi negli anni 2000 si viaggiava dall'8 al 4,5%. Adesso il decennale paga poco più del 2" e il BOT quasi zero( O). Non se ne parla mai dei risparmi notevolissimi, vista la mole del D.P., che avrebbero, da soli, contribuito al quasi risanamento ed anche al segno +. Del maledetto spread, causa di tutti i mali e, in parte, anche della cacciata del capo di F.I., non si parla più. adesso viaggia poco oltre 130, quando era, ai tempi, anche oltre 500. Lo stesso Monti sarebbe stato felice se fosse rimasto a quasi il doppio di adesso!!
Lo stesso per l'energia e suo indotto. Si parla solo di far propaganda per la diminuzione di un punticino di tasse (anche questo tutta utopia) per aziende e servizi, ma considerando le diminuzioni dell'energia che fa andare avanti tutto l'apparato economico-produttivo del Paese, non se ne parla. La paura di diminuire i prezzi per via delle teorie oscene che giudicano quella "deflattiva" la causa principale di ogni male, fa stare zitti tutti. Teniamoci questa bombola di ossigeno e "mosche". Al massimo guadagneremo di più, ovviamente senza rendicontarlo e porteremo in paradisi fiscali il surplus. Si teme che, forse, i governi dicano: volete la diminuzione delle tasse? accontentatevi invece della diminuzione del costo energetico di cui vi siete sempre lamentati e amen.
Mantenere i prezzi alti è per i patentati accademici economisti un buon segno perchè, come solerti poliziotti, fanno le proprie deduzioni, supportate da improbabili occorsi precedenti, ma pur sempre deduzioni .
Al contrario, si incolpa la crisi, la propensione al risparmio, la mancata crescita, la diminuzione del consumismo, gli accantonamenti per spese future o, già fatte, ma non ancora pagate, la prudenza di cambiare la macchina nonostante dicano che le vecchie inquinano, (anche dopo averci obbligati, da ben oltre vent'anni, a mettere marmitte catalitiche o a inventarsi EURO1, EURO2 ecc.ecc. o la dismissione di spese inutili e modaiole.
Ammettiamo che queste vicende geo-politiche e delle sempre valide (finchè non si troverà di meglio) leggi di domanda-offerta ed altro saranno operative (in campo energia) diminuzioni eclatanti ne vedremo ancora(leggi inerziali), ma quando ci sarà inversione di tendenza, ora che nessuno acclama i risparmi diminutivi come manna (almeno momentanea) venuta dal Cielo, dopo vedremo rivoluzioni e lamenti cosmici per giustificare aumenti ingiustificati che non terranno alcun conto delle mediane nel tempo.
Proprio come fanno i petrolieri alla pompa che, quando ci sono diminuzioni, calano un pochino (e come dice anche qualche illustre personaggio del settore che ci saranno enormi ed occulti guadagni al comparto) ma quando c'è da crescere, il minuto dopo avviene sempre il ritocco, qui con gli interessi.
  COMMENTI
  (Da 1 a 1 di 1)