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15 gennaio 2015 0:40 - incat
la violenza l'abuso la soprafazione l'ingiustizia l'odio che alimenta tutto questo sono sempre esistiti e sempre esisteranno finche' esistera' la materia guardatevi un po' indietro ,da che l'uom e' comparso e' sempre stato cosi' , guardatevi un po avanti .perche' non lo dovrebbe piu'essere? perche' lo speriamo tutti? non e' un motivo valido ne' efficace ...dio portera' la pace la giustizia ? chi? quella entita' che sa tutto e puo' tutto e non muove un dito per fermare terremoti e sunami lasciando che migliaia di innocenti vengano seppeliti vivi? la crudelta' l'ingistizia il dolore in una parola il male fa parte della materia ..dal pezzo di roccia fino al cervello umano ...e la materia deriva da quella entita ' ...percio'...la colpa di tutto e' nell'origine di tutto...e' cosi' elementare...
14 gennaio 2015 11:02 - simone3577
I dogmi vanno lasciati fuori dal dibattito politico o si mina la democrazia, la fiducia che ogni uomo ha nel poter rispettare l'opinione altrui perchè liberamente formata e non perchè religiosamente imposta. Quando questo non accade è necessario "liberare" quegli animi e attaccare ogni potere che si rifiuti di prestarsi ad un giudizio critico. La satira a questo serve. La satira non attacca il religioso, ma il potere che lo governa. Serve a far notare quanto esso è potente e quanto sia necessario dissacrarlo quando si espande fuori dai confini del sacro (ovvero nella vita politica). Nessuno fa satira del buddismo, perchè non è ingerente quanto cattolicesimo e islam.
Se la satira è fatta contro un potere autoritario e con intento di far riflettere, per riparare alla situazione, essa non deve avere alcun limite.
Un capo religioso saggio dovrebbe sapere che per proteggere il sentimento religioso dei suoi fedeli e la rispettabilità del suo credo, occorre tenere la religione staccata dalle cose terrene il più possibile. Viceversa, se si invischia, sa il rischio che corre e a lui dovrebbe essere ricondotta la responsabilità dell'inevitabile contrasto.
14 gennaio 2015 10:37 - renzo1391
Vogliamo fare una semplice considerazione?

a) Quelli che hanno fatto la strage di Charlie Ebdo e del mercato Kocher sono dei delinquenti e basta.

Quello che ha fatto e continua a fare Charlie Ebdo non dovrebbe essere consentito. Loro hanno appena dichiarato che bisogna difendere il DIRITTO DI BLASFEMIA.
Per cortesia, non confondiamo il diritto di satira con il diritto di offendere il sentimento religioso della gente, sia essa musulmana, ebrea, cattolica od altro.

La regola generale che deve essere al di sopra di ogni altra cosa è che il TUO diritto finisce dove comincia il MIO.

E se io sono credente, ho il sacrosanto diritto di non vedere insultata la MIA religione.
La tua satira può essere sfottente, anche dura, ma i DIRITTI delle persone NON SI TOCCANO.
13 gennaio 2015 18:52 - NN1999
C'è qualcosa di vero in ciò che ha scritto il dott. Donvito sulla libertà di espressione. In particolare fino dove può spingersi tale libertà senza ledere quella degli altri? Per i Musulmani Maometto è una figura sacra, come lo è per noi Gesù e non mi pare che si faccia satira su di lui, almeno regolarmente (non mi viene in mente nessun caso). Non voglio tirare in ballo l'atto terroristico, premeditato forse, e il mondo intero ha fatto bene a manifestare. Ho sentito le interviste fatte ad alcuni musulmani che vivono in Italia e ovviamente erano contrari all'uso di qualsiasi forma di violenza ma non mi sembravano contenti dell'uso che ne fanno di Maometto da parte di persone di tutt'altra religione, solo per ridere. Non ho presente la vignetta che ha fatto scatenare quel massacro, non credo sia stata la prima, ma la libertà di espressione deve tener conto anche della libertà di altre persone di vivere con dignità la propria religione.
13 gennaio 2015 15:49 - Sharman*
Bravo Vincenzo.

Volevo postare anche io qualcosa sulle persecuzioni che subisce Dieudonnè per avere ridicolizzato la religione sbagliata, quella ebraica-sionista-olocaustica, vedo con piacere che la cosa non è sfuggita nemmeno a te.

E non dimentichiamoci che,

come scrive DI DIANA JOHNSTONE su counterpunch.org tradotta da http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News& file=article&sid=14481

- Nel 2002, Philippe Val, allora redattore capo, denunciò Noam Chomsky per anti-americanismo e per eccessiva critica di Israele e dei media mainstream.

Nel 2008, Sinè un altro dei più famosi vignettisti di Charlie Hebdo, scrisse una breve nota che faceva riferimento a Jean, il figlio del presidente Sarkozy, che stava per convertirsi all'ebraismo per sposare la ricca ereditiera di una catena di elettrodomestici. Siné aggiunse un commento, "Questo ragazzo, andrà lontano!" e per questo, Philippe Val lo licenziò per "anti-semitismo" -

Due ipocriti pesi e due ipocrite misure che fanno dire alle persone più sensibili “ Io NON sono Charlie “

Fondamentalmente oggi ci sono due categorie nel così detto mondo libero occidentale sulle quali non è permesso esprimersi liberamente, in termini scientifici o satirici:
l'ebraismo con i suoi annessi e connessi di sionismo e Scioà
e le differenze razziali.
Paradossalmente la libertà di espressione è ancora tutelata al meglio nel centro dell'Impero del Caos, gli Usa. Lì ancora il Primo Emendamento protegge in larga parte la libertà di espressione.

Per esempio in Francia c'è la Legge Fabius-Gayssot che proibisce la libera espressione sulla truffa della Scioà. Fabius è l'attuale Ministro degli Affari Esteri e dello Sviluppo Internazionale in Francia

In Germania c'è la vera e propria Inquisizione per qualsiasi libera espressione di fatti inerenti la storia redesca-europea degli anni '30 e '40. Centinaia di migliaia di condannati per reati di opinione solo negli ultimi venti anni.

In Italia c'è la Religione di Stato e la Legge Mancino che servono come strumenti di repressione.
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