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27 maggio 2015 9:08 - gioel
per andree0070 - 5 marzo 2015 16:09
Concordo. Io mi trovo nella stessa condizione avendo disdetto tre anni or sono il canone, benché non guardassi da più tempo la TV. Lo feci non appena il sito della RAI indicò chiaramente le caratteristiche degli apparecchi non soggetti all'odiosa tassa di possesso. Inutile dire che si è è avviato un "contenzioso epistolare" con l'agenzia che si occupa di vess... riscuotere il "canone".
4 maggio 2015 18:55 - NN1999
Voglio tornare sulla questione di chi paga il canone. Oggi ho visto una nuova pubblicità, Tim + Sky, pubblicità analoga a quella di Fastweb + Sky. Ebbene, sulla base dell'ultima interpretazione della legge del Canone Rai da parte del Dipartimento per le Comunicazione del Ministero dello Sviluppo Economico (un qualunque dipendente pubblico insomma), chi si abbona ad uno di questi due servizi ed usa un monitor per computer non deve pagare il canone poichè non si fa uso di nessun sintonizzatore, si usa l'adsl. Inoltre, spulciando la lettera, il canone non si paga nemmeno se si possiede un televisore, dotato di sintonizzatore, inidoneo a ricevere i nostri standard di trasmissione perchè, per esempio, destinato ad essere usato in un paese che adotta standard differenti. Peccato che, se non erro, gli abbonati di Sky non possano ricevere i canali Rai usando il loro decoder dedicato perchè qualche anno fa venne rifiutata un'offerta da parte di Sky che voleva pagare un bel po' di quattrini per avere la possibilità di trasmetterli. Ma la Rai non offre un servizio pubblico che deve essere garantito a tutti e quindi anche a chi è abbonato a Sky? Mistero dei wurstel, senape e crauti, senza panino!
15 marzo 2015 21:48 - ennius4531
Ah.. porre domande, senza ricevere risposta, si passa per troll!

La ripropongo:
come renderesti la Rai " ..indipendente da tutto e da tutti. " come da te sostenuto ?

Se hai un'idea, prova ad esporla. 
15 marzo 2015 17:21 - NN1999
Non so se inserirti tra i vari troll che sono ben presenti anche su questo sito, o meno.
Come ho già scritto occorre individuare i reali problemi della Rai. Il principale è l'indipendenza da tutto e da tutti. Non servirebbe a niente cambiare gli uomini se poi questi sanno che sono obbligati a comportarsi in un certo modo. La Rai è una azienda particolare perchè è obbligata a fare cultura e a restare sul mercato. Il recente pronunciamento della Corte dei Conti viene proprio nel momento in cui si è iniziato a parlare della riforma della Rai, facendo notare che non solo deve tenere sotto controllo i costi, i quali sono in relazione alle entrate, ma che deve essere più generalista per assecondare i bisogni reali della gente. Solo con la presa di coscienza di tutto questo si arriverà alla soluzione dei suoi problemi, ma a volte mi sembra che il canone svolga la stessa funzione del prosciutto sugli occhi. Molto è stato fatto, si può fare anche questo. Spero che il Governo si ravveda.
15 marzo 2015 8:49 - ennius4531
... sembrerebbe che tu non abbia nessuna voglia di rispondere sul come rendere la Rai " ..indipendente da tutto e da tutti. " .

Se hai un'idea, prova ad esporla.

Se non ce l'hai, proseguì pure per ... ambage...
14 marzo 2015 15:29 - NN1999
Sembrerebbe che tu non abbia nessun interesse ad informarti. Ma dove vuoi andare a parare?
14 marzo 2015 12:59 - ennius4531
NN, questa volta, tira in ballo la Corte dei Conti per scantonare i quesiti posti riguardo la genesi e il funzionamento del sinedrio di intelligenze che dovrebbe rappresentare un faro culturale ed educativo del paese.

Ed insiste ribadendo che ..
" . Dal mio punto di vista il problema principale è rendere la Rai indipendente da tutto e da tutti. " .

Ecco un bell'esempio di azienda .... marziana ...
14 marzo 2015 11:44 - NN1999
Alla riduzione del canone si accompagna un recupero dell'evasione intorno al 20%, 25% al massimo.
14 marzo 2015 10:17 - NN1999
Proprio ieri la Corte dei Conti, analizzando i risultati di gestione della Rai ha messo in evidenza come i conti devono essere tenuti sotto controllo. Ora mi chiedo come ciò potrà avvenire in futuro se è previsto di ridurre il canone del 42%? Nell'attesa, la Corte ha precisato che la Rai, per restare sul mercato, dovrebbe aumentare l'offerta di programmi generalisti. Questo va contro quello che la riforma vorrebbe fare (voglio ricordare però che a parte delle anticipazioni nulla è stato ancora deciso), e in effetti la Rai svolge un duplice ruolo, quello di emittente pubblica e quello di una impresa che deve operare nel mercato se vuole sopravvivere. La riduzione del canone senza un corrispondente aumento delle entrate per altre vie costringerebbe la Rai a dover ridurre qualitativamente e quantitativamente la propria offerta di programmi per rientrare nei costi. Così come avevo già scritto giorni fa.

Dal mio punto di vista il problema principale è rendere la Rai indipendente da tutto e da tutti. Una volta risolto, e una volta chiarito qual'è il vero ruolo della Rai nel mercato radio-televisivo e nei confronti del publico, gestirla sarà molto più semplice. A meno che lo scopo della riforma sia un altro...
13 marzo 2015 18:26 - ennius4531
Lascio a NN lacerarsi nell'interrogarsi sui motivi che hanno portato alla morte di Domenica In , programma che tanto ha contribuito alla crescita civile, culturale ed economica del nostro paese, per affrontare il nodo della riforma della Rai su cui NN sbrodola solo ... buone propositi di cui sono lastricate le vie per l'inferno.

Mi limito a chiedere, quando NN scrive..
' .. che lo scopo della riforma dovrebbe essere principalmente la liberazione della Rai da tutto e da tutti per permetterle di svolgere il proprio mestiere di emittente radio-televisiva nel migliore deii modi,..' ,

quale ente dovrebbe designare il sinedrio di intelligenze che dovrebbe governare la Rai e a quale ente tale sinedrio dovrebbe rispondere delle sue scelte, perché se dovessimo applicare quanto NN scrive e cioè di una Rai liberata " da tutti e da tutti " , se ne dovrebbe dedurre che la Rai dovrebbe essere gestita da ... marziani.

NN... , per cortesia, meno fumo politichese e piú ... concretezza ....
13 marzo 2015 10:17 - NN1999
Il punto non è perchè Domenica In non va più in onda ma perche col tempo Domenica In si è sempre più impoverita di contenuti fino a scomparire.

Io comunque ribadisco che la riduzione del canone a 65 euro potrebbe essere voluta per giustificare la diminuzione dell'offerta da parte della Rai. Non solo le tre principali reti diventerebbero tematiche, ma anche le altre potrebbero subire la medesima sorte. Io ripeto che lo scopo della riforma dovrebbe essere principalmente la liberazione della Rai da tutto e da tutti per permetterle di svolgere il proprio mestiere di emittente radio-televisiva nel migliore deii modi, assecondando i bisogni "reali" della gente. Io vedo al di là del canone imposto e la Rai ha le competenze per essere sempre pioniera nel proprio settore. Invece no, si cerca di affossarla perchè "pubblica" e per via del canone. Ogni tanto qualche programma senza "politica" lo voglio guardare!

E comunque quello che dico è stato ben documentato recentemente.
13 marzo 2015 8:46 - ennius4531
NN , con il suo linguaggio che dice e non dice adombrando manovre e complotti extraparlamentari per favorire '.. qualche non meglio identificata minoranza.' ,
lo possiamo ben catalogare tra coloro che alzano ... fumo e banalità quando ci spiega le peculiarità del servizio pubblico che si estrinsecano .. ' ( pubblico nel senso di fornitore di programmi adatti a tutti: film, telefilm, intrattenimento, notizie ...) come se altre tv private generaliste non fornissero le medesime cose e qualche volta con maggior successo.

NN si chiede quale fine ha fatto Domenica In .
Ha mai pensato di sostenere la tesi che sia stata tolta essendo antipatica ' ad non meglio identificata minoranza.' ?

Quando NN lancia la sua generica invocazione di difendere la Rai , sembra far parte di coloro a cui la Rai sta bene, tutto sommato, .... così ....
12 marzo 2015 10:47 - NN1999
Purtorppo leggendo le anticipazioni apparse su un giornale nazionale mi sto convincendo che la riforma della Rai faccia parte di quel famigerato patto extraparlamentare. Leggendo l'articolo mi vengono in mente i ricordi dei discorsi che si tenevano sulla Rai anni fa, e la riforma attuale sembra andare esattamente in quella direzione. A questo punto la riduzione del canone mi sembra la contropartita allo smantellamento del servizio publico televisivo (pubblico nel senso di fornitore di programmi adatti a tutti: film, telefilm, intrattenimento, notizie - a proposito, che fine ha fatto Domenica In? e con cosa è stato sostituito? e poi di domenica, in fascia pomeridiana!) a favore di qualche non meglio identificata minoranza.

La Rai cambia? Mah! Intanto difendiamola.
12 marzo 2015 10:37 - NN1999
In verità, come capita spesso di leggere per la rete, quasi tutti sono convinti di avere il diritto di non pagare il canone accampando le più svariate scuse, principalmente dicono che non vedono la Rai.
11 marzo 2015 22:11 - angelo41
Tutte queste discussioni si eviterebbero se quelli che non vogliono pagare il canone seguissero i consigli di ADUC.
A norma di legge, del 1938, si chieda di introdurre l'apparecchio TV in un sacco per sigillarlo e poi pagare una piccola cifra di non ricordo quanti Euro, a favore della RAI.
Questa semplice procedura protegge da ogni futura rivalsa da parte di Equitalia.
Sembra una sciocchezza, ma è proprio così, c'è scritto nella legge in vigore dal 1938, che nessuno conosce.
5 marzo 2015 16:09 - andree0070
NN1999 quindi se IO non ho il televisore devo pagare lo stesso perché altri invece il televisore ce l'hanno???
Non ho il televisore da quando sono andato a vivere da solo un decennio fa, e non me ne sono MAI pentito.
Nessuno dice che debba essere lei a fare i controlli, ma almeno ammetta che ESISTONO persone che la TV non la guardano, e vivono benissimo.
E intanto, si informi meglio, visto che non si deve pagare il canone per il mero possesso del PC.
D'altronde questa interpretazione della legge era palesemente insensata e anzi ovviamente vessatoria... sarebbe lo stesso che far pagare il bollo automobilistico per il possesso di un paio di sci. Sono cose diverse, e il PC non nasce per vedere la TV, anzi, di solito si usa per tutt'altro. Avrà sentito dire anche che ci si lavora, immagino...
Ma si sa che in Italia c'è sempre chi vuole far pagare pure a tutti gli altri quello che paga lui ingiustamente, vige il concetto del "mal comune mezzo gaudio". Mi auguro che lei (e altri come lei) ci pensino un po' su, e capisca che se una cosa è ingiusta, farla sopportare a tutti non la rende giusta. Una cosa sbagliata va semplicemente corretta.
5 marzo 2015 15:07 - NN1999
Poi, non vedo perchè debba essere io a fare i controlli.

Non credo che commenterò oltre.
5 marzo 2015 12:38 - NN1999
Io sono convinto che quasi tutti coloro che dichiarano di non possedere un televisore lo possiedano. Il canone si paga anche se si usa il computer per guardare le trasmissioni televisive, così come si deduce dal sito della Rai. Ben venga la riforma che faccia pagare il canone su base familiare. Non si faccia una riforma che penalizzi la Rai ancora di più.
5 marzo 2015 12:14 - andree0070
Gentile NN, se non ha mai visto una casa senza una TV la inviterò a casa mia.
Nonostante la mancanza di TV comunque la RAI mi invia da anni minacce di ricorrere a mezzi non meglio specificati per farmi pagare il "canone".
Se fosse per me inviterei anche i funzionari RAI a vistare casa mia, peccato che non ci sia modo di farlo, e comunque sono sicuro che mi direbbero che devo pagare lo stesso visto che possiedo ben 4 finestre...
Le sembra logico, o preferisce anche lei continuare a far finta che non esistano persone che non guardano la televisione?
4 marzo 2015 11:22 - NN1999
Forse non hai seguito gli ultimi avvenimenti, del resto si è parlato anche molto di questo. Renzi ha fatto due proposte di riduzione del canone-tassa, la prima volta ha parlato di 80 euro e la seconda volta di 65 euro. Come contropartita ha parlato di lotta all'evasione, che si aggira intorno al 30% (supera il 90% tra le aziende). Siccome in tutta la mia lunga vita non ho mai visto una casa senza almeno un televisore, ho semplicemente affermato che sono favorevole ad una riduzione del canone facendolo però pagare a tutti coloro che sono tenuti.

Per il secondo tuo dubbio ho già scritto che la Rai deve essere liberata e resa autonoma. Su questo, considerando anche i receti documenti messi a disposizione della stampa cartacea, non ci sono dubbi.
3 marzo 2015 20:58 - ennius4531
.. mentre da una parte NN vorrebbe

' ... una riforma che le dia la possibilità di migliorare la propria offerta di programmi, anche per fare concorrenza alle pay-tv.'

dall'altra gli andrebbe bene una riduzione del canone.

Come si potrebbe sostenere al meglio la concorrenza riducendo le risorse messe a disposizione per farlo, fa parte di quella coerenza logica che sfugge a noi poveri umani ...
2 marzo 2015 19:59 - NN1999
E' sbagliato paragonare gli Stati uniti d'America con l'Italia in quanto gli USA, come dice il nome stesso, è un insieme di Stati, una federazione per essere più precisi. Quindi il termine di paragone è l'Europa, ma le differenze sono enormi.

Il canone, che è una tassa, c'è perchè lo prevede la legge ma io non vedo per il momento altre alternative. Mi sta bene una sua riduzione.
2 marzo 2015 17:33 - ennius4531
Premesso che NN ritiene essenziale la Rai mentre io la ritengo utile, scendendo nei particolari faccio presente che anche l'Italia, al pari degli USA, ha un'unica lingua e invece degli stati ha le regioni con tv locali in abbondanza.

Riguardo l'entità dei canoni , c'è da dire che laddove è più alta la tv non trasmette pubblicità come Francia, Danimarca, Svezia, Norvegia, Finlandia senza contare che i redditi in questi stati sono mediamente piú alti .
Inoltre c'è da ricordare che molti paesi europei come Paesi Bassi, Ungheria, Bulgaria, Spagna, Belgio fiammingo, Lussemburgo, ecc. il canone lo hanno abolito.

Non si capisce, poi, a quale trattamento di sfavore la Rai sia soggetta rispetto alle altre tv quando nel 2013 solo di canone obbligato ha incassato ben 1,63 miliardi di euro .

Il fatto che NN non si possa permettere un abbonamento alla pay tv , rammento che milioni di persone compreso il sottoscritto non guardano dette tv e .... sopravvivono senza angoscie lo stesso .
2 marzo 2015 10:53 - NN1999
Non si può paragonare l'Italia agli USA, che è formato da più di 50 Stati, ha un'unica lingua e presumo che in qualunque Stato si possa vedere ciò che le tv locali trasmettono. Una scelta molto ampia direi. Cosa che non accade in Europa.

Quando si parla della Rai si gioca sempre al ribasso. Poi ci si scorda che paghiamo il canone più basso in Europa, che abbiamo una evasione del 30% (tra le aziende supera il 90%) e che non c'è scritto da nessuna parte che la Rai deve sempre subire un trattamento di sfavore verso le pay-tv o le tv commerciali. Io non mi posso permettere un abbonamento alla pay-tv.
2 marzo 2015 9:04 - ennius4531
Ritengo che la Rai non debba essere nè demonizzata nè 'angelizzata' , ma considerata come un elemento robusto nell'ambito del mercato dell'informazione , intrattenimento ecc. dai costi, rispetto alla concorrenza, elevati e sempre oggetto degli appetiti politici in termini di clientela o condizionamenti.

La necessità della sua esistenza o meno ( a differenza di ospedali o scuole ) non credo inciderebbe di molto sul livello di libertà dell'informazione: negli USA non esiste una Rai e non possiamo dire che gli americani ne soffrano.

Affermare,poi, che la Rai non abbia vantaggi rispetto ai concorrenti ( basterebbe citare il canone coattivo ) e citare una possibile riforma ( quale ? ) per fare la concorrenza alla pay tv , mi pare siano espressioni che lasciano il tempo che trovano ...
27 febbraio 2015 20:28 - lucillafiaccola1796
mummia$con si vuole fottere la rai e togliere a quei furbetti strapagati da Noi ContriBUEnti Italiani, Lavoratori Subordinati e Pensionati, sia il 51% che il 66,6% per fottorsi le antenne che non sono doppino, non sono fibra, sono wifi quello che ti spacciano per adsl, radio, tv, wi fi ed invece è solo Guglielmo Marconi...le altre sono applicazioni dell'esistente, cambiandogli il nome, alla steve jobs e la sua comunissima mela dal prezzo incongruo, anzi esoso...
27 febbraio 2015 19:08 - NN1999
Io cambierei il titolo dell'articolo in: La Rai cambia? Mah! Intanto difendiamola.
27 febbraio 2015 18:50 - NN1999
Non vorrei aver sentito male, ma mi sembra che Renzi abbia detto che i canali televisivi della Rai sono troppi. Forse dimentica che la Rai svolge un servizio pubblico e che deve accontentare tutti. In caso contrario si arriverebbe al paradosso che le minoranze avrebbero la meglio sulla maggioranza degli spettatori. Del resto tutti paghiamo il canone. Non lo so, ma ho un po' di timore sul destino della Rai. Renzi è pur sempre un "umano".

Non sono d'accordo quando il sig. Donvito afferma che la rai opera "in abuso di posizione dominante rispetto ai propri concorrenti". La mia esperienza personale mi porta a conclusioni diametralmente opposte. Tutti però sono concordi nell'affermare che la Rai subisce condizionamenti provenienti dall'esterno di vario tipo.

La Rai è un ente pubblico molto importante per tutti noi. Dato l'elevato numero di telespettatori, io vedrei una riforma che le dia la possibilità di migliorare la propria offerta di programmi, anche per fare concorrenza alle pay-tv. Infatti, non c'è scritto da nessuna parte che il pubblico deve sempre essere sottomesso al privato. La stragrande maggioranza degli italiani non può permettersi una pay-tv, e non se accadrà mai.
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