A parte che l'espressione: "Nessuno meglio del consumatore
sa badare a se stesso" potrebbe, così com'è, prestarsi a
variegati e gustosi commenti tra i quali che essa parrebbe
profferita da uno che sia reduce da una vacanza poliennale
su Marte o urlata da un tifoso di filmetti western
americani, nella sostanza il Ministro ha ragione.
Il problema del badare in generale non è in effetti dei
consumatori e cittadini, ma è dello Stato, quindi, tra gli
altri, anche dei ministeri e dei ministri che devono
sostanzialmente decidere da che parte stare: se dalla parte
di chi lo Stato ha costituito per difendere il comune
interesse o dalla parte dei singoli furbi e delle
congreghe.
A specifico esempio, visto che il ministro possiede un
lignaggio energetico di tutto rispetto e quindi dovrebbe
aver già acquisito, quanto meno, qual'è la differenza tra
chilowatt e chilowattora, potrebbe soffermare l'attenzione
sull'articolazione anche del resto, sicuramente più ostico,
che compare nelle bollette energetiche, al fine di trarne in
tempo tutte le logiche e debite conseguenze, prima che i
consumatori prendano pericolosamente a badare a se
stessi?
Sarebbe meglio per tutti, anche per lorsignori, perché la
pazienza ha i limiti della speranza e in troppi casi i
limiti sono stati superati, come, in parte, l'articolo
spiega.