Ciao, Franka.
Senza applicazione di leggi non si compiono reati e non si
va in carcere; non si va in carcere neppure senza azione di
magistrati che applichino le leggi, ammesso che lo
facciano.
Dunque leggi, carceri e magistrati che ficcano la gente in
galera sono un male.
Sono un male necessario perché l'alternativa è la giungla.
E la giungla non è l'habitat dell'essere umano.
Tutto dipende dall'imperfezione dell'uomo che è un essere
privo di libero arbitrio, checché ne racconti la nostra
religione cristiana: se avessimo libero arbitrio in realtà
opteremmo obbligatoriamente tutti per il bene comune che,
tra l'altro, è la scelta più economicamente conveniente, e
non avremmo né leggi, né carceri e neppure magistrati.
Una bella contraddizione e mi associo al tuo boh.
Seguendo la mia imperfezione io opto per la mia
sopravvivenza (credo che essa sia un diritto naturale), per
quella dei miei familiari, per quella delle persone a me
vicine che hanno il mio sentire, la mia lingua, la mia
cultura e per quella dei miei connazionali: mi vedo dunque
costretto a impacchettare e mettere in condizioni di non
nuocere chi, pur avendo la mia stessa dignità davanti a
Dio, ed è fors'anche migliore di me, trasgredisce le regole
che ci siamo liberamente dati e che stanno alla base della
nostra convivenza.
E sai perché personalmente ce l'ho con quelli che tu qui
difendi?
Perché se non ci fossero loro, i consumatori che
delinquono, le carceri basterebbero, le risorse sanitarie
potrebbero essere meglio indirizzate ad assistere gente che
non s'è abbrutita alla ricerca di maggiori prestazioni e di
paradisi artificiali e non ci sarebbero neppure i
narcotrafficanti.
Ed io potrei avere, senza tema di carabinieri, il balcone
pieno di vasi di canapa indiana che è la pianta più bella
del mondo.
Ciao.
G.
1 luglio 2015 16:03 - ennius4531
franka, a corto di argomentazioni, non rimane che esprimersi
con banalità puerili per evitare il rischio di essere
smentito ed è con piglio assioma tico che getta il sasso
...
'E di certo non è il magistrato di sorveglianza che ce li
mette in carcere.. '
...sublime!
1 luglio 2015 10:22 - gpacchia
in qualità di carabiniere molti anni fa ssono entrato a
Sollicciano per prendere in carico un detenuto da
accompagnare in tribunale. Sollicciano era un carcere
nuovissimo (1984), ebbene da carabiniere stavo malissimo
solo nel passarci mezzora (e non da detenuto).
erano meglio le mie prigioni di Pellico o i piombi di
Venezia!!!
in un paese dove chi governa e prende decisioni per gli
altri (inclusi i magistrati per la stragrande maggioranza)
loro sì degni di essere rinchiusi e fatti morire di inedia
come fanno con i poveracci. i grandi malviventi la galera
non la vedono MAI !!! e i magistrati non si mettono MAI
contro queste persone in quanto INDEGNI dei compiti a loro
affidati (visti poi i stipendi che prendono). Una vergogna,
quando le persone vanno a finire tra le grinfie della
"legge" la loro vita finisce (senza pensare ai tantissimi
innocenti condannati perchè poveracci senza avvocati
qualificati (stesso giudizio che per i magistrati)
la vergogna sommerge ogni cosa nel nostro paese, ed i nostri
vecchi morti nelle guerre per una società migliore si
rivoltano nelle tombe
1 luglio 2015 1:26 - franka91
Un male necessario.. Per chi? La popolazione carceraria
tossicodipendente in quanto a numeri non è di poco conto..
E di certo non è il magistrato di sorveglianza che ce li
mette in carcere.. Forse ci diventano una volta dentro..
Mah.. Più probabile sia per la normativa sugli
stupefacenti? Um male necessario..bho..
1 luglio 2015 1:25 - franka91
Un male necessario.. Per chi? La popolazione carceraria
tossicodipendente in quanto a numeri non è di poco conto..
E di certo non è il magistrato di sorveglianza che ce li
mette in carcere.. Forse ci diventano una volta dentro..
Mah.. Più probabile sia per la normativa sugli
stupefacenti? Um male necessario..bho..
30 giugno 2015 17:41 - ennius4531
Non esiste alcuna legge 'proibizionista' che obbliga il
magistrato di sorveglianza a trattenere in carcere il
tossicodipendente. Cosí é per i carcerati affetti da
malattie incompatibili con il carcere la cui decisione
spetta alla magistratura.
A franka, affetto da indignazione selettiva, non resta che
impalcarsi per sparare giudizi moralistici essendo a corto
di argomentazioni.
30 giugno 2015 15:46 - Bista
Se non ci fosse stata la legge non sarebbe stato in
carcere?
Franka,rifletti,per favore.
Le carceri sono come le altre cose umane: un male
necessario.
30 giugno 2015 14:58 - franka91
La tossicodipendenza non è compatibile con il regime
carcerario! La responsabilità sul controllo di questi
soggetti è dello stato! Il proibizionismo ha sempre avuto
un regime repressivo e mai sanitario nei confronti di tali
soggetti.. A prescindere dai reati che ha commesso (che non
conosciamo) il carcere non era il luogo adatto per lui, come
non è idoneo per i "primi" della classe (quando iniziano ad
avere i primi cedimenti psichici, caso corona) non lo deve
esserè per gli ultimi.. Vergognati no per il caso ma per
quello che pensi..
30 giugno 2015 11:49 - ennius4531
Che lo stato di tossicodipendenza sia un reato che comporti
il carcere é una favola spacciata da chi é affetto da
ignoranza o da malafede.
Si va in carcere per aver commesso dell'altro.
Poi ci sono gli spargitori facili di vergogna che la
smerciano in serie laddove conviene ideologicamente loro.
Non è sentimento, é solo ... fumo ...
29 giugno 2015 23:54 - franka91
Se non ci fosse stata la legge non sarebbe stato in
carcere.. La tossicodipendenza non si cura con una pena.. Il
carcere non è il luogo più idoneo per il malato ne
conveniente per lo stato.. Il proibizionismo è il
principale responsabile per queste perdite.. Più che pietà
bisognerebbe provare vergogna..
29 giugno 2015 18:03 - ennius4531
Il tentativo di addossare alla legge le conseguenze negative
di scelte individuali in violazione di norme lo trovo troppo
comodo .
Si potrebbe, con le stesse motivazioni, giustificare la
violazione di una gran parte delle leggi penali o delle
sanzioni amministrative.
Alla caduta delle responsabilità dell'individuo,
giustificandola con il migliori dei propositi, ha
corrisposto sempre un declino del livello in tutte le sue
espressioni di una società.
P.s.: la cronaca riferisce che nel bolognese una madre di
due figli si è impiccata per difficoltà economiche. Se
vogliamo attribuire sensi di colpa fondati alla società,
cominciamo da questi casi. In altri, appelliamoci alla
pietà umana...