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12 agosto 2015 13:57 - Bista
Cara Annapaola
Lei ha ragione: le conseguenze le subiamo proprio tutti tutti e chi è senza peccato scagli la prima pietra.
Cerchiamo dunque intanto di vivere seguendo virtute e conoscenza, almeno lo faccia chi sa e può, come gli tocca.
Ci sarà poi chi dovrà spiegare a tutti tutti il perché esiste tra di noi chi sa e può e chi no; ed anche il resto del mistero della nostra vita.

Però Lei, con quel ventilatore ...guardi che rischia.
La "celestiale" macchinetta che intendevo è il condizionatore a pompa di calore (commercialmente denominato "split"): oltre a ventilare un ambiente, vi raffresca, filtra e deumidifica l'aria; e se è del tipo "reversibile", d'inverno, serve anche a scaldarlo.
Costa, consuma ed ha bisogno di manutenzione più del ventilatore, vero, ma Lei se lo conceda, proprio perché vuol essere lieve e di buon gusto: le tracce nell'ambiente resteranno (quella termodinamica si chiama "entropia") ma saranno irrilevanti e poi non tutti son tenuti a sapere di entropia.

Le dirò che il raffrescatore più bello che io conosca è il ventaglio, non solo come oggetto in sé, ma anche per il contorno della persona e della mano che lo muove (non un vil motorino elettrico) e per gli occhi che nasconde e scopre.

La ringrazio.
G.C.
10 agosto 2015 16:49 - Annapaola Laldi
Caro Bista,
grazie per lo "splendida" (meno male l'ha messo tra parentesi), e grazie soprattutto per la simpatica ironia del commento sull'alternativa consumistica all' "aria" condizionata operistica. Ci ho riso di gusto. Che resti tra di noi, ma, scrivendo queste quattro righe, avevo la consapevolezza della loro demenzialità. Ma le ho proposte lo stesso, perché ormai sono al di sopra almeno di queste cosucce (ho una certa età). Che vuole, ho un ventilatore comprato diversi anni fa, nel colmo di un'altra estate faticosa. Ma lo adopero pochissimo e solo quando sto al computer (non so perché ma mi viene parecchio caldo), perché mi sembra allucinante consumare elettricità nell'estate ... Dico sul serio. Non sono d'accordo con la conclusione che la storia la fa chi ha i soldi e gli altri ne subiscono solo le conseguenze. In realtà a subire le conseguenze del loro sciagurato agire sono anche quelli che fanno violenza (l'insicurezza delle nostre città, gli effetti devastanti del cambiamento del clima, ecc. ecc. non li pagano anche loro come gli altri?). E poi, innocenti innocenti non siamo neanche noi che cerchiamo di vivere modestamente; qualche gomitata di troppo, infatti, la dò anch'io e a volte mi sembra necessaria, perché l'alternativa sarebbe davvero quella di suicidarsi. Che non è neppure questa una gran soluzione.
Io credo che ciascuno di noi lasci un'impronta nell'ambiente (umanità compresa); fare in modo che sia lieve e di buon gusto, sia nelle azioni sia nei pensieri, questa è la vera sfida della vita. A me piace molto. E mi piace constatare che c'è qualcun altro al mio fianco, a cui queste mie noterelle danno refrigerio. Lo sa che è una gran fortuna?
10 agosto 2015 12:16 - Bista
E' veramente stupefacente: una (splendida) donna non dorme per il caldo estivo e pensa alla gelida Turandot.

"Nessun dorma!
Tu pure, o principessa,
nella tua fredda stanza
guardi le stelle
che tremano d'amore e di speranza".

Mica pensa, come farebbe un consumatore qualsiasi, ad una di quelle celestiali macchinette elettriche che fanno un po' di fresco per sé e molto più di caldo agli altri.
Casomai potrebbe acquistarla alle 24 di Sabato al Carrefour, tanto è sempre aperto, e farsela installare dagli schiavetti subito dopo, di Domenica mattina, anche se i vicini ancora dormono.
E' un suo diritto, avere fresco, no?

Cara Annapaola, la chiamo per nome perché Lei mi rasserena, però in futuro dovrò ricorrere ad un espediente: leggerla alla fine.
Perché se leggo prima Lei, e abbasso la guardia, e poi qualche altro che qui etichetta di bellezza trenini e aeroplanini iperveloci, e qualcun altro che tratta di finanza meteoinstabile, rischio di prendermi sberle in piena faccia.

Sa quale è il problema?
E' che la storia la fa chi ha i soldi, e violenta, ed anche ammazza; le conseguenze le subiscono coloro che non se lo aspettano perché vivono nel mondo delle favole. E tra costoro, purtroppo, o forse no, c'è Lei e ci sono anch'io.

Un caro saluto.
G.C.
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