Cara Annapaola
Lei ha ragione: le conseguenze le subiamo proprio tutti
tutti e chi è senza peccato scagli la prima pietra.
Cerchiamo dunque intanto di vivere seguendo virtute e
conoscenza, almeno lo faccia chi sa e può, come gli
tocca.
Ci sarà poi chi dovrà spiegare a tutti tutti il perché
esiste tra di noi chi sa e può e chi no; ed anche il resto
del mistero della nostra vita.
Però Lei, con quel ventilatore ...guardi che rischia.
La "celestiale" macchinetta che intendevo è il
condizionatore a pompa di calore (commercialmente denominato
"split"): oltre a ventilare un ambiente, vi raffresca,
filtra e deumidifica l'aria; e se è del tipo "reversibile",
d'inverno, serve anche a scaldarlo.
Costa, consuma ed ha bisogno di manutenzione più del
ventilatore, vero, ma Lei se lo conceda, proprio perché
vuol essere lieve e di buon gusto: le tracce nell'ambiente
resteranno (quella termodinamica si chiama "entropia") ma
saranno irrilevanti e poi non tutti son tenuti a sapere di
entropia.
Le dirò che il raffrescatore più bello che io conosca è
il ventaglio, non solo come oggetto in sé, ma anche per il
contorno della persona e della mano che lo muove (non un vil
motorino elettrico) e per gli occhi che nasconde e
scopre.
La ringrazio.
G.C.
10 agosto 2015 16:49 - Annapaola Laldi
Caro Bista,
grazie per lo "splendida" (meno male l'ha messo tra
parentesi), e grazie soprattutto per la simpatica ironia del
commento sull'alternativa consumistica all' "aria"
condizionata operistica. Ci ho riso di gusto. Che resti tra
di noi, ma, scrivendo queste quattro righe, avevo la
consapevolezza della loro demenzialità. Ma le ho proposte
lo stesso, perché ormai sono al di sopra almeno di queste
cosucce (ho una certa età). Che vuole, ho un ventilatore
comprato diversi anni fa, nel colmo di un'altra estate
faticosa. Ma lo adopero pochissimo e solo quando sto al
computer (non so perché ma mi viene parecchio caldo),
perché mi sembra allucinante consumare elettricità
nell'estate ... Dico sul serio. Non sono d'accordo con la
conclusione che la storia la fa chi ha i soldi e gli altri
ne subiscono solo le conseguenze. In realtà a subire le
conseguenze del loro sciagurato agire sono anche quelli che
fanno violenza (l'insicurezza delle nostre città, gli
effetti devastanti del cambiamento del clima, ecc. ecc. non
li pagano anche loro come gli altri?). E poi, innocenti
innocenti non siamo neanche noi che cerchiamo di vivere
modestamente; qualche gomitata di troppo, infatti, la dò
anch'io e a volte mi sembra necessaria, perché
l'alternativa sarebbe davvero quella di suicidarsi. Che non
è neppure questa una gran soluzione.
Io credo che ciascuno di noi lasci un'impronta nell'ambiente
(umanità compresa); fare in modo che sia lieve e di buon
gusto, sia nelle azioni sia nei pensieri, questa è la vera
sfida della vita. A me piace molto. E mi piace constatare
che c'è qualcun altro al mio fianco, a cui queste mie
noterelle danno refrigerio. Lo sa che è una gran fortuna?
10 agosto 2015 12:16 - Bista
E' veramente stupefacente: una (splendida) donna non dorme
per il caldo estivo e pensa alla gelida Turandot.
"Nessun dorma!
Tu pure, o principessa,
nella tua fredda stanza
guardi le stelle
che tremano d'amore e di speranza".
Mica pensa, come farebbe un consumatore qualsiasi, ad una di
quelle celestiali macchinette elettriche che fanno un po' di
fresco per sé e molto più di caldo agli altri.
Casomai potrebbe acquistarla alle 24 di Sabato al Carrefour,
tanto è sempre aperto, e farsela installare dagli
schiavetti subito dopo, di Domenica mattina, anche se i
vicini ancora dormono.
E' un suo diritto, avere fresco, no?
Cara Annapaola, la chiamo per nome perché Lei mi rasserena,
però in futuro dovrò ricorrere ad un espediente: leggerla
alla fine.
Perché se leggo prima Lei, e abbasso la guardia, e poi
qualche altro che qui etichetta di bellezza trenini e
aeroplanini iperveloci, e qualcun altro che tratta di
finanza meteoinstabile, rischio di prendermi sberle in piena
faccia.
Sa quale è il problema?
E' che la storia la fa chi ha i soldi, e violenta, ed anche
ammazza; le conseguenze le subiscono coloro che non se lo
aspettano perché vivono nel mondo delle favole. E tra
costoro, purtroppo, o forse no, c'è Lei e ci sono
anch'io.