SInceramente non sono in grado di valutare con la sicurezza
di altri l'impatto della riforma.
Ma che i tempi di approvazione delle leggi siano brevi anche
cosi'.
A me pare 10 anni che si parla delle solite riforme che poi
non vengono fatte.
RIguardo ai costi poi, riducendo il numero di persone,
dimuinuiranno anche i costi fissi non direttamente legati
alle indennità. (dove avete preso quelle percentuali? sono
curioso di fare due conti...)
Se questa riforma e bene o male non lo so dire, ma dire che
prima di essa i tempi fossero rapidi.....
14 ottobre 2015 18:36 - lucillafiaccola1796
Questi, codesti, quellistanno li solo pe' magna'. Ma se
magnassero senza tante elucubrazioni? Ci vogliono prendere
per le guance di $tenzi Er Bucia, ci vogliono torturare
prima di farci fuori em poi dicono che il Diavolo è
Cattivo. In confronto a questi, è una Mammola Odorosa. Del
resto nella fiction Io, Papete e Tu, Io lo bandisce perché
in competizione, si sentiva in inferiorità verso l'Eterno
Serpente [beato lui non ha piedi, e non ha bisogno di scarpe
tacco 12!]il fromisogino!
14 ottobre 2015 14:50 - franka91
Concordo pienamente con lo scrivente.. Con riguardo al
decreto legge sembra che comunque si stia mettendo su carta
i principi più volte richiamati dalla corte costituzionale
come omogeneità e divieto di reiterazione che condivido..
Principio di omogeneità che se non sbaglio ha portato alla
dichiarazione di incostituzionalita della fini-giovanardi..
Ma ciò che mi spaventa è la centralità del governo nella
stesura della riforma e soprattutto mi preoccupa la riforma
costituzionale affiancata alla nuova legge elettorale. Come
sara nominato il presidente della repubblica? Sarà
espressione della maggioranza o sara richiesto un quorum
tale da far partecipare tutte le minoranze? Il superamento
del bicameralismo perfetto potrebbe essere una strada
percorribile ma conseguentemente verranno aumentate le
garanzie per le minoranze? Staremo a vedere.. un sistema
politico così frazionato come è in Italia poco si concilia
con il "presidenzialismo" al quale vogliono arrivare anche
perché oltre alla velocità e alla diminuzione dei costi
tra i motivi vi è la governabilità con le conseguenze che
porta.
14 ottobre 2015 14:06 - savpg8801
Tutto questo e tutto quell'altro, nella politica e in
"democrazia" sono solo frutti del compromesso. La politica
stessa è un compromesso, uno schifoso gioco dell'oca dove
le oche siamo noi cittadini in attesa di farne arrosti.
Prendo per buono, tuttavia, il calcolo di Mastrantoni per
gettare la solita pietra nel solito stagno: a prescindere da
tutte le implicazioni e le elucubrazioni di indole politica
spicciola, cioè dei poteri , delle gite a Roma"Capitale" ,
dell'inutilità di certe deliberazioni che altre istituzioni
avrebbero potuto decidere, della incompetenza eventuale, e
di cento altre commentazioni, si deve pur stabilire che, se
il Senato venisse del tutto abolito come da più parti si
auspicava, quei 450 milioni di spese, ovviamente fatte per
il funzionamento della baracca, risparmiandoli avrebbero
azzerato le relative forniture. Con poca pace dei lavoratori
addetti, dei fornitori, di tutto l'indotto e delle famiglie
che campano su questo, appunto, carrozzone.
Il compromesso, in questo caso, ha tenuto in vita una
entità datrice di lavoro.
Con tutto il diritto, qualcuno potrebbe dire... andranno a
fare qualcos'altro.....ma cosa? Lavoretti socialmente utili
tanto per mantenere in essere il solito Stato assistenziale.