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18 ottobre 2015 22:32 - egabriele
SInceramente non sono in grado di valutare con la sicurezza di altri l'impatto della riforma.
Ma che i tempi di approvazione delle leggi siano brevi anche cosi'.
A me pare 10 anni che si parla delle solite riforme che poi non vengono fatte.
RIguardo ai costi poi, riducendo il numero di persone, dimuinuiranno anche i costi fissi non direttamente legati alle indennità. (dove avete preso quelle percentuali? sono curioso di fare due conti...)
Se questa riforma e bene o male non lo so dire, ma dire che prima di essa i tempi fossero rapidi.....
14 ottobre 2015 18:36 - lucillafiaccola1796
Questi, codesti, quellistanno li solo pe' magna'. Ma se magnassero senza tante elucubrazioni? Ci vogliono prendere per le guance di $tenzi Er Bucia, ci vogliono torturare prima di farci fuori em poi dicono che il Diavolo è Cattivo. In confronto a questi, è una Mammola Odorosa. Del resto nella fiction Io, Papete e Tu, Io lo bandisce perché in competizione, si sentiva in inferiorità verso l'Eterno Serpente [beato lui non ha piedi, e non ha bisogno di scarpe tacco 12!]il fromisogino!
14 ottobre 2015 14:50 - franka91
Concordo pienamente con lo scrivente.. Con riguardo al decreto legge sembra che comunque si stia mettendo su carta i principi più volte richiamati dalla corte costituzionale come omogeneità e divieto di reiterazione che condivido.. Principio di omogeneità che se non sbaglio ha portato alla dichiarazione di incostituzionalita della fini-giovanardi.. Ma ciò che mi spaventa è la centralità del governo nella stesura della riforma e soprattutto mi preoccupa la riforma costituzionale affiancata alla nuova legge elettorale. Come sara nominato il presidente della repubblica? Sarà espressione della maggioranza o sara richiesto un quorum tale da far partecipare tutte le minoranze? Il superamento del bicameralismo perfetto potrebbe essere una strada percorribile ma conseguentemente verranno aumentate le garanzie per le minoranze? Staremo a vedere.. un sistema politico così frazionato come è in Italia poco si concilia con il "presidenzialismo" al quale vogliono arrivare anche perché oltre alla velocità e alla diminuzione dei costi tra i motivi vi è la governabilità con le conseguenze che porta.
14 ottobre 2015 14:06 - savpg8801
Tutto questo e tutto quell'altro, nella politica e in "democrazia" sono solo frutti del compromesso. La politica stessa è un compromesso, uno schifoso gioco dell'oca dove le oche siamo noi cittadini in attesa di farne arrosti.
Prendo per buono, tuttavia, il calcolo di Mastrantoni per gettare la solita pietra nel solito stagno: a prescindere da tutte le implicazioni e le elucubrazioni di indole politica spicciola, cioè dei poteri , delle gite a Roma"Capitale" , dell'inutilità di certe deliberazioni che altre istituzioni avrebbero potuto decidere, della incompetenza eventuale, e di cento altre commentazioni, si deve pur stabilire che, se il Senato venisse del tutto abolito come da più parti si auspicava, quei 450 milioni di spese, ovviamente fatte per il funzionamento della baracca, risparmiandoli avrebbero azzerato le relative forniture. Con poca pace dei lavoratori addetti, dei fornitori, di tutto l'indotto e delle famiglie che campano su questo, appunto, carrozzone.
Il compromesso, in questo caso, ha tenuto in vita una entità datrice di lavoro.
Con tutto il diritto, qualcuno potrebbe dire... andranno a fare qualcos'altro.....ma cosa? Lavoretti socialmente utili tanto per mantenere in essere il solito Stato assistenziale.
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