Io lo ho utilizzato e l'ho trovato molto comodo anche se ho
dovuto inserire le spese mediche e altre spese detraibili.
23 novembre 2015 14:30 - EMPIRE52
Perché essere sempre così pessimisti? Era il primo anno,
io l'ho trovato utile: l'ho aperto, ho verificato e trovato
anche le detrazioni del risparmio energetico, ho aggiunto
due piccoli redditi finanziari che, stranamente ancora oggi
non figurano fra i redditi percepiti nel 2014, e l'ho
inviato da solo. Sono stato rimborsato, ma ancora è in fase
di verifica. Speriamo che l'anno prossimo contenga anche le
spese mediche ... è un passo avanti verso la
semplificazione fiscale.
22 novembre 2015 18:51 - lucillafiaccola1796
ha detto tutto SAV...che posso aggiungere Io Povera
Ignorantella? Imparo e ne sono contenta. Evidentemente i
soliti noti all'AdE, cioè quelli che si acchiappano
facilmente perché in gabbia, cioè Lavoratori -subordinati
e Pensionati, non si fidano di quelli che fanno finta di
ignorare gli evasori...ben noti a tutti...Se non si fidano
una ragione ci sarà!!!
22 novembre 2015 16:14 - Annapaola Laldi
No, non mi pare che sia stata una débâcle. Piuttosto un
aiuto. Almeno io l'ho vissuto così. E, come sempre, mi sono
fatta aiutare da un Caf, perché non mi fido affatto dei
miei soli occhi per il "730", data l'agitazione che mi
prende in questo caso. Ho notato che molte voci erano già
inserite (una addirittura che io non avrei messo in
deduzione, e invece era lì). Ovviamente vanno inserite da
parte nostra le deduzioni che cambiano ogni anno (spese
mediche, donazioni, ecc.). Ma dov'è il problema? Tra
l'altro ho letto che l'Agenzia delle entrate ha inviato un
avviso bonario a 220.000 contribuenti che, destinatari della
dichiarazione precompilata e obbligati a fare la denuncia,
non l'hanno fatta. Quindi,una buona cosa. E qualcosa si
muove. Possono essere fatti miglioramenti, certo, ma mi
sembra che non ci sia da sputare sopra questa novità
22 novembre 2015 14:21 - savpg8801
Percentuali o non, è l'ingenuità della politica fiscale
che impera. Il contribuente anche l'onesto, teme il fisco, e
teme lo spauracchio dei controlli. Non solo per omissioni,
mendacità, disguidi o metodi di calcolo di periodi, di
soglie di aliquote, ecc. ma principalmente allorchè si crei
un contenzioso, giusto o inutile che sia.
Un altro insuccesso è dovuto, dicono almeno per quest'anno
data la fase sperimentale, dalla selva di deduzioni, bonus,
abbattimenti, cioè, per esempio, da assicurazioni
deducibili, da spese mediche, da ticket, da altre
possibilità che modificano l'imponibile e il netto, che non
sono conteggiate (e mai lo saranno salvo alcune, forse.)
Poniamo il caso che io faccia una visita medica presso una
struttura pubblica; il fisco, in qualche modo la registra
attraverso i canali ufficiali informatici e me la pone in
deduzione. Se faccio una visita privata come potrà il fisco
riconoscermela direttamente?
Altra difficoltà l'impossibilità di assimilare le sempre
nuove regole che il fisco introduce.
Poi la realtà di immettere in denuncia più di un reddito
nel cumulo, che forse il fisco non conosce, lavori
stagionali, redditi variabili di altro genere, ecc.
Questo sistema andrebbe bene se tutti i lavoratori fossero
dipendenti con un solo lavoro, nessuna detrazione, regole
fisse, ecc.
Ma la realtà è altra.
Poi come si fa a ipotizzare di arrivare alla totalità delle
dichiarazioni inviateci dal fisco quando il sommerso,
l'evasione, le non-conoscenze, le enormi variabilità dei
redditi e le loro modificazioni di periodo sono
inquantificabili?
Come mandare una dichiarazione a uno che muore durante
l'anno, che smette di lavorare, che riceve una
reversibilità ecc.?
Tutto questo dispendio di energie e di risorse (pagate in
più dai cittadini) è la parzialità e limitatezza del
sistema. Inoltre la gola impositiva della regola delle
aliquote progressive. Se ad ogni reddito corrispondesse la
propria tassazione senza andare a fare cumuli, ritenendo ad
ogni reddito la sua parte e basta, non ci sarebbe neppure
più necessità di montare questo carrozzone. E spesso si
risparmierebbe.
Sulla falsariga delle imposte indirette. Ogni cespite paga
imposte sulla sua specificità, ovviamente dal lato
consumatore.
Questa trovata è come un'autostrada che finisce in mare.