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31 dicembre 2015 15:33 - neru
Ricordi.

Quando nel lontano 1986, uscito dalla banca, presi il mio primo mandato d'agenzia di un noto gruppo bancario-assicurativo, nei biglietti da visita sotto le generalità compariva la qualifica di "consulente finanziario" con ciò intendendosi ancora non solo un mero venditore di prodotti finanziari.

Nel 1991 con l'entrata in vigore della legge istitutiva delle SIM (Società d'Intermediazione Mobiliare)il terminre "consulente finanziario" fu bandito e sostituito con quello di "promotore finanziario" la cui inottemperanza nei biglietti da visita e nel qualificarsi alla clientela poteva essere oggetto di revoca del mandato d'agenzia da parte della SIM stessa.

Bene, oggi, dopo 25 anni di acqua passata sotto i ponti e di mai cessati scandali finanziari, cos'è che ha fatto cambiare opinione agli stessi prepotenti attori (Banche e Sim) licenziando obtorto collo il ritorno alla qualifica qualifica di "consulente finanziario"?

Semplice: il terrore dell'affermarzione del concetto e della messa in pratica dell'"indipendenza". Indipendenza, soprattutto, dai loro preponderanti interessi e malefatte in dannno dei risparmiatori.

Tutte le altre loro speciose giustificazioni sono soltanto aria fritta.
26 dicembre 2015 11:03 - savpg8801
Che la "categoria" dei consulenti finanziari deb ba pur campare siamo d'accordo in quanto è stata inventata, ma che essi siano la miglior soluzione, non è reale. Essi presi per la totalità, agenti come "un sol uomo/donna", è un'utopia. C'è consulente e consulente. Come c'è banca e banca.
E chi riesce a cavare sangue dalle rape, anche se rosse, la dà ad intendere.
24 dicembre 2015 19:37 - mazzetto6924
Sopra c'è scritto: . Premesso che i farmacisti possono anche consigliare e non solo vendere... e i medici, invece, ricevono le visite degli informatori scientifici del farmaco..., penso che un buon consulente o un buon promotore si vedano soprattutto dal servizio che offrono. Se un consulente è bravo avrà altri clienti e lo stesso vale per un promotore (che da ieri si chiama consulente abilitato all'offerta fuori sede), se non fa l'interesse del cliente è destinato a scomparire. Più che una lobby dei promotori mi sembra una lobby delle banche che, guarda caso, trincerandosi dietro le "sicure" mura hanno ingannato migliaia di ripsrmiatori e continueranno a farlo vendendo prodotti onerosi e poco redditizi per i clienti
23 dicembre 2015 17:08 - federico6198
chiaramente il popolo italiano non solo non è alfabettizato finanziariamente ma neppure informaticamente, la rete offre possibilità d'informazione enormi e chi la usa solo in modo ludico non può sfruttarla adeguatamente le potenzialità che vengono offerte gratuitamente, anzi proprio perche sono gratuite e poco brandizzate non hanno un grosso appeal : tanto è uno dei tanti che scrive su internet ! Senza per altro verificare quello che gli viene detto in banca, tanto ho pochi soldi da investire non mi cambia la vita. Ma i pochi lettori di Aduc investire informati possono considerarsi privilegiati gli altri continueranno a farsi raggirare dai venditori della finanza .
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