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7 gennaio 2016 18:02 - savpg8801
Signori, non si fa di ogni erba un fascio.
Risparmiatori e/o investitori non sono tutti uguali. C'è chi sapeva e chi è stato imbonito. Chi, all'atto delle sottoscrizioni, non aveva alcuna informazione (guarda caso adesso le hanno tutti e sparano a zero)e ha messo i propri risparmi di una vita forse è uguale ad uno che compra un'auto e poi la trova continuamente guasta? E avrebbe dovuto conoscere la meccanica o essere il maghetto di Oz?
Chi è stato invogliato a prendere bond bancari non è stato certo informato della loro estrema rischiosità dovuta a norme entrate in vigore dopo l'acquisto. Inoltre nelle specifiche di emissione di ogni obbligazione convertibile o subordinata, ma anche senior o covered o altro, vengono elencati (e ne ho fatto già notare in altre sedi) decine di motivi di rischio, un po' come i "bugiardini" dei medicinali che, anche per un comune antimalditesta potrebbero spaventare con le possibili controindicazioni anche il più massiccio individuo e pure il farmacista.
Poi, se si va a vedere bene, non sono quei profitti stratosferici che definiscono il rischio. Non sono certo uno o due punti(forse) in più dell'attuale quasi zero che definiscono una situazione di golosità(?) tale da far perdere tutto il proprio capitale.
E in base a un principio di onestà e di etica, i debiti vanno restituiti. In fondo queste risoluzioni di Bail-in stanno definendo una truffa come una sorta di legalità. E molti si stanno muovendo in tal senso con delle proposte di ridimensionamento in quanto il risparmio ha una sua sacralità caldeggiata persino dalla Costituzione.
E la boria accusativa di definire i risparmiatori come dei professionisti della speculazione, è un atto fuori posto e di sbruffoneria vergognosa.
E ripeto ancora che i bond argentini all'8,50% lordo non si discostavano che di uno-due punti dalle quotazioni di altre obbligazioni sul mercato. Era questo il motivo di giustificazione per perdere tutto? E venivano venduti comunemente senza ricamarci sopra tant'è che almeno 400.000 investitori sono rimasti fregati non per eccesso di rischio, ma di allegra facilità di collocazione perchè a novembre scoppiò il bubbone, ma a giugno-luglio, non vi erano ancora segni di default(mie ed altrui ricerche). E ripeto che erano non bancari, ma dello Stato, proprio come i nostri btp. Infatti i bond di Telecom Argentina furono rimborsati pressochè integralmente, guarda un po'.
Cari signori sbruffoni, andate a dire alle persone truffate(ma in azione di normale operatività) che la cosa è stata giusta perchè sono stati stupidi e speculatori incapaci!
6 gennaio 2016 9:14 - Zanna
Grazie Danilo, finalmente inizio a vedere che non sono il solo a pensare che non vada risarcito nessuno.
Questi signori hanno fatto un investimento (che è diverso dal risparmio) che prevede un rischio (anche per i bond argentini signor savpg).
Anch'io tempo fa ho investito in una polizza finanziaria, ben sapendo che era rischiosa, ho perso la metà del capitale, ma non mi sono sognato di chiedere rimborsi a nessuno.
Se alcuni risparmiatori sono stati ingannati (come immagino che sia) i soldi vanno chiesti a chi li ha ingannati (in primis dirigenti e amministratori delle banche) e non ai cittadini italiani.
6 gennaio 2016 4:27 - danilo2072
Bene fa il Governo a risarcire solo una parte a chi poteva non sapere. L'investimento in titoli è un rischio e molti lo sanno magari ingordi del profitto subito. Altrimenti quando guadagnano dovrebbero NON intascare... Investire in titoli vuol dire rischiare ... e molti lo sanno.
30 dicembre 2015 19:05 - lucillafiaccola1796
L'idea è buona, a patto che gli arbitri competenti in diritto finanziario siano Persone come SAV e Contribuenti Italiani i.e. Lavoratori Subordinati e Pensionati...dtati della Logica del Buon Senso...basta questa facoltà...non c'è bisogno di lauree vereo false che siano
Buona Festa ! Ouis, je suis la Befana! E me ne vanto! Una Strega Buona è meglio di una Fata...
30 dicembre 2015 14:46 - savpg8801
Visti e considerati tutti i precedenti finiti praticamente nel nulla, e parlo in prima persona per personale implicazione in bond argentini, ma di ogni altra vicenda in cui, dopo aver prestato soldi essi non vengano restituiti. Cosa incredibilmente sottaciuta almeno dal punto di vista etico e costituzionale legato al recitato che favorisce e caldeggia e tutela il risparmio.
Questa risoluzione, ben vengano tuttavia le buone idee, mi pare troppo legata alle pastoie burocratiche di stampo inattuabile come altre precedenti; e per giunta affidata ad arbitrati, a indagini, a princìpi inquisitivi su povertà o abbienza dei prestatori-risparmiatori.
E' inconcepibile che il principio della restituzione dei prestiti e, quindi, del maltolto (anche se estorto con leggerezza), sia non impugnato a prescindere dalle forme truffaldine di chi ha emesso e permesso tali forme di investimento che non abbia tenuto conto della non responsabilità, appunto, dei prestatori in quanto non direttamente responsabili e implicati nella gestione degli istituti emittenti, salvo e con riserva di azionisti spiccioli che hanno investito, non per pilotare assemblealmente la gestione e le decisioni delle banche implicate, ma che neppure avrebbero avuto la possibilità di farlo, ma semplicemente per fiducia e sostegno.
Quando mai un obbligazionista partecipa alle decisioni di un'azienda?
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