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26 agosto 2020 20:29 - mihai2971
Successo a me giorni scorsi: ho pagato con bonifico, esendo in lockdown e non volendo uscire per andare nelle poste, fidandomi che la data bonifico conta.
Se si paga alle poste comunque i soldi arrivano al beneficiario dopo un giorno o più, per cui questa distinzione poste verso bonifico è chiaramente discriminatoria.

Ci sono casi presentati al giudice di pace?
10 marzo 2016 16:55 - mario6193
Anche a me sembra che la questione non sia poi così importante.
Se si fa sempre il paragone con l'Ufficio Postale, si rischia infatti di pensare che la data del Bonifico sia quella dell'Accredito sul Conto del Beneficiario; caratteristica storica, questa, dei pagamenti tramite Bollettino Postale, che recita qualcosa del tipo "il pagamento con bollettino postale ha effetto liberatorio per le somme versate nella data del versamento".
Quando si paga con Bonifico, invece, bisogna ricordarsi che è un ordine che si da alla propria banca e che che questa (a meno di convenzione diversa, che però è sempre fra il correntista e la propria banca) impiega, generalmente non meno di 1 giorno per accreditare l'importo sul conto del beneficiario (in questo caso sul conto dell'ente che incassa la multa).
Anche per me è' ovvio che, chi si serve di un Bonifico, deve sapere questo e provvedere per tempo, anche perché il ricevente del bonifico, a differenza dell'ordinante, vede solo la data dell'accredito a suo favore e non la data nella quale il bonifico è stato ordinato (per cui non si può pretendere che, nel caso di utilizzo di bonifico, si consideri la data di ordine e non quella di accredito).
Tutt'al più io osserverei che i pagatori tramite bonifico on-line, oltre al giorno fisiologico anzidetto, hanno a disposizione un ulteriore giorno in meno, poiché il Sabato è feriale, ma per le Banche, a differenza di Bancoposta, il Sabato è festivo.
24 febbraio 2016 16:16 - violet
Sottoscrivo in pieno il commento di colemar,consiglio finale compreso
24 febbraio 2016 11:43 - colemar
Non è una novità.

Fino al momento in cui il denaro viene accreditato al beneficiario esso non ha la disponibilità della somma. In questo periodo transitorio il denaro rimane per così dire "in sospeso" come se fosse sequestrato dalla banca; se il bonifico va a buon fine esso diventa proprietà del beneficiario, altrimenti torna di proprietà del mittente.
Se pago una fattura tramite bonifico, dovrei sapere che la data di pagamento è quella in cui il denaro viene accreditato, che di regola è al massimo tre giorni dopo l'ordine di bonifico.

Consiglierei di occuparsi di questioni più serie.
24 febbraio 2016 11:03 - tingo
La data di accredito che conta: questa è la norma nei paesi nordici e probabilmente in molti altri — una norma che antidata da decenni le possibilità di pagare online.
24 febbraio 2016 8:44 - PATTICITTI
Il problema esiste cmq NON dovrebbe essere del solito cittadino "sfigato e diligente" ma eventualemtne dell'Amministrazione comunale.
L'utente fa il bonifico sul conto indicato sulla sanzione NELLA quale non si ha traccia della suddetta circolare ministeriale, per così dire in ordine alla "trasparenza".
Gli vengono addebitati subito i soldi dal conto. In "buona fede" è l'ignaro convinto di aver regolato il debito entro i termini.
MA i riferimenti del conto di accredito non sono già del Ministero?
Se non fosse così, ed il conto indicato facesse riferimento al Comune, sarebbe palese negligenza dell'Amministrazione Comunale che non ha girato i soldi nel tempi giusti al Ministero.
Poi.... Ma chi controlla queste cose al ministero?
Aspettiamoci quindi i dovuti e giustificati ricorsi dei cittadini
23 febbraio 2016 9:02 - fileo
Quando faccio un bonifico online mi viene segnalata la data di accredito, che è generalmente quella del giorno successivo all'operazione
22 febbraio 2016 21:39 - minotauro5801
quando hai a che fare con lo "stato", parti sempre dal presupposto che :" il più intelligente è scemo" e , purtroppo, non ti sbagli quasi mai.
22 febbraio 2016 15:52 - lucillafiaccola1796
diavoletto invano non dice...
comunque, Ragazzi, di "pubblico" in italia non c'è più niente, solo le tasse per i Contribuenti che non possono sfuggire, i:e: Lavoratori -Subordinati e Pensionati. Tutto il resto se lo sono arrongantemente privatizzato e pappato!
Tanto è vero che anche lo stato italiano è privatizzato e non da adesso, ma fin dal 1934, cioè prima del ventennio pannoliniano e prima della Costituzione della Repubblica Italiana, che dovrebbe essere lo Statuto dell'Italia. Perché infatti MPS For You vendette agli ingenui NON TITOLI DI STATO, ma azioni o obbligazioni, tanto è sempre un prodotto biscazziero, di Republic of Italy SpA, c/o SEC, la CONSOB americagna.
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