Successo a me giorni scorsi: ho pagato con bonifico, esendo
in lockdown e non volendo uscire per andare nelle poste,
fidandomi che la data bonifico conta.
Se si paga alle poste comunque i soldi arrivano al
beneficiario dopo un giorno o più, per cui questa
distinzione poste verso bonifico è chiaramente
discriminatoria.
Ci sono casi presentati al giudice di pace?
10 marzo 2016 16:55 - mario6193
Anche a me sembra che la questione non sia poi così
importante.
Se si fa sempre il paragone con l'Ufficio Postale, si
rischia infatti di pensare che la data del Bonifico sia
quella dell'Accredito sul Conto del Beneficiario;
caratteristica storica, questa, dei pagamenti tramite
Bollettino Postale, che recita qualcosa del tipo "il
pagamento con bollettino postale ha effetto liberatorio per
le somme versate nella data del versamento".
Quando si paga con Bonifico, invece, bisogna ricordarsi che
è un ordine che si da alla propria banca e che che questa
(a meno di convenzione diversa, che però è sempre fra il
correntista e la propria banca) impiega, generalmente non
meno di 1 giorno per accreditare l'importo sul conto del
beneficiario (in questo caso sul conto dell'ente che incassa
la multa).
Anche per me è' ovvio che, chi si serve di un Bonifico,
deve sapere questo e provvedere per tempo, anche perché il
ricevente del bonifico, a differenza dell'ordinante, vede
solo la data dell'accredito a suo favore e non la data nella
quale il bonifico è stato ordinato (per cui non si può
pretendere che, nel caso di utilizzo di bonifico, si
consideri la data di ordine e non quella di accredito).
Tutt'al più io osserverei che i pagatori tramite bonifico
on-line, oltre al giorno fisiologico anzidetto, hanno a
disposizione un ulteriore giorno in meno, poiché il Sabato
è feriale, ma per le Banche, a differenza di Bancoposta, il
Sabato è festivo.
24 febbraio 2016 16:16 - violet
Sottoscrivo in pieno il commento di colemar,consiglio finale
compreso
24 febbraio 2016 11:43 - colemar
Non è una novità.
Fino al momento in cui il denaro viene accreditato al
beneficiario esso non ha la disponibilità della somma. In
questo periodo transitorio il denaro rimane per così dire
"in sospeso" come se fosse sequestrato dalla banca; se il
bonifico va a buon fine esso diventa proprietà del
beneficiario, altrimenti torna di proprietà del
mittente.
Se pago una fattura tramite bonifico, dovrei sapere che la
data di pagamento è quella in cui il denaro viene
accreditato, che di regola è al massimo tre giorni dopo
l'ordine di bonifico.
Consiglierei di occuparsi di questioni più serie.
24 febbraio 2016 11:03 - tingo
La data di accredito che conta: questa è la norma nei paesi
nordici e probabilmente in molti altri — una norma che
antidata da decenni le possibilità di pagare online.
24 febbraio 2016 8:44 - PATTICITTI
Il problema esiste cmq NON dovrebbe essere del solito
cittadino "sfigato e diligente" ma eventualemtne
dell'Amministrazione comunale.
L'utente fa il bonifico sul conto indicato sulla sanzione
NELLA quale non si ha traccia della suddetta circolare
ministeriale, per così dire in ordine alla
"trasparenza".
Gli vengono addebitati subito i soldi dal conto. In "buona
fede" è l'ignaro convinto di aver regolato il debito entro
i termini.
MA i riferimenti del conto di accredito non sono già del
Ministero?
Se non fosse così, ed il conto indicato facesse riferimento
al Comune, sarebbe palese negligenza dell'Amministrazione
Comunale che non ha girato i soldi nel tempi giusti al
Ministero.
Poi.... Ma chi controlla queste cose al ministero?
Aspettiamoci quindi i dovuti e giustificati ricorsi dei
cittadini
23 febbraio 2016 9:02 - fileo
Quando faccio un bonifico online mi viene segnalata la data
di accredito, che è generalmente quella del giorno
successivo all'operazione
22 febbraio 2016 21:39 - minotauro5801
quando hai a che fare con lo "stato", parti sempre dal
presupposto che :" il più intelligente è scemo" e ,
purtroppo, non ti sbagli quasi mai.
22 febbraio 2016 15:52 - lucillafiaccola1796
diavoletto invano non dice...
comunque, Ragazzi, di "pubblico" in italia non c'è più
niente, solo le tasse per i Contribuenti che non possono
sfuggire, i:e: Lavoratori -Subordinati e Pensionati. Tutto
il resto se lo sono arrongantemente privatizzato e
pappato!
Tanto è vero che anche lo stato italiano è privatizzato e
non da adesso, ma fin dal 1934, cioè prima del ventennio
pannoliniano e prima della Costituzione della Repubblica
Italiana, che dovrebbe essere lo Statuto dell'Italia.
Perché infatti MPS For You vendette agli ingenui NON TITOLI
DI STATO, ma azioni o obbligazioni, tanto è sempre un
prodotto biscazziero, di Republic of Italy SpA, c/o SEC, la
CONSOB americagna.