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16 maggio 2016 22:24 - federico6198
E come scisse Marco Liera in questo articolo :
Il consulente finanziario non è un medico, ma per il 99% degli italiani è necessario

Quando sono in aula di formazione con consulenti finanziari, una delle domande che mi piace porre è: . Il risultato ormai consolidato è che nessuno alza la mano. Questa è una delle fondamentali differenze tra il lavoro del consulente finanziario e quello di altri professionisti: un medico ammalato tendenzialmente si rivolgerà a un altro medico (ad esempio, uno specialista della patologia di cui soffre). Curare una malattia richiede competenze rare, ottenibili con un lungo percorso universitario.
Investire i risparmi e gestire saggiamente la propria vita finanziaria non sono attività che richiedono competenze da medici o da ingegneri aerospaziali. Possono essere adeguatamente svolte da soli – come fanno tutti i consulenti finanziari - dedicando un po’ di tempo alla cura della finanza personale, alla propria capacità di tollerare perdite e scegliendo soluzioni all’interno di un universo di prodotti finanziari conosciuti. Ciononostante, stimo che il 99% dei risparmiatori faccia bene a delegare a dei soggetti professionali le decisioni sull’allocazione del proprio portafoglio. La finanza personale è il regno delle distorsioni cognitive, e prendere decisioni finanziarie sagge da soli è – nei fatti - impresa molto ardua. Pochi (meno di un italiano su 20 secondo il Rapporto del Centro Einaudi) dedicano a questa attività il tempo necessario. La gestione dei propri risparmi e dei rischi della famiglia affascina e coinvolge assai meno della gravidanza di Belèn o di Kate o delle canzoni di x-Factor. Nel salotto televisivo di Barbara d’Urso alla domenica pomeriggio tendenzialmente non si parla di questi argomenti, e giustamente, perché l’audience crollerebbe. Questo argomento crea frequentemente ansia e stress. Quanto è accaduto nel sistema finanziario negli ultimi anni non ha certo aiutato: i risparmiatori si sono sempre più convinti che la finanza è il regno di pirati e che è molto più complicata di quanto servirebbe (il che è in parte condivisibile).
Solamente dei qualificati professionisti in un rapporto e personalizzato ad alto valore aggiunto possono rimuovere queste colossali distorsioni cognitive. Poiché i consulenti finanziari non vivono d’aria e le organizzazioni alle quali appartengono sostengono notevoli costi operativi, deve essere prevista una remunerazione a loro favore. Le polemiche sui costi del risparmio sono a volte fondate, ma questi oneri non sono altro che il corrispettivo dei costi informativi e psicologici che il risparmiatore non vuole (o non può, perché nessuno gli ha insegnato nulla sull’argomento) sostenere, disinteressandosi per lo più della propria finanza personale. Si tratta di una scelta, nella maggior parte dei casi libera. Mentre deve essere ben chiaro che quando c’è di mezzo la salute non c’è alternativa alla delega a un professionista, così non è quando si tratta di risparmi.
Il vero tema è che a fronte della remunerazione pagata a fronte della consulenza ricevuta, i risparmiatori ricevono servizi di qualità non omogenea. In altri settori economici questo porterebbe a una fuga dai fornitori meno competitivi, ma nella finanza personale ciò non accade perché – come detto – siamo nel regno delle distorsioni cognitive. Tra queste, l’erronea percezione che le banche e i loro consulenti siano tutti uguali. Ovviamente, ciò non è vero, e lo si deduce banalmente dalla diversa attenzione che le organizzazioni dedicano alla formazione delle persone delegate alla consulenza.
(*) Pubblicato sul Sole-24 Ore del 3 marzo 2013
16 maggio 2016 21:56 - federico6198
Come lei ha insegnato più volte l’obiettivo del piccolo risparmiatore è quello di proteggere il capitale, una volta impostato il portafoglio correttamente ed in quel senso successivamente di crescerlo. Siccome il mercato è condizionato fortemente dalle decisioni di grossi investitori istituzionali lordisti ,al piccolo risparmiatore nettista non gli rimangono molte scelte anche se, il mercato è molto vasto e complesso, come diceva un grande economista statunitense benjamin graham : non possiamo prevedere ciò che faranno i mercati , ma possiamo reagire intelligentemente a ciò che i mercati fanno, in questa frase secondo me si esprime un concetto molto semplice ma di difficile applicazione fra i piccoli risparmiatori. Tra i diversi articoli che ho letto in questi anni su aduc investire ce né qualcuno che mi è rimasto particolarmente impresso per esempio : Investimenti obbligazionari: alcune considerazioni generiche di Matteo Lombardo ,leggendo quel articolo ho capito quanto è inefficiente il fondo obbligazionario che agisce male per difetto in quanto la gestione ed il funzionamento dei fondi obbligazionari sono completamente diversi dalla singola obbligazione senza contare i costi che vengono applicati a questi strumenti, se non sbaglio lo stesso metodo di gestione viene applicata ai fondi pensione, alle polizze vita, alle gestioni patrimoniali per fondi, rendendo questi strumenti largamente inefficienti, ma regalando lauti guadagni a chi li vende.
16 maggio 2016 15:06 - Furcio
@Alessandro

ho ragionato dalla parte dell'investitore. Io non credo assolutamente che i gestori siano più fessi di me, anzi! Ma hanno delle limitazioni intrinsiche nel loro modus operandi che li portano a sottoperformare sistematicamente.
16 maggio 2016 15:04 - Furcio
@genna63

se posso permettermi e intromettermi, il problema non sta nell'usare o meno i modelli, semplici o complessi che siano, ma nel conoscerne i limiti, ed ad indagare proprio dove questi limiti possono creare danni.
Se il modello mi dice che al 99% di probabilità non ci sarò un crollo, io devo essere assolutamente certo che tutte le ipotesi di base siano sotto controllo, e comunque devo assicurarmi una protezione contro quel 1%.
La certezza non esiste purtroppo, ma esiste un metodo corretto di pianificare e affrontare i problemi.
16 maggio 2016 15:00 - Furcio
@lucillafiaccola1796

finchè la gente pensa che investire in borsa sia un gioco, non metterà nella questione la giusta attenzione e competenza. Ho visto persone spendere tempo e denaro per acquisatre banalità quali auto e telefonini, nonchè vacanze e giacconi, ma affidarsi al caso o peggio a venditori di pentole quando si tratta di prendersi cura dei propri risparmi. Da una parte c'è chi vende obbligazioni banca etruria, dall'altra c'è chi compra, senza leggere nè informarsi su cosa firma. La colpa è da una parte di pigrizia, dall'altra di approfittarne. Quale che sia il demerito maggiore, non saprei.
16 maggio 2016 13:03 - genna63
@ Alessandro Pedone d'accordo, ma volendo fare l'avvocato del diavolo, se i modelli complessi non esistono, allora nemmeno il professionista indipendente ne può adottare, per cui per quale motivo dovremmo sentirci particolarmente al sicuro affidandoci a lui? Se, per quanto professionista e indipendente, non avrà a disposizione altro che modelli fallaci per supportare le sue decisioni?
Preciso che questa non vuole essere una critica rivolta personalmente a lei, ma se vogliamo una provocazione in senso più generale.
16 maggio 2016 12:32 - lucillafiaccola1796
Dimenticato.
La semplicità è più sicura. Il conto della Serva, anziché la partita doppia impedisce di imbrogliare i conti. Ho 100 €, faccio la spesa per 65 €. Mi devono rimanere 35 €. Se così non è, o mi sono persa i soldi, o me li hanno fregati.
16 maggio 2016 12:28 - lucillafiaccola1796
i mercati finanziari detti "borse" sono col tempo diventati solo speculazioni, anzi peggio: bische di bari. Col bail in poi, si sono proprio sputtanatti rivelando la loro vera natura di "predatori" dei risparmi altrui. Che fiducia si può avere in questo "sistema"? Nessuno. Hanno anche rovinato, rendendolo inutile, la professione di "informatore e operatore finanziario". Santa banca etruria dei miracoli di corte. Il materasso è più sicuro di una banca.
16 maggio 2016 12:10 - Alessandro Pedone
@ Furcio

mi sembra una buona sintesi :-) se applichiamo i concetti che ho cercato di esprime nell'articolo solo alle scelte individuali.
16 maggio 2016 11:56 - Furcio
quindi in conclusione si hanno due possibilità in caso di dubbio e incertezza :
1) Non investire, e in ogni caso non seguendo chimere e pie illusioni ben propinate dai soliti noti
2) Rivolgersi ad un professionista, possibilmente indipendente (di nome e di fatto)
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