La consulenza finanziaria, soprattutto se prestata secondo
modalità di indipendenza e di oggettività, può
contribuire a ridurre i costi sopportati dal cliente e
l’asimmetria informativa. In un certo senso si potrebbe
affermare che la domanda di consulenza dovrebbe essere
maggiore proprio da parte della clientela meno informata e
meno finanziariamente evoluta. Infatti questi risparmiatori,
sprovvisti del bagaglio e delle informazioni di base,
consumano più tempo e risorse per informarsi e decidere i
propri investimenti.
Non è così invece. Numerose ricerche hanno dimostrato che
il servizio di consulenza risulta maggiormente apprezzato
dalla clientela evoluta e con una decente preparazione ed
esperienza in materia finanziaria. Alcuni sostengono che
questa correlazione è dovuta al fatto che la clientela
maggiormente istruita normalmente detiene più capitali e
guadagna redditi maggiori. Ed è per questo che chiede più
facilmente un servizio di consulenza.
Concordo sul fatto che l'aspetto psicologico ed emotivo sia
il più complicato da correggere,con un percorso formativo
adeguato ai piccoli risparmiatori che tuttavia sarebbe
difficile da realizzare in quanto : 1 - Sono radicate una
serie di convinzioni sbagliate sui quali l'industria del
risparmio gestito fa leva per vendere prodotti dannosi. Ad
esempio la
convinzione che in borsa si guadagni se si conosce il
momento giusto per entrare ed uscire, oppure quella di non
vendere mai in perdita ed altre stupidaggini simili.
2 - Una fetta molto importante di risparmiatori continua a
gestire gli investimenti finanziari più o meno con lo
stesso spirito con il quale si gioca
d'azzardo.
3 - La maggioranza dei risparmiatori non vuole informarsi
per cercare di capire (o per pigrizia o perché ritiene di
non essere in grado), ma
semplicemente vuole qualcuno sul quale scaricare le proprie
scelte.
altri fattori sono : 1 - gli errori in fase di scelta dovuti
essenzialmente al conflitto d'interessi fra consigliati e
consiglieri;
2 - la strategia carente (cioè incongruente) o del tutto
errata. Una fetta -molto piccola purtroppo- di investitori
ha capito che le cose sono ben più complesse. Queste
persone, piano piano, potranno fare
scelte finanziarie sempre più oculate. I più, però,
continueranno ad essere raggirati dai venditori della
finanza.
9 agosto 2016 20:50 - curious
Buonasera dottor pedone, il prof Scienza
sostiene che investire in obbligo mps,anche subordinate,
non comporti rischi, e non eccessivi anche per quest'ultimi,
dati i prezzi attuali;ora mi chiedo se Mps e'in profondo
rosso, come fa a ripagarle;
Vorrei un suo parere dato che gioca in casa
Cordialmente
Curious
1 agosto 2016 13:15 - Mechano
Qualche tempo fa ci fu la corsa verso le poste svizzere.
Buoni tassi, denaro titolato in franchi, ecc.
Poi si sono inventati la tassa per i non residenti a
specularci sopra e rendere la cosa poco interessante per
cifre inferiori a certe quantità.
1 agosto 2016 13:01 - lucillafiaccola1796
visto che JP MORGAN già sta dentro MPS, le converrà
affondarlo? No, del resto siamo già TUTTI posseduti dal
daemon scudorosso...vedi qui...
www.nocensura.com
L’INQUIETANTE IMPERO MONDIALE ROTHSCHILD
NON SI MUOVE FOGLIA CHE DIO ROTHSCHILD NON VOGLIA Non si
può capire veramente cosa accade nel mondo se non si studia
La Famiglia-Per-Eccellenza, ossia i Rothschild, veri
comandanti del pianeta Terra. C’entrano anche con
l’Italia? Eccome. Non c’è foglia che non si muova nel
nostro paese, senza la loro espressa volontà. Nel resto del
mondo la musica poi non cambia affatto.
PROPRIETARI DI BANCA D’ITALIA E DELLA BARCLAYS Sono i
maggiori proprietari della Banca d’Italia e possiedono
pure la Barclays (tra le maggiori azioniste di Intesa
SanPaolo) soprattutto tramite Markus Agius. Possiedono puree
la JpMorgan (che controlla Monte dei Paschi di Siena)
tramite la famiglia Rockefeller, Mediobanca (colei che
controlla Unicredit) tramite Vincent Bolloré e Jean Azema
della Groupama Holding S.A., Banca Carige (attraverso
Francois Perol), con Ana Patricia Botin il Banco Santander
Central Hispano (il quale controlla ABN AMRO, un altro
pilastro di Unicredit).
28 luglio 2016 18:23 - savpg8801
Riporto anche una (email-per me spam) delle innumerevoli
offerte e non per intero,che quotidianamente ,rappresentano
uno dei soliti tormentoni.
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28 luglio 2016 18:20 - savpg8801
Anche qui mi pare un posto adatto per fare un merge di
quanto riportato in altro thread-articolo sul (solito)
questionario del profilo di rischio.
--Sig.Giorgio Canella, si gioca sul filo di lana riguardo
alle terminologie(parlo dell'altro articolo).
Il comune senso della parola"consulente" è diverso dal suo,
elaborato, con finalità specifiche assegnate alle varie
definizioni, insomma un arrangiamento legale e funzionale
come, per altri versi, ha più volte spiegato Alessandro
Pedone. Non voglio arrivare a nessuna logomachia per questo.
Mi limito a dire ancora che il termine di percezione è
generico senza entrare nei meriti. Ha mai notato quante
volte, entrando nelle banche, ci siano cartelli indicativi
quali: Consulenza finanziaria, Consulente titoli, o altro?
Altre banche hanno modificato ancora tanto tempo fa in:
Servizio titoli, Operatività finanziaria, ecc.
Quando sente, perciò, parlare di consulenza, la prego di
capire in modo generico come la pensano i risparmiatori
generici.
Semplicemente senza elucubrazioni normativo-legali. Ed
ancora più semplicemente Le dirò che questo modo di
investire il risparmio (anche se qualcuno già faceva del
timido trading per lettera e non in via elettronica in
quanto non, allora, possibile) è nato effettivamente da un
rapporto fiduciario nella banca (si definiscono in tecnica
bancaria DDFF o depositi fiduciari) che, prima, offriva solo
depositi vincolati o liberi o certificati, o depositi in
conto corrente. Uniche vie per la provvista. E solo da
quando si è instaurato un modo più veloce e non cartaceo
di fare acquisti e vendite, quindi dalla piena operatività
elettronica non più di due decenni fa nella maggioranza, è
esploso il trading o l'investimento in titoli di vario tipo,
in fondi( al proposito, uno dei primissimi fondi fu il
Fondicri, appunto promosso da ICCRI, alla fine degli anni
'70 o poco più) e in molteplici altre invenzioni quali, in
vino, in quadri, in metalli, ecc. Libero sfogo
all'inventiva.
Questo per informare che dagli anni '80 molti dipendenti
bancari si dimettevano per andare a formare ranghi alle
finanziarie che avevano anche scopi di investire per conto
dei risparmiatori, promettendo anche, spesso, maggiori
soddisfazioni che, poi, non sarebbero state mantenute( del
resto lo facevano anche promotori interni alle
banche-ovviamente, come sapete, per vendere prodotti della
banca stessa).
La consulenza titoli bancaria, comunque, agisce anche sul
fronte della provvista(necessaria per gli impieghi) oltre a
quella dei servizi (per esempio C/V di titoli o altro di
parti terze con il solo introito di commissioni più o meno
onerose in dipendenza del potere contrattuale del "cliente";
operatività NON creditizia).
Quindi i cosiddetti consulenti esterni( si intende alle
banche ) sono nati da poco. E sulla scorta di diversi casi
di "promettoni" poi scappati con o senza malloppo, ecco una
certa diffidenza che non è facile a far morire.
Se poi mettiamo il tutto alla luce che bisogna pagare un
individuo che agisca finanziariamente per conto di un
affidante incarico, resta il dubbio per molti, con i margini
esigui di oggi, come possa far lucrare o guadagnare e farsi
anche un proprio reddito.
28 luglio 2016 18:11 - savpg8801
Anche qui mi pare un posto adatto per fare un merge di
quanto riportato in altro thread-articolo sul (solito)
questionario del profilo di rischio.
--Sig.Giorgio Canella, si gioca sul filo di lana riguardo
alle terminologie(parlo dell'altro articolo).
Il comune senso della parola"consulente" è diverso dal suo,
elaborato, con finalità specifiche assegnate alle varie
definizioni, insomma un arrangiamento legale e funzionale
come, per altri versi, ha più volte spiegato Alessandro
Pedone. Non voglio arrivare a nessuna logomachia per questo.
Mi limito a dire ancora che il termine di percezione è
generico senza entrare nei meriti. Ha mai notato quante
volte, entrando nelle banche, ci siano cartelli indicativi
quali: Consulenza finanziaria, Consulente titoli, o altro?
Altre banche hanno modificato ancora tanto tempo fa in:
Servizio titoli, Operatività finanziaria, ecc.
Quando sente, perciò, parlare di consulenza, la prego di
capire in modo generico come la pensano i risparmiatori
generici.
Semplicemente senza elucubrazioni normativo-legali. Ed
ancora più semplicemente Le dirò che questo modo di
investire il risparmio (anche se qualcuno già faceva del
timido trading per lettera e non in via elettronica in
quanto non, allora, possibile) è nato effettivamente da un
rapporto fiduciario nella banca (si definiscono in tecnica
bancaria DDFF o depositi fiduciari) che, prima, offriva solo
depositi vincolati o liberi o certificati, o depositi in
conto corrente. Uniche vie per la provvista. E solo da
quando si è instaurato un modo più veloce e non cartaceo
di fare acquisti e vendite, quindi dalla piena operatività
elettronica non più di due decenni fa nella maggioranza, è
esploso il trading o l'investimento in titoli di vario tipo,
in fondi( al proposito, uno dei primissimi fondi fu il
Fondicri, appunto promosso da ICCRI, alla fine degli anni
'70 o poco più) e in molteplici altre invenzioni quali, in
vino, in quadri, in metalli, ecc. Libero sfogo
all'inventiva.
Questo per informare che dagli anni '80 molti dipendenti
bancari si dimettevano per andare a formare ranghi alle
finanziarie che avevano anche scopi di investire per conto
dei risparmiatori, promettendo anche, spesso, maggiori
soddisfazioni che, poi, non sarebbero state mantenute( del
resto lo facevano anche promotori interni alle
banche-ovviamente, come sapete, per vendere prodotti della
banca stessa).
La consulenza titoli bancaria, comunque, agisce anche sul
fronte della provvista(necessaria per gli impieghi) oltre a
quella dei servizi (per esempio C/V di titoli o altro di
parti terze con il solo introito di commissioni più o meno
onerose in dipendenza del potere contrattuale del "cliente";
operatività NON creditizia).
Quindi i cosiddetti consulenti esterni( si intende alle
banche ) sono nati da poco. E sulla scorta di diversi casi
di "promettoni" poi scappati con o senza malloppo, ecco una
certa diffidenza che non è facile a far morire.
Se poi mettiamo il tutto alla luce che bisogna pagare un
individuo che agisca finanziariamente per conto di un
affidante incarico, resta il dubbio per molti, con i margini
esigui di oggi, come possa far lucrare o guadagnare e farsi
anche un proprio reddito.
28 luglio 2016 8:24 - giorgio canella
Alessandro, condivido il tuo punto di vista: in questo
momento la cosa più difficile da tenere sotto controllo è
la coerenza dei risparmiatori ...è il fatto di difenderli
da sè stessi ancora prima che da altri...l'era dei tassi
bassi, negativi, finisce per far prendere alla gente dei
rischi che non vorrebbe e non potrebbe permettersi di
prendere . A savpg8801 auguro di trovare il
"professionista" con le caratterisctiche che richiede ma
credo che probabilmente lo troverà più facilmente se
cerca tra i maghi e i veggenti...ciò, ovviamenmte, non
toglie che con i suoi risparmi lei faccia quello che vuole
27 luglio 2016 18:41 - savpg8801
Finalmente Pedone ha svelato delle verità che il mondo dei
risparmiatori non è in grado di capire, ma anche molte
verità di sottofondo circa le categorie che, genericamente,
chiamerei venditori o promotori finanziari.
Io spesso li ho denominati "santoni", non per cattiveria, ma
spesso per realtà di promesse non mantenute. E questo
dimostra ancora una volta che questo mestiere, specie con i
tampi che corrono, ha poche possibilità di fare "bella
figura".
Tuttavia il titolo faceva presagire una lieta novella, un
sospiro di sollievo che permettesse al risparmiatore( e per
seguito anche investitore ) finalmente di cominciare a
viaggiare sul sicuro.
Nella mia lunga esperienza (come cliente) in quanto ho
sempre operato in settori diversi dalla C/V titoli e simili
pur essendovi "a latere" implicato, ho sempre chiesto al
"consulente": voglio qualcosa che renda il massimo, che duri
il minimo, che non sia soggetto a rischi, che possa
realizzarlo subito. Inoltre, tu consulente dei miei
risparmi, mi devi indirizzare per il meglio in base alle tue
conoscenze immediate e non in conflitto di interessi.
Poi deciderò io stesso con queste risposte che tu,
consulente, se mi vuoi come cliente, mi devi fornire.
Punto.
Tutto ciò dimostrerà anche la mia arroganza e stupidità,
ma io, risparmiatore e investitore, ci tengo ai miei sudati
risparmi e non voglio vederli sparire con facilità come
adesso sta, purtroppo, avvenendo.
In fondo i capitali sono di mia proprietà e, come per la
salute del mio corpo, non intendo affidarla a casaccio,
magari per prova.