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16 agosto 2016 15:43 - bellos
Come fate a dire 1,3 milioni su 500 milioni di abitanti?
Vi siete forse dimenticati che in Europa negli ultimo 20/30 anni sono arrivati oltre 100 milioni di migranti, che hanno snaturato la nostra cultura, le nostre economie, problemi razziali, culturali nonchè terrorismo ?
Quanti italiani o europei sono alla fame, case pignorate, ammalate che non hanno risorse per curarsi, disperazione ecc. ecc.
10 agosto 2016 13:56 - francesco5421
Non prendetela per una provocazione, ma come un ragionamento terribilmente logico e statistiicamente notevolmente fondato:

il problema dell'immigrazione semplicemente NON ESISTE........... esiste invece il problema del decadimento umano e produttivo della popolazione stanziale europea-occidentale, i cosiddetti nazionali.

Nel giro di vent'anni il CLUP itagliota (intendi: costo del lavoro per unità di prodotto) é più che raddoppiato in valore assoluto ed é preferibile ignorare quello relativo – rispetto ai paesi emergenti – perché altrimenti non resterebbe che il suicidio rituale.

Almeno si fosse conservato il predominio cognitivo-intellettuale ma, in realtà, i bianchi occidentali sono perdenti anche in quello: in capacità matematiche e di comprensione del linguaggio spadroneggiano gli asiatici in particolare, e chi accetta di spremersi in generale.

Nel complessivo imbarbarimento dell'occidente indiscutibilmente enorme responsabilità (generalizziamolo in un 50%) hanno avuto leggi assassine dell'abominevole stato socialborghese – associazione a delinquere e per prave azioni a capitale sociale integralmente rubato. -

Ma – non c'é niente da fare – l'altro almeno 50% é dovuto semplicemente al fatto che i figli occidentali (a incominciare dai miei, di cui molto mi vergogno, due inetti, due 'superflui' anche se laureati!) non studiano né operano con la capacità né con l'intensità dei loro padri e quindi é perfettamente darwiniano che si avviino all'estinzione.

Qual 'figlio dell'officina e/o figlio della terra' (lasciamo stare che in entrambi i casi vi ho rappresentato – e tuttora, alla tenera età di 75 anni!, vi rappresento - la classe dirigente) io mi ritrovo circondato da albanesi, rumeni, polacchi, neri, bulgari, ucraini, indiani, pakistani, arabi, maghrebini (i cinesi son più che altro orientati al commercio) e solo sporadicamente da qualche itagliano che però ben raramente si guadagna la pagnotta.

Poiché costoro invece mi risultano ormai presenti solo nella qualità – per me esecrata - di statali, sindacalisti (questi due quasi esclusivamente fancazzisti), grassatori d'equitalia (questi purtroppo diabolicamente efficienti!), donatori di sperma, veline, banchiste e troniste

- uccelli di stessa penna volano insieme - mi son visto costretto ad incominciare a considerare quegli altri come mie figli 'naturali', anche se non parliamo la stessa lingua e magari é anche diverso il colore della pelle.

C'é una possibile via d'uscita a tutto ciò? Va bene che sono mezzo tedesco, ma evidenzio l'ausmerzen (intendi: deumanizzazione selettiva) in quanto, secondo me, gli unici che son di troppo, che son SUPERFLUI, in Itaglia (come però anche in Germania, in misura fortunatamente assai minore), sono i rispettivi nazionali!

IL NUOVO COLOSSO
di Emma LAZZARUS (1849-1887)
(E' l'ode incisa nella targa ai piedi della Statua della Libertà)

Non come il gigante di bronzo di greca fama,
che impone gambe conquistatrici da terra a terra:
Qui alle porte occidentali, bagnate dal nostro mare s'ergerà una donna imponente,
con una torcia, la cui fiamma simboleggia il fulmine imprigionato,
e il suo nome é Madre degli Esuli. La fiaccola che ha in mano
simboleggia il benvenuto a tutto il mondo; i suoi miti occhi sovrastano
il porto, ponte aereo che incornicia città gemelle.
"Tenetevi i Vostri storici fasti, o antiche terre" - gridano le sue labbra mute - per darci solo le Vostre esauste, povere masse, accalcate e bramanti la libertà, i miseri rifiuti della vostra brulicante attività;
inviateci questi, i senza tetto, gli sconquassati dalle tempeste!: io sollevo la mia fiaccola accanto alla porta d'oro! "

The New Colossus
di Emma LAZZARUS (1849-1887)

Not like the brazen giant of Greek fame,
With conquering limbs astride from land to land;
Here at our sea-washed, sunset gates shall stand
A mighty woman with a torch, whose flame
Is the imprisoned lightning, and her name
Mother of Exiles. From her beacon-hand
Glows world-wide welcome; her mild eyes command
The air-bridged harbor that twin cities frame.
"Keep ancient lands, your storied pomp!" cries she
With silent lips. "Give me your tired, your poor,
Your huddled masses yearning to breathe free,
The wretched refuse of your teeming shore.
Send these, the homeless, tempest-tost to me,
I lift my lamp beside the golden door!"
9 agosto 2016 19:49 - lucillafiaccola1796
orfani, cani ed ora "immigrati" Africani...e loro guadagnano e noi paghiamo in tasse e in abbassamento del livello di Vita...sanità zero, lavoro gratis o quasi, lunghi orari lavoro eccetera
Probabilmente anche l’invasione dell’europa da parte di gente sottomessa, sfruttata, sterminata dai colonizzatori schiavisti gran bretagna-spagna, francia, belgio, germania, italia, stati uniti di regno unito-infatti hanno copiato il Commonwealth o cercano di crearlo SOLO con le armi-si chiama $ionusawealth, è stata perpetrata da un “algoritmo” all’americagna. Non era peregrina la mia idea che si andassero a prendere “i migranti” a casa loro, come fu fatto con gli Africani già in passato. Siamo in più di uno a sostenerlo: e gli altri sono ben più qualificati di me. Niente di nuovo. Anche nel male DEVONO COPIARE ché NON SANNO FARE. E’ questo il loro tallone di quell’antipatico d’achille. Ve lo dice una figlia di Enea di Troja!

Probabilmente anche l’invasione dell’europa da parte di gente sottomessa, sfruttata, sterminata dai colonizzatori schiavisti gran bretagna-spagna, francia, belgio, germania, italia, stati uniti di regno unito-infatti hanno copiato il Commonwealth o cercano di crearlo SOLO con le armi-si chiama $ionusawealth, è stata perpetrata da un “algoritmo” all’americagna. Non era peregrina la mia idea che si andassero a prendere “i migranti” a casa loro, come fu fatto con gli Africani già in passato. Siamo in più di uno a sostenerlo: e gli altri sono ben più qualificati di me. Niente di nuovo. Anche nel male DEVONO COPIARE ché NON SANNO FARE. E’ questo il loro tallone di quell’antipatico d’achille. Ve lo dice una figlia di Enea di Troja!

Probabilmente anche l’invasione dell’europa da parte di gente sottomessa, sfruttata, sterminata dai colonizzatori schiavisti gran bretagna-spagna, francia, belgio, germania, italia, stati uniti di regno unito-infatti hanno copiato il Commonwealth o cercano di crearlo SOLO con le armi-si chiama $ionusawealth, è stata perpetrata da un “algoritmo” all’americagna. Non era peregrina la mia idea che si andassero a prendere “i migranti” a casa loro, come fu fatto con gli Africani già in passato. Siamo in più di uno a sostenerlo: e gli altri sono ben più qualificati di me. Niente di nuovo. Anche nel male DEVONO COPIARE ché NON SANNO FARE. E’ questo il loro tallone di quell’antipatico d’achille. Ve lo dice una figlia di Enea di Troja!
9 agosto 2016 13:44 - Primo Mastrantoni
i dati sono indicati nell'allegato e vanno dal 1985 al 2015 per vari Paesi europei.
9 agosto 2016 12:00 - francescomangascia
METTILI TUTTI I DATI: i dati Eurostat, nel 2015, le persone che hanno chiesto asilo politico per la prima volta in uno dei 28 paesi dell’Unione Europea (UE) sono state 1.255.600 più del doppio (+123%) di quelle del 2014 (562.680). È il risultato di un trend crescente, che ha visto negli ultimi anni i valori passare dalle 153 mila unità del 2008 alle 278 mila del 20102 e alle 373 mila del 2013. Se consideriamo la distribuzione per paese, appare evidente come sia di gran lunga la Germania ad accogliere il numero più elevato di asylum seekers: 441.800 nel 2015 (il 35% di tutti i richiedenti asilo in UE), con un aumento del 155% rispetto alle 172.945 del 2014 (Fig. 1). In termini assoluti, seguono l’Ungheria con 174.400 richieste (il 14%), la Svezia (156.100 e quindi il 12%), l’Austria (85.500, il 7%), l’Italia (83.200, il 7%) e la Francia (70.600, il 6%). Rispetto al 2014, il numero di prime richieste di asilo è aumentato di più in Finlandia (+822%), seguita da Ungheria (+323%), Austria (+233%), Belgio (+178%), Spagna (+167%) e Germania (+155%).
Se però relativizziamo questi valori rispetto alle dimensioni demografiche dei paesi, il quadro cambia notevolmente (Fig.2). Il valore più elevato si registra, infatti, in Ungheria con 17.699 richieste per milione di abitanti, una cifra poco superiore a quella della Svezia (16.016), seconda in ordine di grandezza. Seguono Austria (9.970), Finlandia (5.876), Germania (5.441), Lussemburgo (4.194) e Malta (3.948). Valori superiori all’Italia si hanno anche in Danimarca (3.679), Belgio (3.463), Bulgaria (2.800), Olanda (2.546) e Cipro (2.468). In termini relativi, quindi, il nostro paese si colloca, nonostante sia uno dei principali luoghi di arrivo di questi flussi, poco sopra la metà della graduatoria relativa alle domande d’asilo, con un valore (1.369 per milione di abitanti) inferiore alla media dell’Europa (2.470).
Altro aspetto interessante da mettere in evidenza è la provenienza dei richiedenti asilo (Fig. 3). Il numero di Siriani che hanno cercato protezione internazionale in UE è duplicato rispetto al 2014 ed ha raggiunto 362.800 persone, mentre il numero di Afgani è quasi quadruplicato ed è arrivato a 178.200 e quello degli Iracheni è aumentato di sette volte (121.500). Questi rappresentano le tre principali nazionalità che hanno chiesto asilo politico per la prima volta negli Stati membri dell’Unione europea nel 2015, rappresentando più della metà di tutti i richiedenti asilo. Seguono Kosovo, Albania, Pakistan ed Eritrea. Nel complesso, come si può vedere, si ha un’ampia gamma di provenienze, sia europee che di altri continenti, a conferma della numerosità delle aree di crisi potenzialmente in grado di dar luogo a migrazioni forzate. Da questo punto di vista, la situazione italiana appare ancora più particolare, visto che i principali tre paesi di provenienza sono Nigeria (17.780), Pakistan (10.285) e Gambia (8.015).
I dati sulle richieste d’asilo nel 2015 confermano come il quadro della situazione sia più complesso di quanto non appaia considerando solo gli sbarchi. Diversi paesi, infatti, mostrano un fattivo impegno nell’accoglienza degli asylum seekers, nonostante non ne siano stati, con ogni probabilità, il punto d’accesso nell’Unione. Seria appare la situazione ungherese, dove i valori hanno raggiunto punte obiettivamente difficilmente sostenibili. Meritevole d’attenzione appare anche l’ampiezza dell’area di provenienza, indicativa di una situazione internazionale sempre meno controllata e controllabile, in cui appare veramente difficile trovare soluzioni efficaci e soprattutto durature ai conflitti.
Sul sito dell’Eurostat sono già disponibili per alcuni paesi dell’Unione Europea i dati sulle richieste di asilo relative al primo trimestre 2016. Complessivamente tra gennaio, febbraio e marzo 2016, le persone che hanno richiesto asilo politico per la prima volta in uno dei 28 paesi membri dell’Unione Europa sono state 255.315, segnando una consistente diminuzione rispetto agli ultimi tre mesi del 2015, quando invece ammontavano a 426.025. Se consideriamo la distribuzione per paese, appare che le richieste di asilo siano diminuite in maniera considerevole in Svezia (passando da 87.885 a 7.705), in Austria (da 30.805 a 10.695)¹, in Belgio (da 15.865 a 4.720) e in Bulgaria (da 7.585 a 4.055); sono diminuite in maniera solo modesta in Italia (da 24.710 a 22.330) e in Grecia (da 3.005 a 2.370); sono aumentate lievemente in Germania (da 162.535 a 174.965) e sono, infine, aumentate considerevolmente in Ungheria (da 860 a 6.830). Questi dati sono causa e conseguenza di una serie di azioni realizzate di recente, sia a livello nazionale che comunitario, tra cui occorre ricordare la barriera realizzata in Ungheria, la reintroduzione di controlli alle frontiere in Germania e Austria, schemi di ricollocamento dei rifugiati tra i paesi membri dell’Unione e l’accordo UE-Turchia (divenuto operativo dal 20 marzo 2016), che, alleggerendo la rotta del Mediterraneo Orientale e quindi la Grecia, riporta in auge quella più pericolosa del Mediterraneo Centrale e quindi l’Italia, come canale di ingresso per i richiedenti asilo diretti in UE.
Nel complesso, le indicazioni che emergono invitano, a nostro avviso, a ricercare una politica europea in grado di distribuire in maniera più realistica ed equa tra gli stati membri il peso delle diverse fasi del percorso di inserimento dei migranti per ragioni politiche, dalla presa in carico al momento dell’arrivo, sino al riconoscimento o meno dello status di rifugiato. Sarebbe anche auspicabile la promozione di una maggiore unità politica della UE, per la ricerca di soluzioni più efficaci a tutte le crisi che alimentato le migrazioni forzate. L’esperienza odierna suggerisce che una politica migratoria basata su soluzioni temporanee, soprattutto se di contrasto e di esternalizzazione del fenomeno migratorio, risulta non solo inefficiente di fronte al carattere strutturale ed endemico dei fattori che sono all’origine di questi flussi, ma anche contraria ai principi della solidarietà internazionale e della integrità umana.
¹ Si noti che i dati relativi al mese di marzo non sono ancora disponibili per Austria e Grecia.
FONTE
http://www.neodemos.info/le-richieste-di-asilo-nellunione-eu ropa/#more-5972
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