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12 gennaio 2017 19:37 - lucillafiaccola1796
cara monica7575 come non essere d'accordo con Te?
Tutto cio' DIMOSTRA che chi dovrebbe punire e non lo fa, non perché non sa, ma perché non vuole, è d'accordo, sta' a mezzi come se dice a Roma, coi punibili impuniti! Lapalissiano, direbbero gli acculturati. Una soluzione sarebbe rendersi indiepndenti coi pannelli solari sui balconi o addirittura sui vetri. Ma si dice che non ci siam ancora completamente arrivati con la tecnologia. Sarà vero? Io non ci credo. Un bel 3 KWA e ci cucini pure e soprattutto NON DEVI PAGARE IL CANONE per la merdtivù, ché non ne possiamo più: pubblicità di merdi infami inframmezzata da bla bla bla di sicari che credono che Noi siamo Tutti una massa di COGLIONI !
11 gennaio 2017 10:45 - monica7575
Ritengo che si debba coobbligare i gestori nella responsabilità; non si può scaricarla sulle agenzie di procacciatori di contratti. Eni, come Enel e tutti gli altri, dovrebbero comunque rispondere dell'operato dei terzi a cui si rivolgono per procacciare clienti; personalmente nel 2015 mi sono ritrovata senza saperlo cliente di Enel sia per la luce che per il gas con una falsa registrazione telefonica ma guarda caso tutti i dati riportati nel contratto cartaceo, compreso l'iban,erano corretti e chi era in possesso dei miei dati se non Enel? Chi beneficiava dell'operazione? Solo Enel, che non si è mai scusata o chiarito il fatto (ammesso che ne avesse interesse) e anzi ha puntualmente inviato le fatture da pagare prima che tornassi ai miei vecchi gestori. Se si muovesse la magistratura mandando in galera qualche amministratore delegato di qualche grande compagnia, allora i calcolatori dei rischi/benefici delle gradi operazioni truffaldine ci penserebbero 2 volte; alla fine le sanzioni delle presunte autorità garanti sono solo pannicelli caldi. Purtroppo dobbiamo accettare che in Italia i truffatori, a cominciare da quelli in giacca e cravatta (banche, assicurazioni, compagnie telefoniche e di servizi, agenti immobiliari, ecc. ecc.)prosperano perché sanno che sono e restano impuniti. Pier Camillo Davigo, presidente dell'associazione nazionale magistrati, uno che non fa il diplomatico come i suoi predecessori, ha dichiarato: "oggi in Italia il coraggio ci vuole a restare onesti".
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