cara monica7575 come non essere d'accordo con Te?
Tutto cio' DIMOSTRA che chi dovrebbe punire e non lo fa, non
perché non sa, ma perché non vuole, è d'accordo, sta' a
mezzi come se dice a Roma, coi punibili impuniti!
Lapalissiano, direbbero gli acculturati. Una soluzione
sarebbe rendersi indiepndenti coi pannelli solari sui
balconi o addirittura sui vetri. Ma si dice che non ci siam
ancora completamente arrivati con la tecnologia. Sarà vero?
Io non ci credo. Un bel 3 KWA e ci cucini pure e soprattutto
NON DEVI PAGARE IL CANONE per la merdtivù, ché non ne
possiamo più: pubblicità di merdi infami inframmezzata da
bla bla bla di sicari che credono che Noi siamo Tutti una
massa di COGLIONI !
11 gennaio 2017 10:45 - monica7575
Ritengo che si debba coobbligare i gestori nella
responsabilità; non si può scaricarla sulle agenzie di
procacciatori di contratti. Eni, come Enel e tutti gli
altri, dovrebbero comunque rispondere dell'operato dei terzi
a cui si rivolgono per procacciare clienti; personalmente
nel 2015 mi sono ritrovata senza saperlo cliente di Enel sia
per la luce che per il gas con una falsa registrazione
telefonica ma guarda caso tutti i dati riportati nel
contratto cartaceo, compreso l'iban,erano corretti e chi era
in possesso dei miei dati se non Enel? Chi beneficiava
dell'operazione? Solo Enel, che non si è mai scusata o
chiarito il fatto (ammesso che ne avesse interesse) e anzi
ha puntualmente inviato le fatture da pagare prima che
tornassi ai miei vecchi gestori. Se si muovesse la
magistratura mandando in galera qualche amministratore
delegato di qualche grande compagnia, allora i calcolatori
dei rischi/benefici delle gradi operazioni truffaldine ci
penserebbero 2 volte; alla fine le sanzioni delle presunte
autorità garanti sono solo pannicelli caldi. Purtroppo
dobbiamo accettare che in Italia i truffatori, a cominciare
da quelli in giacca e cravatta (banche, assicurazioni,
compagnie telefoniche e di servizi, agenti immobiliari, ecc.
ecc.)prosperano perché sanno che sono e restano impuniti.
Pier Camillo Davigo, presidente dell'associazione nazionale
magistrati, uno che non fa il diplomatico come i suoi
predecessori, ha dichiarato: "oggi in Italia il coraggio ci
vuole a restare onesti".