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8 febbraio 2017 10:34 - virginio6713
penso che Mastrantoni verrebbe ingaggiato molto volentieri come ministro (delle astuzie) dal governo Gentiloni, naturalmente al posto di Poletti.
4 febbraio 2017 18:20 - lucillafiaccola1796
questa statistica ce va contro i fatti, anzi misfatti di renzjpmorbganetto er treccartaro baro, è stata fatta con criteri "europeistici", cioè parametri applicati a tutti i paesi europei. Quindi stateci. In ogni caso ci sono in sicilia 70 laureati che "amiscono" a fare gli sciuscià! E' abbastanza, non vi pare?
1 febbraio 2017 20:55 - momus
Precisazioni sui dati della disoccupazione giovanile
da http://www.istat.it/it/archivio/79007

A seguito di quanto pubblicato da alcune testate online in merito ai dati mensili su occupati e disoccupati diffusi questa mattina, l'Istat torna a precisare che non è corretto affermare "più di un giovane su tre è disoccupato".

Infatti, in base agli standard internazionali, il tasso di disoccupazione è definito come il rapporto tra i disoccupati e le forze di lavoro (ovvero gli "attivi", i quali comprendono gli occupati e i disoccupati). Se, dunque, un giovane è studente e non cerca attivamente un lavoro non è considerato tra le forze di lavoro, ma tra gli "inattivi".

Per quanto riguarda il dato sulla disoccupazione giovanile diffuso oggi e relativo al mese di novembre 2012, va ricordato che i "disoccupati" di età compresa tra i 15 e i 24 anni sono 641 mila, cioè il 37,1% delle forze di lavoro di quell'età e il 10,6% della popolazione complessiva della stessa età, nella quale rientrano studenti e altre persone considerate inattive secondo gli standard internazionali. Quindi sarebbe corretto riportare che "più di 1 giovane su 10 è disoccupato" oppure che "più di uno su tre dei giovani attivi è disoccupato".

Ufficio stampa
1 febbraio 2017 18:31 - lucillafiaccola1796
quei 70 laureati che ambiscono, in Sicilia, al posto di sciuscià fanno parte del 40 percento o del 10 percento? Fra statistiche e sondaggi in italia non ci sogno coglioni, solo treccartari, ovviamente bari.
1 febbraio 2017 16:19 - savpg8801
Evidentemente leggasi"correggere".
1 febbraio 2017 15:23 - savpg8801
La disinformazione, spacciata per informazione, serve a far scattare meccanismi correttivi che si avvalgono di soldi pubblici per sistemare e coreggere queste presunte anomalie. Come dire che una serie di politici si metta a piangere perchè ha pochi soldi per fare le cose che la politica gli richiede, compreso cene, viaggi, e spese pazze in nome dello stato sociale. E allora mossi da pietà si varano disposizioni e leggi per fornire ulteriori mezzi, magari dalla finestra in incognito, per quetare la fame e l'avidità di costoro poltronisti.
Da anni, da quando queste stramaledette statistiche (che non lo sono realmente e scientificamente perchè si avvalgono di pareri, interviste, assenza di metodiche facenti capo alla "legge dei grandi numeri", ma spesso estrapolative e qualcuno l'ha dichiarato avvalendosi di 20-trentamila interviste-opinioni) viste e confezionate solo alla luce della demagogica polemica terroristica, si continua a considerare questi poveri e imbozzolati giovani come potenziali lavoratori, sostenitori di famiglie, obbligatoriamente impegnati a produrre e a prestare opera retribuita nel mondo del lavoro, quando come ben detto da altra parte, e risaputo sono studenti spesso a tempo pieno. E come si vorrebbero spacciare questi giovani se non degli impegnati almeno sedici diciotto ore al giorno? lavoro e studio? Ma la tortura non è più ammessa!
Ai miei tempi (ed ho figli e nipoti) almeno dalle superiori in poi chi avesse avuto tempo qualche lavoretto lo faceva nei momenti liberi dallo studio e per guadagnare le sigarette. Ma non con la condizione ufficiale di studio e lavoro assieme.
E perchè non avvengono smentite su larga scala a queste dichiarazioni di catastrofe come fa Mastrantoni?
1 febbraio 2017 11:00 - gabrieleparenti
Come spesso accade siete gli unici a dare una lettura corretta... i mass media danno fiato al piagnonismo solito... ma che la gran parte dei giovani da 15 a 24 anni sono studenti proprio non se ne accorgono? A chi giova tutta questa disinformazione?
1 febbraio 2017 9:36 - Annapaola Laldi
Non so se le cose stiano proprio così come dice quello e quell'altro. Però so che, a qualunque dato statistico bisogna fare la tara, pensando a quanto sia ancora il lavoro nero ovverosia sommerso. Con buona pace dei voucher - che apprezzo purché non diventino un modo per evitare un contratto di lavoro dovuto.
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