penso che Mastrantoni verrebbe ingaggiato molto volentieri
come ministro (delle astuzie) dal governo Gentiloni,
naturalmente al posto di Poletti.
4 febbraio 2017 18:20 - lucillafiaccola1796
questa statistica ce va contro i fatti, anzi misfatti di
renzjpmorbganetto er treccartaro baro, è stata fatta con
criteri "europeistici", cioè parametri applicati a tutti i
paesi europei. Quindi stateci. In ogni caso ci sono in
sicilia 70 laureati che "amiscono" a fare gli sciuscià! E'
abbastanza, non vi pare?
1 febbraio 2017 20:55 - momus
Precisazioni sui dati della disoccupazione giovanile
da http://www.istat.it/it/archivio/79007
A seguito di quanto pubblicato da alcune testate online in
merito ai dati mensili su occupati e disoccupati diffusi
questa mattina, l'Istat torna a precisare che non è
corretto affermare "più di un giovane su tre è
disoccupato".
Infatti, in base agli standard internazionali, il tasso di
disoccupazione è definito come il rapporto tra i
disoccupati e le forze di lavoro (ovvero gli "attivi", i
quali comprendono gli occupati e i disoccupati). Se, dunque,
un giovane è studente e non cerca attivamente un lavoro non
è considerato tra le forze di lavoro, ma tra gli
"inattivi".
Per quanto riguarda il dato sulla disoccupazione giovanile
diffuso oggi e relativo al mese di novembre 2012, va
ricordato che i "disoccupati" di età compresa tra i 15 e i
24 anni sono 641 mila, cioè il 37,1% delle forze di lavoro
di quell'età e il 10,6% della popolazione complessiva della
stessa età, nella quale rientrano studenti e altre persone
considerate inattive secondo gli standard internazionali.
Quindi sarebbe corretto riportare che "più di 1 giovane su
10 è disoccupato" oppure che "più di uno su tre dei
giovani attivi è disoccupato".
Ufficio stampa
1 febbraio 2017 18:31 - lucillafiaccola1796
quei 70 laureati che ambiscono, in Sicilia, al posto di
sciuscià fanno parte del 40 percento o del 10 percento? Fra
statistiche e sondaggi in italia non ci sogno coglioni, solo
treccartari, ovviamente bari.
1 febbraio 2017 16:19 - savpg8801
Evidentemente leggasi"correggere".
1 febbraio 2017 15:23 - savpg8801
La disinformazione, spacciata per informazione, serve a far
scattare meccanismi correttivi che si avvalgono di soldi
pubblici per sistemare e coreggere queste presunte anomalie.
Come dire che una serie di politici si metta a piangere
perchè ha pochi soldi per fare le cose che la politica gli
richiede, compreso cene, viaggi, e spese pazze in nome dello
stato sociale. E allora mossi da pietà si varano
disposizioni e leggi per fornire ulteriori mezzi, magari
dalla finestra in incognito, per quetare la fame e
l'avidità di costoro poltronisti.
Da anni, da quando queste stramaledette statistiche (che non
lo sono realmente e scientificamente perchè si avvalgono di
pareri, interviste, assenza di metodiche facenti capo alla
"legge dei grandi numeri", ma spesso estrapolative e
qualcuno l'ha dichiarato avvalendosi di 20-trentamila
interviste-opinioni) viste e confezionate solo alla luce
della demagogica polemica terroristica, si continua a
considerare questi poveri e imbozzolati giovani come
potenziali lavoratori, sostenitori di famiglie,
obbligatoriamente impegnati a produrre e a prestare opera
retribuita nel mondo del lavoro, quando come ben detto da
altra parte, e risaputo sono studenti spesso a tempo pieno.
E come si vorrebbero spacciare questi giovani se non degli
impegnati almeno sedici diciotto ore al giorno? lavoro e
studio? Ma la tortura non è più ammessa!
Ai miei tempi (ed ho figli e nipoti) almeno dalle superiori
in poi chi avesse avuto tempo qualche lavoretto lo faceva
nei momenti liberi dallo studio e per guadagnare le
sigarette. Ma non con la condizione ufficiale di studio e
lavoro assieme.
E perchè non avvengono smentite su larga scala a queste
dichiarazioni di catastrofe come fa Mastrantoni?
1 febbraio 2017 11:00 - gabrieleparenti
Come spesso accade siete gli unici a dare una lettura
corretta... i mass media danno fiato al piagnonismo
solito... ma che la gran parte dei giovani da 15 a 24 anni
sono studenti proprio non se ne accorgono? A chi giova
tutta questa disinformazione?
1 febbraio 2017 9:36 - Annapaola Laldi
Non so se le cose stiano proprio così come dice quello e
quell'altro. Però so che, a qualunque dato statistico
bisogna fare la tara, pensando a quanto sia ancora il lavoro
nero ovverosia sommerso. Con buona pace dei voucher - che
apprezzo purché non diventino un modo per evitare un
contratto di lavoro dovuto.