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6 febbraio 2017 17:58 - Mechano
Mastrantoni con l'Euro inflazione e mutui se erano a 2 cifre non erano comunque un problema perché c'era massa monetaria circolante e nei risparmi, sufficiente per pagarli.

In quanto all'attuale situazione proviamo a vedere cosa ha fatto la scuola negli ultimi 50 anni.

Tutta di impronta illuminista studiata per creare ingranaggi di un sistema produttivo, invece che esseri umani pensanti.

È stata la scuola primaria e secondaria ad aver creato quelle "bestie", e no, le "bestie" non si sono create da sole magari stando davanti ai social e la play station.

Allora vediamo le intuizioni del più grande educatore del mondo occidentale, Sir Ken Robinson:

https://www.ted.com/talks/sir_ken_robinson_bring_on_the_revo lution?language=it

https://www.youtube.com/watch?v=SVeNeN4MoNU
6 febbraio 2017 17:12 - lucillafiaccola1796
Prima pagina radio3 filo diretto con gli ascoltatori. Da ieri i giornali parlano di “scuola”. Oggi lamentano la scuola fatta in casa, che hanno chiamato “home schooling”, perché gli italiani che non sanno l’italiano, sanno a menadito l’anglocazzone…è ovvio! Ritorniamo all’hashtag come dicono le teste, che letteralmente vuol dire cancelletto ed in disinformatico si scrive # e significa Argomento, Oggetto della conversazione. Perché le famiglie avrebbero scelto di istruire i figli in casa? Perché i risultati della scuola pubblica, tanto più privata, sono quelli che si odono e che si vedono: un’ignoranza [l’apostrofo sostituisce la “a” di una in presenza una vocale femminile] abissale. Se questo è il risultato di tante rifoGne della Scuola, dove si giudicano gli “alunni” con metodi anglocazzoni, leggi “test” beh, sarebbe stato meglio che fossero state omesse in toto. La peggior scuola è quella ammannita dal treccartaro baro autoeliminatosi ma sempre fra le OO. Un ascoltatore ci ha illuminato: siamo Noi Italiani che abbiamo fatto il RINASCIMENTO! Il metodo Maria Montessori pare essere proprio il migliore, ma la cenerentola scuola statale, sempre sguattera, mai Principessa, mal manovrata dagli incapaci di stato d’indecenza, non l’ha mai adottato. Si torni finalmente alla Lingua Italiana. Lo scandalo non è il linguaggio degli sms che avendo un limite di 160 caratteri adottano delle ovvie abbreviazioni tipo sostituire “per” con “x”. Ben altri sono gli scandali, come la cancellazione del Latino e relativa analisi logica nelle scuole medie. Io farei anche un poco di “etimologia”. Non insegnerei la grammatica scritta in linguaggio da libretto istruzioni per prendere la patente, ma la farei apprendere in cinque frasi CORRETTE al giorno, copiate a mano e pronunciate magari aiutandosi con un piccolo “corso” di dizione ben fatto. Fatto caso che cantando si pronunciano in modo corretto le s sorde e quelle sonore e la terribile “c” settentrionale contrapposta a quella romanesca troppo SCIvolosa. Cantiamo: “Mamma son tanto felice…” Mamma ho un sacco di ceci…” Mamma ho un sacco di rose…” eccetera. Provare per credere.
6 febbraio 2017 14:39 - savpg8801
Fa molto trend parlare sgrammaticato. Come il becero adeguamento alle mode che, se non viene praticato, sembra rendere "out".
La lingua italiana sembra snobbata dai più; quasi una vergogna. Non adottare i congiuntivi, esibirsi con parole inusitate o verbi creati da sostantivi o aggettivi e lanciate da qualche leader politico o finanziario o televisivo, o personaggio ammirato del branco, oppure, semplicemente adeguarsi agli andazzi dialettali-italianizzati delle varie regioni, specialmente borgatare o di paralleli più bassi.
Quasi una vergogna esprimersi correttamente(ed anche in altri idiomi) anche se, suppongo, molti sgrammaticati conoscono le regole, ma, da buoni anticonformisti ribelli, non le adottano.
Il conformismo alla comunicazione e al mondo social di bassa lega, fa il resto.
Trasmissioni come" che fuori che tempo che fa" o "io speriamo che me la cavo" si sostituiscono, almeno nelle titolazioni, alla scuola che penso, almeno in gran parte, non sia da demonizzare per questi risultati deprimenti. Piuttosto non farebbe male una maggiore severità, ma ai giorni nostri rischia di mettere sotto tiro ed accusa il corpo insegnante che già lo è per altro.
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