É da 57 anni che il colonialismo in Nigeria é finito ed è
da 57 anni che i nigeriani sono governati da altri
nigeriani.
Scoppia una guerra civile questa volta a causa dei soliti
fondamentalisti coranici e la colpa di chi è?
.. del colonialismo !
Scommetto che molti paesi africani preferirebbero, tra i due
mali, un ritorno a governi coloniali piuttosto che
sottostare ai satrapi o fondamentalisti loro confratelli .
Poi ci sono europei che per motivi ideologici o per
frustrazione rientrano benissimo nella descrizione che ne
diede Pascal Bruckner in ' La tirannia della penitenza' .
"Raramente si sono viste tutte le élite di un continente
abbracciare con un tale entusiasmo la causa della
colpevolezza , arrivando perfino ad addossarsi le colpe
degli altri, a offrirsi volontarie per le catastrofi più
lontane ed esclamare:
ho un rimorso, ho un rimorso, qualcuno ha un crimine ? " .
Per quanto attiene la schiavitù, premesso che era
ampiamente accettata nella gran parte delle civiltà antiche
( persino nella democratica Atene vi erano più schiavi che
uomini liberi ) , si deve al mondo occidentale un netto
taglio a cominciare dalla metà dell'Ottocento trattando
come pirati chi commerciava gli schiavi fino ad arrivare a
guerre civili come negli Stati Uniti per abolirla.
Rimane un'ultima annotazione per quanto riguarda il mondo
islamico .
Da Wikipedia
In particolare nel mondo islamico nei riguardi della
schiavitù è presente una barriera invalicabile di tipo
filosofico e teologico data dal fatto che il profeta
Maometto comprava, vendeva, catturava e possedeva schiavi,
pertanto secondo alcune concezioni non sarebbe possibile
mettere in dubbio la moralità dell'istituzione stessa; del
resto, alcuni passi del Corano ne parlano dando indicazioni
di comportamento del credente verso i propri schiavi. [62]
Casi di schiavismo[63] si riscontrano in seno alla scuola
giuridica wahhabita che è preponderante in Arabia Saudita.
26 febbraio 2017 19:29 - lucillafiaccola1796
Chi ha sfruttato deve rifondere gli sfruttati in misura
adeguata. Restituite l’Africa agli Africani, farabutti,
canaglie, bastardi, delinquenti, criminali. Che il Fato
giustizi voi e quelli come voi.
https://it.wikipedia.org/wiki/Storia_del_colonialismo_in_Afr
ica
La colonizzazione dell'Africa da parte delle nazioni europee
raggiunse il proprio apice a partire dalla seconda metà del
XIX secolo, periodo in cui si ebbe una vera e propria
spartizione dell'Africa, i cui protagonisti furono
soprattutto Francia e Gran Bretagna e, in misura minore,
Germania, Portogallo, Belgio, Spagna, Italia.
Pur riferendosi spesso a una presunta "missione
civilizzatrice" nei confronti soprattutto dei popoli
relativamente arretrati dell'Africa subsahariana, le potenze
coloniali europee si dedicarono soprattutto allo
sfruttamento delle risorse naturali del continente. Soltanto
in alcuni casi la presenza europea in Africa portò a un
effettivo sviluppo delle regioni occupate, per esempio
attraverso la costruzione di infrastrutture. Nei luoghi in
cui si stabilirono comunità di origine europea, la
popolazione locale fu in genere discriminata politicamente
ed economicamente.Importante aspetto del colonialismo
commerciale è il commercio degli schiavi, che prospera tra
il XV e il XVIII secolo. In questo periodo un grande numero
di africani (circa 11 milioni) viene rastrellato con
incursioni e rapporti commerciali con alcune tribù africane
dai mercanti di schiavi europei (detti "negrieri"). Essi poi
provvedono a portarli con le loro navi attraverso l'Oceano
Atlantico per venderli ai grandi latifondisti delle Americhe
come schiavi adibiti alla coltura delle piantagioni. Questo
commercio darà grandi guadagni ai negrieri e cesserà solo
nel corso del Settecento e dell'Ottocento, quando si
sancirà l'abolizione della schiavitù. Dopo la semplice
occupazione per mano dei militari del territorio, la
“madrepatria” decide gradualmente la creazione di
un'amministrazione e un esercito nelle colonie, modellate
secondo il modello europeo. E’ importante anche l'idea di
avere dominio su vasti territori dove poter inviare molti
cittadini della madrepatria, che così si libera di una
parte eccedente della propria numerosa popolazione.