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2 novembre 2017 12:49 - simone3577
Non esiste alcun diritto al pregiudizio quando questo lede il prossimo. Se diamo tutela giuridica a chi viene ingiuriato o calunniato, è sensato anche dare tutela giuridica a un gruppo di persone. Come non esiste il diritto a dire "lei è un cretino", non esiste il diritto a dire "lei viene da una famiglia di cretini" o a dire "quelli della sua regione sono dei cretini".

Se una persona vuole esprimere la sua opinione illustrando le ragioni razionali per cui una categoria sarebbe "sporca", snoccioli i dati statistici precisi, quantifichi lo sporco e non ci saranno problemi, sarà un dato.
A nessuno è impedito di dire che una persona down ha un QI medio di X (e magari dire pure la varianza...) ma a nessuno dovrebbe essere permesso di dire le persone down sono stupide. Anche perchè è facile che ci sia una persona down meno stupida di questo soggetto, sarebbe interessante verificarlo (gli studi su razzisti e omofobi ad esempio ci sono e sono illuminanti).

Non ce ne facciamo nulla della libertà di insultare e diffondere pregiudizi. Se si accerta che un pregiudizio viene diffuso con malevolenza come si accerta che un insulto sia tale, poco importa se è diretto ad un soggetto o ad una categoria, meglio rinunciare ad uno scampolo di libertà di fare il male, prevenendolo, piuttosto che giustificarlo. Ovviamente è la mia opinione, ma nessuno ha il diritto di insultarmi per questo, come io, con essa, non ho il diritto di insultare nessuno.
1 novembre 2017 10:06 - jj2006
Invito il Sig. Donvito a salutare - quando ha l'occasione - un rappresentante delle forze dell'ordine con un deciso "sbirro stronzo!", per testare i limiti della libertà d'opinione.
27 ottobre 2017 19:58 - Annapaola Laldi
Qui di seguito l'articolo sulla cronaca di Bologna (Repubblica) di oggi che ricostruisce la dinamica dell'accasduto.
http://bologna.repubblica.it/cronaca/2017/10/27/news/urla_sp orco_negro_sconto_di_pena-179492057/
In effetti, al di là delle parole razziste, ci sono minacce pesanti, tra cui quel "ti spedisco a casa in scatola" che fa accapponare la pelle.
27 ottobre 2017 18:03 - ennius4531
A me pare che Donvito si sia troppo concentrato sullo 'sporco negro' e gli sia sfuggito il resto sul comportamento e le minacce dell'imputato come.. 'esci e ti spacco la testa', poi aveva bloccato la portiera dell'auto impedendogli di uscire .

Altro che ... reato di opinione !

Trovo equa la condanna .
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