COMMENTI
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21 dicembre 2017 19:18 - simou
P.S. ti ho risposto solo qui perchè non ci stavo capendo più niente con tutti questi articoli.
21 dicembre 2017 19:13 - simou
savpg8801, rispetto ovviamente il tuo pensiero ma non lo condivido in pieno. Il fatto che il valore delle case non sia influenzato dalla finanza è esattamente quello che stavo sostenendo io, se rileggi puoi vederlo, tanto che contestavo all'articolo il fatto di dire che una svalutazione della moneta svaluta il valore della casa che è una'assurdità. su questo sei d'accordo con me? a leggere il tuo ultimo commento direi di si.
Dici giustamente che il valore degli immobili è calato perchè sono calate le compravendite, non per colpa dell'euro. Ma ti sei chiesto perchè sono calate le compravendite? perchè la gente non c'ha più una lira. E perchè la gente non c'ha più una lira? per me è evidente che è per colpa delle politiche ti tagli di spesa e aumenti di tasse imposte negli ultimi anni per rispettare i parametri imposti da Bruxelles per salvare l'euro, con la scusa di abbattere il debito che invece guarda caso è aumentato.
Per le materie prime ripeto, esse sono una parte marginale del prodotto finito, insieme a manodopera e margine su una maglia o lavorazione e tasse per esempio sulla benzina.. sull'euro e 40 che paghi alla pompa la svalutazione la sentiresti solo sui circa 40 centesimi del petrolio... lavorazione e tasse rimarrebbero uguale, quindi l'aumento è limitato.
Molto meglio un salto nel buio che continuare ad affondare, questo è il mio pensiero, come ho già detto rspettoil tuo e non mi interessa farti cambiare idea, il tempo dirà chi ha ragione, buona serata :)
21 dicembre 2017 18:39 - savpg8801
Purtroppo hanno moltiplicato i threads sull'argomento EURO e mi dispiace di incollare gli stessi pochi ragionamenti in ognuno. Caro simou, il valore delle case non è legato a borsa, finanze, spread, euro o dollari o lire o altro.
Questo comparto ha caratteristiche proprie, anche legate alla domanda e all'offerta. Non solo a valutazioni degli organismi che devono tassare o classificare in vari modi come l'efficienza energetica, le regole antisismiche, la vetustà, le comodità come ascensori o rifiniture, il più o meno utilizzo di materiali di pregio, la ubicazione se trovansi in zone di prestigio, periferie, o quartieri infimi o di scarsa vivibilità.
Tutto questo e molto altro determina il valore intrinseco.
Il valore è anche, e perlopiù, determinato dalla vendibilità; cioè dalla capacità di essere monetizzato velocemente. Poi ci sono le capacità di disponibilità monetaria da parte di larga fetta di persone che vedano fiducia nel futuro, che intendano creare nucleo familiare, che abbiano la capacità solvendi in relazione a prestiti, mutui, finanziamenti. E che le banche riescano a darti fiducia non più col criterio di cani e porci. Perchè ora, dopo le vicende avvenute con le precedenti crisi( ma non si creda che non si ripetano!) con l'immane volume di sofferenze, che hanno contribuito ai fallimenti(ma in crisi ci sono moltissime altre banche che i più non conoscono) portando via risorse a centinaia di migliaia di risparmiatori, dicevo ora, si stanno facendo case e ristrutturazioni dovute più che altro agli incentivi governativi (che portano via soldi ovviamente dai contribuenti, come tutti gli sgravi fiscali o i regali) e perchè negli ultimi sei anni non si è fatto quasi nulla di edilizia facendo chiudere miriadi di imprese.
In questo periodo il valore delle abitazioni è ulteriormente crollato proprio per mancanza di compravendite.
E non perchè ci sia l'euro. Troppo facile semplificare attribuendogli la colpa di tutti i mali che, magari, sono di altro.
Quindi in economia si giudica valore quando ci sia la capacità di acquistarlo. Se un negozio che vende gioielli non ha gente che compra, chiude e non per colpa della specie di valuta.
E poi ti torno a ripetere che, mutando l'autonomia finanziaria e politica di una nazione come, per esempio l'uscita da un sistema euromonetario altamente complesso quale la UE con euro, si va verso un periodo buio in cui tutto può accadere. La fiducia degli stati esteri verrebbe meno. Non guardare solo al lato di bilancia relativo a ipotetico vantaggio nella vendita di nostri prodotti o di turismo.
Tutto ciò aumenterebbe di costi(e quindi di prezzo di vendita perchè regali non se ne possono fare nella gestione d'impresa) vanificando il vantaggio cambio.
Per di più l'Italia non ha risorse. Non ha più nulla di materie prime che devono essere acquistate da fuori sottostando a volere altrui, rischi di cambio, problemi di affidabilità maggiore per quanto riguarda l'aver adottato una moneta soggetta a debolezze e volatilità internazionali. Comunque si dovrebbe anche operare in moneta forte, quindi pagare in dollari ma anche in euro sulle nazioni che ancora lo adottano perchè, come un tempo, la lira non era e non sarà adottata come potere liberatorio internazionale. Come una dracma o un dinaro o un peso.
Se voglio comprare ferro e metalli, legname, energia come gas, luce, materiali e prodotti elettronici, costruttivi ecc. dovrò creare fondi di riserva contro i rischi di cambio. E il costo dei miei prodotti(quelli che in parte puoi mandare all'estero lavorati, sempre che continuino ad accettarli) lieviterà vanificando il profitto.
E non prendere esempio dalla Gran Bretagna. L'uscita si sta già facendo problematica a causa dell'imbecillità di una strettissima maggioranza di imboniti creduloni e pilotati che ne hanno decretato la separazione. Forse la GB, essendo una nazione forte da sempre, riuscirà ad arginare molti problemi, ma non così per l'Italia. E i movimenti di borsa non sono da prendere in considerazione perchè sono pilotati da speculazione e da pochi grossi organismi internazionali. Basta seguirne i movimenti con un po' di esperienza.
I calcoli sono complessi e si devono fare non con supposizioni, ma con competenza.
Meglio decidere non di pancia ma di cervello.
Comunque sia, le vicende socio-economiche-politiche che ne deriverebbero saranno ben diverse, ma non certamente migliori di adesso. se prendesse corpo questo capriccio di popolo.
21 dicembre 2017 16:24 - simou
savpg8801 mi sa che non hai capito il mio ragionamento sotto all'altro post, non dico prima che si svaluterà del 50%, poi che si svaluterà poco... semplicemente per spiegare che con una svalutazione la case e gli immobili non perdono valore, faccio prima l'esempio di cosa succederebbe se svalutassimo del 40-50% come dice Minenna, poi dico che una svalutazione così alta non avverrà mai, perchè se avvenisse i nostri prodotti visti dall'estero costerebbero la metà, quindi tutti comprerebbero nuove lire per comprare prodotti italiani o venire in vacanza qui, e questo determinerebbe una immediata rivalutazione... quindi concludo che mi aspetto una svalutazione bassa (10-20%)comunque utilissima per darci una spinta a ripartire.
Non capisco neanche perchè pensi che uscire ci porterà la sfiducia del resto del mondo: il giorno della Brexit la borsa di Londra ha perso il 2%, quelle europee il 7-10-12%, sai perchè? perchè (ovviamente a mio avviso) l'Inghilterra ha una sua banca centrale che garantisce il suo debito e la sua stabilità, noi dipendiamo da una banca centrale indipendente dai governi, che un domani se finisse a guida tedesca potrebbe benissimo decidere di non garantire di nuovo più i debiti dei paesi con l'euro, come era fino al 2011, vedi spread e conseguenze varie.Per questo sono convinto che un'Italia di nuovo sovrana con una sua banca centrale che garantisce per lei il debito darebbe molta più fiducia agli investitori nazionali e internazionali.
21 dicembre 2017 14:33 - savpg8801
Una montagna di sciocchezze e non mi meraviglio che ci siano dei cercopitechi che vanno a votare.
Poi, uno che dice : conversione 1 : 1 ed an cora, si aspetta che tutti corrano a comprare prodotti svalutati(a parte che svalutazione è sulla moneta e non sulle derrate) del 50% e poi secondo lui la svalutazione sarà molto bassa(?).... senza sapere che ci sono migliaia di variabili in ogni analisi di cui tenere conto..
Ma per favore, proprio a far decidere ai mercati è la cosa certa che ci farà avere un quasi default peggiore dell'ultima crisi dove lo spread era a settecento (spread cazzata, ma ancora simbolo di fiducia, ma non quando è alto)
Ma solo per parlare di D.P. macchè riconversione 1:1. Il debito pubblico è in mani sia di italiani che di stranieri; dei fondi, delle compagnie assicuratrici, di banche e di altre istituzioni. Costoro, solo per la mancata fiducia venderebbero tutto e i prezzi crollerebbero immediatamente. Proprio per il "dio" mercato. Avete visto l'ultima della Leonardo(ex Finmeccanica) che per una dichiarazione di diminuiti utili dell'ultimo quadrimestre ha visto le azioni crollare del 40%, erano oltre € 17 (e neppure a € 24 del prezzo comparato di quando fu decisa la privatizzazione 18 anni fa)e adesso sono meno di € 10. in pochi giorni; visto dove porta la fiducia? Anzi la perduta fiducia. Oggigiorno le economie di ogni nazione dipendono dalle altre nazioni e se quelle, euro o non euro non vorranno più negoziare le lire e sue espressioni. E dove ti attacchi, subito dopo quando i mercati crollano a effetto domino?
Anche la concimazione dei propri orticelli non dipende più dalla cacca casalinga per chi la usa.
Ma si sa, è proprio l'incompetenza di qualche capetto da strapazzo che attira l'osanna del popolaccio, sparando cazzate più grandi di lui con lo scopo di attirare voti, ma sapendo perfettamente che più si parla male di una cosa si trascina più gente che a parlarne bene, come i denigratori da baraccone nei talk show.
20 dicembre 2017 19:06 - simou
Aggiungo: l'esposizione dei 344 miliardi verso la BCE è pura contabilità, sono soldi di transazioni già effettuate, per capirlo bene dovete leggervi come funziona il sistema di bilanciamento target 2: seguendo praticamente le esportazioni, vi dico solo che se l'Italia ha un "debito" di 350 miliardi verso la BCE, la Germania ha un "credito" di circa 700 miliardi: credete forse che se domani Berlino decidesse di uscire dall'euro la BCE le salderebbe i 700 miliardi? Io no, senno sarebbe già uscita, voi fate le vostre considerazioni.
20 dicembre 2017 18:39 - simou
Totalmente in disaccordo con l'articolo: se si riprendesse la nostra moneta, chiamiamola Nuova Lira, faremmo la conversione 1 NL = 1 Euro (o = 1 Marco, 1 franco... se l'euro saltasse), poi la lasceremmo libera di fluttuare e svalutarsi secondo le leggi del mercato...perchè dovrei ritirare i soldi dal conto? se ho 50mila euro in banca mi ritroverei 50mila nuove lire, per comprare non più 3 euro di frutta, ma 3 NL di frutta prodotta in italia,poco più o poco meno quella importata, stesso discorso per le case e tutto il resto: ora con l'euro sono ai minimi, difficile scendano ancora.. una casa venduta a 200mila euro verrebbe venduta a 200mila NL, stesso discorso per stipendi, pensioni e azioni/obbligazioni emesse sotto legge italiana, che sono la maggioranza. Anche il debito pubblico verrebbe riconvertito quasi tutto in NL poiche, a quanto ho letto, è emesso quasi totalmente sotto legislazione italiana. In più la spinta all'econmia che darebbe la svalutazione unita a politiche anticicliche adottate per farci ripartire ci porterebbero sicuramente verso il meglio rispetto all'operato di Bruxelles. Sulla roba che importo avrei sicuramente dei rincari, ma considerate che la materia prima è quasi sempre una parte minoritaria del totale.. su 1.40 di benzina il petrolio sarà 40 centesimi, una svalutazione la sentirei solo su quei 40 centesimi... ma non dovendo più rispettere i vincoli europei potrei tranquillamente calare le tasse e riportrla a 1.40 o anche sotto.
Lo spread se hai una banca centrale che ti garantisce il debito sta a 0, avete per caso sentito parlare di spread tra titoli inglesi e titoli tedeschi nei giorni della brexit? No perchè i titoli inglesi protetti dalla banca centrale inglese sono inattaccabili. Come avete mai sentito parlare di spread con la banca d'Italia e la lira negli anni 90'? No. Consiglio, se volete capire qualcosa della tematica euro si euro no lasciate perdere i 5 stelle che non lo sanno neanche loro cosa vogliono, ascoltatevi o leggetevi piuttosto qualcosa di Claudio Borghi e Alberto Bagnai.
Questo è il mio pensiero, saluti.
19 dicembre 2017 20:15 - Primo Mastrantoni
Consiglio la visione di questo filmato:
http://www.la7.it/dimartedi/video/cosa-succederebbe-se-uscis simo-dalleuro-12-05-2015-154720
19 dicembre 2017 19:14 - Plutonefiore
Balle
Per noi Italiani solo un cambio di moneta
Pericolo inflazione
Costo del lavoro molto attraente per resto mondo
La Germania e resto Europa vedrebbe spostarsi un bel 10..20% delle proprie commesse verso Italia
Noi diventiamo la Cina dell'Europa (come prima)

Per chi ha debiti in valute estere o titoli di debito italiano e li deve convertire saranno azzi

I nostri titoli di stato dopo 12/24 della nuova lira andranno a runa perchè Italia avrà un aumento del PIL del 5% per almeno 3/5 anni ..meditate meditate
19 dicembre 2017 16:29 - savpg8801
1) Le banche o le poste non avranno mai la liquidità necessaria per accontentare anche un minimo di pretendenti. Consiglio impossibile.
2) Vendere titoli e investimenti (cioè fondi, assicurativi, ecc.) Non si riuscirebbe a venderli perchè non troveresti acquirenti e i prezzi crollerebbero come qualche anno fa. Consiglio impossibile.
3) Vendere azioni,bond, ogni altra sorta di investim. con titoli italiani. Non vendibili per mancanza di acquirenti: Consiglio impossibile.
4) Vendere(meglio svendere) proprietà immobiliari. Ma bello, chi le compra? e con quali soldi? Con gli ultimi euro o con le lire? E quali? Le case in cui si abita o quelle extra?
Consiglio impossibile.
---Non è così che si può evitare di indurre il popolo a correre ai ripari da un'azione catastrofica. Meglio indurlo a non credere nei fautori e mandarli a "quel paese". meglio togliere dalla circolazione quei seminatori di patacche che illustrano l'uscita dall'euro come buona cosa. E poi ci si aspetta di essere governati da tali imbecilli.
E gran parte del demerito va ai media che enfatizzano, quasi con gusto maniacal-demenziale ogni uscita in tal senso. Va a finire che "dalli e dalli" poi il popolo si imbonisce e si convince.
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