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3 gennaio 2018 15:45 - paolominnie
Vorrei capire cosa succederebbe in caso di uscita dall'euro ad un pensionato. La pensione in euro verrebbe convertita in lire secondo il cambio euro-lire. E, se l'inflazione corresse, la pensione verrebbe aggiornata secondo il meccanismo che prevede che solo una quota parte dell'importo sarebbe sottoposto a revisione. Dal momento che tutti prevedono che la inflazione sarebbe elevata questo porterebbe le pensioni a livellarsi verso il basso come potere di acquisto, tanto più rapidamente quanto più elevata l'inflazione. E qualche cosa di simile accadrebbe alle retribuzioni. Mentre i debiti contratti in euro resterebbero elevati.
O no?
3 gennaio 2018 8:47 - Plutonefiore
L'Euro ci ammazza nel lavoro.Le ns tariffe non sono + competitive rispetto al resto Europa e il lavoro è stato spostato altrove .Ecco perchè siamo in crisi.Con la lira siamo i Cinesi d'Europa e il lavoro tornerebbe di quà.
Certo ci sarà inflazione ma almeno si lavorerà
Non ci servirà il reddito di sopravvivenza
Sarà un'inflazione dettata dal cambio della moneta inizialmente abbastanza svalutata soprattutto verso il "MarcoTedesco" ma da guardare il vero problema è verso il $ con cui si compra ancora tutto e credo che sarà 1£=0,5$ probabilmente la benzina passera da 1,5€/lt a 2£/lt
3 gennaio 2018 7:48 - kimotori
Le case ed i valori si svaluterebbero se usciti dall' euro? Hhihihiihihih

Ma che università avete frequentato? Quella di pinocchio?

Per favore... la gente potrebbe arrivare a credervi...

Chi ci perde non è il mercato reale... anzi...

Il valore "inventato" dal cambio, della paura dell' autore del testo, è probabilmete in riferimento alla lira del 1995... nel 2018 la "nuova" lira avrà delle regole diverse...

l' uscita è graduale.

Il problema vero, è che se l' italia esce dall' euro, poi ci escono anche francia e germania...

La finta economia morirebbe con l' euro, quella reale invece sarebbe più forte e concreta...
21 dicembre 2017 18:33 - savpg8801
Caro simou, il valore delle case non è legato a borsa, finanze, spread, euro o dollari o lire o altro.
Questo comparto ha caratteristiche proprie, anche legate alla domanda e all'offerta. Non solo a valutazioni degli organismi che devono tassare o classificare in vari modi come l'efficienza energetica, le regole antisismiche, la vetustà, le comodità come ascensori o rifiniture, il più o meno utilizzo di materiali di pregio, la ubicazione se trovansi in zone di prestigio, periferie, o quartieri infimi o di scarsa vivibilità.
Tutto questo e molto altro determina il valore intrinseco.
Il valore è anche, e perlopiù, determinato dalla vendibilità; cioè dalla capacità di essere monetizzato velocemente. Poi ci sono le capacità di disponibilità monetaria da parte di larga fetta di persone che vedano fiducia nel futuro, che intendano creare nucleo familiare, che abbiano la capacità solvendi in relazione a prestiti, mutui, finanziamenti. E che le banche riescano a darti fiducia non più col criterio di cani e porci. Perchè ora, dopo le vicende avvenute con le precedenti crisi( ma non si creda che non si ripetano!) con l'immane volume di sofferenze, che hanno contribuito ai fallimenti(ma in crisi ci sono moltissime altre banche che i più non conoscono) portando via risorse a centinaia di migliaia di risparmiatori, dicevo ora, si stanno facendo case e ristrutturazioni dovute più che altro agli incentivi governativi (che portano via soldi ovviamente dai contribuenti, come tutti gli sgravi fiscali o i regali) e perchè negli ultimi sei anni non si è fatto quasi nulla di edilizia facendo chiudere miriadi di imprese.
In questo periodo il valore delle abitazioni è ulteriormente crollato proprio per mancanza di compravendite.
E non perchè ci sia l'euro. Troppo facile semplificare attribuendogli la colpa di tutti i mali che, magari, sono di altro.
Quindi in economia si giudica valore quando ci sia la capacità di acquistarlo. Se un negozio che vende gioielli non ha gente che compra, chiude e non per colpa della specie di valuta.
E poi ti torno a ripetere che, mutando l'autonomia finanziaria e politica di una nazione come, per esempio l'uscita da un sistema euromonetario altamente complesso quale la UE con euro, si va verso un periodo buio in cui tutto può accadere. La fiducia degli stati esteri verrebbe meno. Non guardare solo al lato di bilancia relativo a ipotetico vantaggio nella vendita di nostri prodotti o di turismo.
Tutto ciò aumenterebbe di costi(e quindi di prezzo di vendita perchè regali non se ne possono fare nella gestione d'impresa) vanificando il vantaggio cambio.
Per di più l'Italia non ha risorse. Non ha più nulla di materie prime che devono essere acquistate da fuori sottostando a volere altrui, rischi di cambio, problemi di affidabilità maggiore per quanto riguarda l'aver adottato una moneta soggetta a debolezze e volatilità internazionali. Comunque si dovrebbe anche operare in moneta forte, quindi pagare in dollari ma anche in euro sulle nazioni che ancora lo adottano perchè, come un tempo, la lira non era e non sarà adottata come potere liberatorio internazionale. Come una dracma o un dinaro o un peso.
Se voglio comprare ferro e metalli, legname, energia come gas, luce, materiali e prodotti elettronici, costruttivi ecc. dovrò creare fondi di riserva contro i rischi di cambio. E il costo dei miei prodotti(quelli che in parte puoi mandare all'estero lavorati, sempre che continuino ad accettarli) lieviterà vanificando il profitto.
E non prendere esempio dalla Gran Bretagna. L'uscita si sta già facendo problematica a causa dell'imbecillità di una strettissima maggioranza di imboniti creduloni e pilotati che ne hanno decretato la separazione. Forse la GB, essendo una nazione forte da sempre, riuscirà ad arginare molti problemi, ma non così per l'Italia. E i movimenti di borsa non sono da prendere in considerazione perchè sono pilotati da speculazione e da pochi grossi organismi internazionali. Basta seguirne i movimenti con un po' di esperienza.
I calcoli sono complessi e si devono fare non con supposizioni, ma con competenza.
Meglio decidere non di pancia ma di cervello.
Comunque sia, le vicende socio-economiche-politiche che ne deriverebbero saranno ben diverse, ma non certamente migliori di adesso. se prendesse corpo questo capriccio di popolo.
21 dicembre 2017 14:04 - savpg8801
Una montagna di sciocchezze e non mi meraviglio che ci siano dei cercopitechi che vanno a votare.
Poi, uno che dice : conversione 1 : 1 ed an cora, si aspetta che tutti corrano a comprare prodotti svalutati(a parte che svalutazione è sulla moneta e non sulle derrate) del 50% e poi secondo lui la svalutazione sarà molto bassa(?).... senza sapere che ci sono migliaia di variabili in ogni analisi di cui tenere conto..
Ma per favore, proprio a far decidere ai mercati è la cosa proprio che ci farà avere un default peggiore dell'ultima crisi.
Ma si sa, è proprio l'incompetenza di qualche capetto da strapazzo che attira l'osanna del popolaccio, sparando cazzate più grandi di lui.
20 dicembre 2017 19:01 - simou
Mi spiegate come fa una casa a perdere il 40% del proprio valore? Come ho già scritto nell'altro post dedicato all'euro, se uscissimo usciremmo con cambio 1 : 1 tra la nostra nuova moneta (chiamiamola Nuova Lira) e l'euro (o marco/ franco... qualora l'euro si disgregasse). A parte che ora le case sono al minimo storico di valore e questo è successo con l'euro... non lasciandolo... ma mettiamo che io abbia una casa che vale 200mila euro: il giorno dopo l'uscita, conversione 1 : 1, mi vale 200mila nuove lire: se poi la lira svaluta del 50% verso il dollaro, la mia casa vale sempre 200mila NL perchè avendo tutti noi le lire non sentiamo la svalutazione sull'immobile. Certo, se volessi comprare casa negli stati uniti la pagherei il doppio, ma è un problema che non credo riguardi molti di noi... poi vorrei farvi notare quanto sia paradossale parlare di svalutazioni del 40-50%: se svalutassi del 50% i prodotti italiani visti dall'estero costerebbero la metà, quindi tutto il mondo correrebbe a comprare i nostri prodotti: per fare questo dovrebbero vendere la loro moneta e acquistare nuove lire (per comprare i nostri prodotti prezzati in nuove lire) e questo determinerebbe un immediato apprezzamento della nostra valuta... in parole povere si rivaluterebbe subito nel giro di poco.
Ecco perchè secondo me la svalutazione prevista sarà molto bassa, ma utile a darci una spinta per ripartire unita alle giuste politiche anticicliche; si esce per riprendere il controllo politico ed economico ora in mano a Bruxelles a sua volta guidata da Berlino, che come avrete ormai capito ha interrsse ad affossarci, svalutazione o rivalutazione la deciderà il mercato.
Ultima cosa, se volete farvi un'idea su questo tema leggetevi o ascoltatevi Claudio Borghi e Alberto Bagnai ( o anche altri) lasciate stare i 5 stelle che non hanno neanche loro la minima idea di come affrontare il tema e puntano al consenso sia dei pro euro che dei no euro.
Saluti.
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