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21 dicembre 2017 18:36 - savpg8801
Repetita..... il valore delle case non è legato a borsa, finanze, spread, euro o dollari o lire o altro.
Questo comparto ha caratteristiche proprie, anche legate alla domanda e all'offerta. Non solo a valutazioni degli organismi che devono tassare o classificare in vari modi come l'efficienza energetica, le regole antisismiche, la vetustà, le comodità come ascensori o rifiniture, il più o meno utilizzo di materiali di pregio, la ubicazione se trovansi in zone di prestigio, periferie, o quartieri infimi o di scarsa vivibilità.
Tutto questo e molto altro determina il valore intrinseco.
Il valore è anche, e perlopiù, determinato dalla vendibilità; cioè dalla capacità di essere monetizzato velocemente. Poi ci sono le capacità di disponibilità monetaria da parte di larga fetta di persone che vedano fiducia nel futuro, che intendano creare nucleo familiare, che abbiano la capacità solvendi in relazione a prestiti, mutui, finanziamenti. E che le banche riescano a darti fiducia non più col criterio di cani e porci. Perchè ora, dopo le vicende avvenute con le precedenti crisi( ma non si creda che non si ripetano!) con l'immane volume di sofferenze, che hanno contribuito ai fallimenti(ma in crisi ci sono moltissime altre banche che i più non conoscono) portando via risorse a centinaia di migliaia di risparmiatori, dicevo ora, si stanno facendo case e ristrutturazioni dovute più che altro agli incentivi governativi (che portano via soldi ovviamente dai contribuenti, come tutti gli sgravi fiscali o i regali) e perchè negli ultimi sei anni non si è fatto quasi nulla di edilizia facendo chiudere miriadi di imprese.
In questo periodo il valore delle abitazioni è ulteriormente crollato proprio per mancanza di compravendite.
E non perchè ci sia l'euro. Troppo facile semplificare attribuendogli la colpa di tutti i mali che, magari, sono di altro.
Quindi in economia si giudica valore quando ci sia la capacità di acquistarlo. Se un negozio che vende gioielli non ha gente che compra, chiude e non per colpa della specie di valuta.
E poi ti torno a ripetere che, mutando l'autonomia finanziaria e politica di una nazione come, per esempio l'uscita da un sistema euromonetario altamente complesso quale la UE con euro, si va verso un periodo buio in cui tutto può accadere. La fiducia degli stati esteri verrebbe meno. Non guardare solo al lato di bilancia relativo a ipotetico vantaggio nella vendita di nostri prodotti o di turismo.
Tutto ciò aumenterebbe di costi(e quindi di prezzo di vendita perchè regali non se ne possono fare nella gestione d'impresa) vanificando il vantaggio cambio.
Per di più l'Italia non ha risorse. Non ha più nulla di materie prime che devono essere acquistate da fuori sottostando a volere altrui, rischi di cambio, problemi di affidabilità maggiore per quanto riguarda l'aver adottato una moneta soggetta a debolezze e volatilità internazionali. Comunque si dovrebbe anche operare in moneta forte, quindi pagare in dollari ma anche in euro sulle nazioni che ancora lo adottano perchè, come un tempo, la lira non era e non sarà adottata come potere liberatorio internazionale. Come una dracma o un dinaro o un peso.
Se voglio comprare ferro e metalli, legname, energia come gas, luce, materiali e prodotti elettronici, costruttivi ecc. dovrò creare fondi di riserva contro i rischi di cambio. E il costo dei miei prodotti(quelli che in parte puoi mandare all'estero lavorati, sempre che continuino ad accettarli) lieviterà vanificando il profitto.
E non prendere esempio dalla Gran Bretagna. L'uscita si sta già facendo problematica a causa dell'imbecillità di una strettissima maggioranza di imboniti creduloni e pilotati che ne hanno decretato la separazione. Forse la GB, essendo una nazione forte da sempre, riuscirà ad arginare molti problemi, ma non così per l'Italia. E i movimenti di borsa non sono da prendere in considerazione perchè sono pilotati da speculazione e da pochi grossi organismi internazionali. Basta seguirne i movimenti con un po' di esperienza.
I calcoli sono complessi e si devono fare non con supposizioni, ma con competenza.
Meglio decidere non di pancia ma di cervello.
Comunque sia, le vicende socio-economiche-politiche che ne deriverebbero saranno ben diverse, ma non certamente migliori di adesso. se prendesse corpo questo capriccio di popolo.
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