AI miei tempi per le malattie cosiddette “infantili” non
si veniva vaccinati, si prendevano e la conseguente
immunità naturale durava per tutta la vita. Faccio una
premessa: ho vaccinato i miei figli conscio (per quello che
conosco) che i casi di complicazioni da vaccinazione sono,
nei grandi numeri, minori degli effetti collaterali della
malattia e non mi ritengo un no-vax. Ma in tema di
vaccinazioni sento molti interventi dei singoli, spesso
vaghi e sbagliati, ma mai un confronto in cui a domanda
viene fornita una risposta e questa approfondita da
esperti. Nel suo articolo ad esempio riporta che i casi di
morbillo in Italia sono stati, nel 2017, 4985. Suppongo la
sua fonte sia quella ufficiale :
http://www.epicentro.iss.it/problemi/morbillo/bollettino/Mea
sles_WeeklyReport_N35.pdf , in cui i casi riportati fino al
12 dicembre 2017 sono 4885 ma riguardano i casi di morbillo
e varicella assieme e non solo di morbillo. Dovrebbe far
riflettere che l’età mediana è di 27 anni e i casi tra
gli operatori sanitari 315, insomma non proprio in età
prescolare. L’immunità da vaccinazione, a differenza di
quella naturale, ha una copertura decrescente in cui dopo 8
anni circa l’immunizzazione è del 50% per cui si deve
effettuare il richiamo. Non tocco neppure gli interessi
delle case farmaceutiche perché i profitti di queste non
per forza escludono la salute dei cittadini. In Europa la
metà dei Paesi non ha obblighi vaccinali, e la Germania non
mi sembra proprio un Paese del terzo mondo… L’immunità
di gregge: nazioni come la Mongolia in cui la vaccinazione
è pressoché totale, registra comunque casi di morbillo
(non tutti dopo una vaccinazione diventano immuni e la
durata è temporanea). Il dibattito dovrebbe essere
affrontato non con il terrore di pestilenze o con la
coercizione di ritorsioni, ma spiegando ai cittadini e caso
mai smentendo le ragioni degli uni e degli altri (se ci
sono solo positività perché molti sono critici?). I
cittadini non sono dei bambini con deficit mentali o dei
cretini irresponsabili, ma semplicemente le masse, quelle
senza una laurea in medicina, non si fidano più delle
istituzioni. Spieghino in un dibattito, delle persone
accreditate e non i Salvini o le Lorenzin, i rischi e i
vantaggi della vaccinazione e della non vaccinazione.
Perché se la ministra Lorenzin riferisce che nel 2013-2014
in Inghilterra ci sono stati 470 morti di morbillo, che in
una trasmissione TV diventano 200 e in un’altra
trasmissione TV (Porta a porta) afferma: “I morti per
morbillo a Londra? «Ci sono stati dati molto alti, e anche
casi di mortalità, ora non ricordo esattamente il numero di
morti che ci sono stati, ma dati molto alti», o viene
creduta sulla fiducia o qualcuno controlla e quando si
scopre che nel 2013 in Inghilterra ci sono stati 6.102 casi
di morbillo e un solo decesso nel Galles, nel 2014, sempre
in Inghilterra, 1.851 casi ma nessun decesso, la persona,
forse mossa da buone intenzioni, non è più credibile né
come “esperto”, né come ministra. Ripeto non per
questo si deve sottovalutare il rischio e il pericolo ma non
puoi spararle in veste di Ministro per seminare terrore a
favore di una tua tesi. Riporto quanto rilasciato da Silvio
Garattini sul tema: Il punto, per me, è la trasparenza. Che
riguarda tutti i farmaci, non soltanto i vaccini. Perché
non possiamo valutare le conseguenze dell’assunzione dei
farmaci basandoci soltanto sugli studi presentati dalle
industrie farmaceutiche. Sugli studi è riportato il 10 per
cento di quello che dovremmo sapere sulle sostanze che
assumiamo… [Abbiamo bisogno d]i una farmacovigilanza
attiva. Di studi indipendenti e approfonditi. Perché un
conto sono analisi compiute in laboratorio, in condizioni
ottimali, un altro sono studi compiuti su persone vere, che
magari insieme con quel farmaco assumono altre sostanze”.