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24 gennaio 2018 9:54 - Joda_mm
AI miei tempi per le malattie cosiddette “infantili” non si veniva vaccinati, si prendevano e la conseguente immunità naturale durava per tutta la vita. Faccio una premessa: ho vaccinato i miei figli conscio (per quello che conosco) che i casi di complicazioni da vaccinazione sono, nei grandi numeri, minori degli effetti collaterali della malattia e non mi ritengo un no-vax. Ma in tema di vaccinazioni sento molti interventi dei singoli, spesso vaghi e sbagliati, ma mai un confronto in cui a domanda viene fornita una risposta e questa approfondita da esperti. Nel suo articolo ad esempio riporta che i casi di morbillo in Italia sono stati, nel 2017, 4985. Suppongo la sua fonte sia quella ufficiale : http://www.epicentro.iss.it/problemi/morbillo/bollettino/Mea sles_WeeklyReport_N35.pdf , in cui i casi riportati fino al 12 dicembre 2017 sono 4885 ma riguardano i casi di morbillo e varicella assieme e non solo di morbillo. Dovrebbe far riflettere che l’età mediana è di 27 anni e i casi tra gli operatori sanitari 315, insomma non proprio in età prescolare. L’immunità da vaccinazione, a differenza di quella naturale, ha una copertura decrescente in cui dopo 8 anni circa l’immunizzazione è del 50% per cui si deve effettuare il richiamo. Non tocco neppure gli interessi delle case farmaceutiche perché i profitti di queste non per forza escludono la salute dei cittadini. In Europa la metà dei Paesi non ha obblighi vaccinali, e la Germania non mi sembra proprio un Paese del terzo mondo… L’immunità di gregge: nazioni come la Mongolia in cui la vaccinazione è pressoché totale, registra comunque casi di morbillo (non tutti dopo una vaccinazione diventano immuni e la durata è temporanea). Il dibattito dovrebbe essere affrontato non con il terrore di pestilenze o con la coercizione di ritorsioni, ma spiegando ai cittadini e caso mai smentendo le ragioni degli uni e degli altri (se ci sono solo positività perché molti sono critici?). I cittadini non sono dei bambini con deficit mentali o dei cretini irresponsabili, ma semplicemente le masse, quelle senza una laurea in medicina, non si fidano più delle istituzioni. Spieghino in un dibattito, delle persone accreditate e non i Salvini o le Lorenzin, i rischi e i vantaggi della vaccinazione e della non vaccinazione. Perché se la ministra Lorenzin riferisce che nel 2013-2014 in Inghilterra ci sono stati 470 morti di morbillo, che in una trasmissione TV diventano 200 e in un’altra trasmissione TV (Porta a porta) afferma: “I morti per morbillo a Londra? «Ci sono stati dati molto alti, e anche casi di mortalità, ora non ricordo esattamente il numero di morti che ci sono stati, ma dati molto alti», o viene creduta sulla fiducia o qualcuno controlla e quando si scopre che nel 2013 in Inghilterra ci sono stati 6.102 casi di morbillo e un solo decesso nel Galles, nel 2014, sempre in Inghilterra, 1.851 casi ma nessun decesso, la persona, forse mossa da buone intenzioni, non è più credibile né come “esperto”, né come ministra. Ripeto non per questo si deve sottovalutare il rischio e il pericolo ma non puoi spararle in veste di Ministro per seminare terrore a favore di una tua tesi. Riporto quanto rilasciato da Silvio Garattini sul tema: Il punto, per me, è la trasparenza. Che riguarda tutti i farmaci, non soltanto i vaccini. Perché non possiamo valutare le conseguenze dell’assunzione dei farmaci basandoci soltanto sugli studi presentati dalle industrie farmaceutiche. Sugli studi è riportato il 10 per cento di quello che dovremmo sapere sulle sostanze che assumiamo… [Abbiamo bisogno d]i una farmacovigilanza attiva. Di studi indipendenti e approfonditi. Perché un conto sono analisi compiute in laboratorio, in condizioni ottimali, un altro sono studi compiuti su persone vere, che magari insieme con quel farmaco assumono altre sostanze”.
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