Grazie per il bel articolo. Ce ne sono tanti di questi
furbetti che contano sulla difficoltà di trovare nella
giungla del loro sito la sigla "contatto", o che
semplicemente non rispondono. Truffatori. Manca davvero
un'istituzione (un Garante?) che può imporre sanzioni che
rendono cara tale furbizia. Oppure un sito (-ADUC?) che
raccoglie segnalazioni e crea una volta l'anno un
"vincitore". Naming and shaming funziona abbastanza bene.
23 gennaio 2018 9:12 - Annapaola Laldi
Sono perfettamente d'accordo con Lei.
Buon Anno!
22 gennaio 2018 17:57 - savpg8801
Scordavo che anch'io circa un anno fa mi sono trovato in
quel carrozzone (change.org), forse per curiosità o perchè
raccomandatomi non so da chi.
Alla larga subito e mandati a quel paese, con qualche
difficoltà a liberarmi. La gente che chiede soldi, contando
sulle lacrime umanitarie che tentano di far versare, proprio
non la sopporto. Anche quelli che regolarmente mandano le
buste a casa.
Dono solo a super conosciuti e testati.
21 gennaio 2018 17:42 - savpg8801
Non c'era ancora questo mostro internet, ai miei tempi, al
massimo il piccione viaggiatore o gli imbonitori da piazza.
Nel dopoguerra (II^) cominciavano a vendere, casa a casa,
valigie con stoffe o poco altro (deriva dei recenti passaggi
degli alleati americani, essi già abituati a tal pratica)
ma nulla più.
Uno scherzo che mi fu fatto a 15 anni mi cambiò per sempre
una parte della mia vita di "comunità". Non mi sono mai
più fidato di nessuno e di niente. Questo col solito
pizzico di sale e con la massima prudenza possibili.
Dai report che si leggono, che si ascoltano, che si imparano
(anche qui in ADUC), pare abbia fatto (io) benissimo.
Le esperienze contano davvero, ma forse non per i creduloni
per natura.
Il vecchio adagio del gatto che si è scottato con l'acqua
calda(ovviamente) ha paura anche della fredda.
E sarebbe bene anche associare il concetto alla politica e
alle promesse che essa ci prodiga.