La forma di segnalazione è insufficiente, ma nel merito la
possibilità di azione unilaterale è consentita con le
condizioni opportune.
Si consulti anche:
http://www.dirittobancario.it/rivista/contratti-bancari/modi
fiche-unilaterali-contratti-bancari-recenti-riforme-decision
i-arbitro-bancario-finanziario
Se non si apre in internet verificare se vi siano spazi o
altre anomalie nella stringa. In ogni modo si ricerca
benissimo.
28 marzo 2018 15:55 - fabio5225
Io ho realizzato una delle segnalazioni ed anche nel mio
caso la banca non ha inviato nessuna comunicazione via
cartacea (anche se mi arrivano altre comunicazioni meno
importanti per via cartacea).
Nei miei documenti online è apparsa una comunicazione il
05/03/18, a seguito di un mio reclamo e dopo che la banca ha
applicato i cambi senza informarmi opportunamente.
La cosa peggiore è che un direttore di un’agenzia della
banca al quale mi sono rivolto, non solo non è stato capace
di fornire una risposta soddisfacente e argomentata al mio
reclamo, si è anche permesso di rivolgersi alla mia persona
via email con un tono offensivo e inopportuno utilizzando le
seguenti parole: “ […] Naturalmente, ove nessuno dovesse
essere di Suo gradimento e ritenesse il canone mensile di un
euro troppo oneroso, potrà valutare la cessazione del
rapporto alla quale potrà eventualmente provvedere per il
tramite di un altro Istituto Bancario”.
Tra le altre cose, ho risposto al direttore: “Sicuramente
se un politico rubasse un euro mensilmente, non lo
lasceremmo rubare impunemente con la giustificazione che un
euro mensile non è “troppo oneroso” per lo Stato; non
lo lasceremmo rubare impunemente perché l’azione è
ingiusta, indipendentemente dalla somma”.
Sembra che l’assurda idea di qualcuno sia: noi cambiamo le
regole del gioco senza rispettare le indicazioni del Testo
Unico Bancario e voi non lamentatevi, perché il cambio è
solo di un euro, che non è troppo oneroso... subite in
silenzio!
Purtroppo per le menti orientate al denaro, esistono persone
che ritengono importanti i VALORI e i PRINCIPI, e questi non
si possono comprare con i soldi...
Per questa ragione considero importante che tutti i clienti
i quali non hanno ricevuto un trattamento adeguato,
combattano uniti questo modus operandi deludente, con
l’obiettivo di ricevere i rimborsi e le scuse
opportune.
Personalmente, destinerò i rimborsi a un’associazione di
volontariato per sottolineare che è una questione di
principio e non di denaro: i PRINCIPI non si possono
comprare ne’ calpestare.
Un ringraziamento speciale all’ADUC che ascolta i
consumatori e combatte affinché i principi ed i diritti non
siano calpestati.
28 marzo 2018 10:52 - Filanto_051
In Unicredito - a fronte della cortesia degli addetti alla
clientela [per altro alcuni/e poco preparati/e] e non dico
la filiale, non sono tuttavia molto corretti quando si
tratta di applicare 'nuove condizioni contrattuali'
l'esempio: da alcuni anni é stata aumentata la 'commissione
tenuta-conto' mensile, che. rispettando il cliente idonea
giacenza, era prima gratuita; a far data dal luglio 2014 è
aumentata di c.a 3 eu. mentre le precedenti condizioni di
contratto - secondo Unicredito - non prevedevano questa
differenza, morale: canone non più gratuito, nonostante il
mantenimento delle 'condizioni di giacenza' favorevoli alla
banca; a fronte di una risposta 'pretestuosa' della banca,
non mi sono rivolto allo Ombudsman solo per evitare la
seccatura che comporta; se aggiungo a questo le esose
commissioni di intermediazione, sarebbe da chiudere;
26 marzo 2018 11:02 - savpg8801
Accade sovente che non ci sia più comunicazione cartacea
avendo aderito a servizi di Home Banking.
E non solo per proposte di modifica unilaterale di contratto
(peraltro prevista) ma anche di altre comunicazioni che
sottintendono a una perdita di tempo e di dedizione alla
ricerca-spesso farraginosa- di documentazione spesso ostica
ed incomprensibile.
Nel mio conto fu determinato di aumentare unilateralmente (e
me ne sono accorto dopo mesi perchè il canone era
aumentato- e pensavo ad un errore) il compenso mensile di
tipologia di conto corrente (ovvero il costo di canone
mensile). Non fu nemmeno accettata la condizione che il
canone fosse gratuito(addebito, poi riaccredito) mantenendo
una condizione di massimale di risorse oltre una certa
consistente cifra sia nel dossier titoli che in altre
localizzazioni(mai sforato in basso) e pure questo
contrattualmente.
Dunque, prendere o lasciare. Cioè o accetti o chiudi il
conto.
Io ho cercato di aggirare chiedendo un trattamento
compensativo possibile nelle facoltà operative di gestione
clientela, ottenendo uno sconto sulle commissioni di
eventuale compravendita titoli.
Ma poi ho chiuso il conto per questione di princìpio.