egr.dott. pedone, in considerazione delle argomentazioni
esposte, per un investitore conservativo penso che possa
andar bene l'investimento anche in obbligazioni governative
emergenti in dollari; ma la prevalenza potrebbe essere
investita anche in titoli governativi area euro sia a tasso
fisso entro una scadenza di 5 anni, e sopratutto in titoli
indicizzati all'inflazione italiana o europea (tralasciando
i bund tedeschi che sono fuori di ogni ragionevbole
quotazione;
le sembra ragionevole quanto esposto?
grazie, curious
25 aprile 2018 12:28 - Opinioneseria
Sono abbastanza nuova nel mondo della finanza ma sto
seguendo i consigli dei fondatori di un protocollo che
consigliano quello che le Banche non proporranno mai, sono
gli ETF che posso eliminare i rischi di acquistare singole
Obbligazioni, infatti ci sono ETF che hanno "in pancia"
molte Obbligazioni. Spero di essere stata di aiuto. Per info
dettagliate contatto in privato, non voglio fare pubblicità
in un forum...
20 aprile 2018 18:27 - Toio68
Sono d’accordo che è un controsenso possedere
obbligazioni societarie. Ma lo è in generale possedere
obbligazioni a tasso fisso, i cui prezzi sono evidentemente
gonfiati dal quantitative easing. I titoli di stato a tasso
variabile hanno più senso, a patto di non considerarli un
investimento ma una protezione per la liquidità in attesa
di tempi migliori. Riguardo al mercato azionario… dipende.
Come al solito ci sono titoli sopravvalutati e titoli
sottovalutati. In America come al solito sono i titoli
tecnologici ad avere i prezzi più alti. Un esempio per
tutti èTesla: ha l’EBIT negativo da almeno 6 anni a
questa parte e, in generale, conti da fare venire
l’acquolina in bocca ai ribassisti. Invece, veleggia a 12
(!) volte il valore di libro, solo perché la gente crede
che vendere auto elettriche sia il futuro. Nel frattempo, si
trovano ottime occasioni in settori meno “glamour”, come
petrolio, assicurazioni, chimica, ecc. Come dice Bruce
Greenwald, “cheap, ugly, obscure, otherwise ignored”. In
Europa, che ha prezzi in generale più bassi, le occasioni
sono più abbondanti. Vero che il CAPE calcolato su 10 anni
è mediamente alto. E’ anche vero però che risente troppo
degli anni immediatamente successivi al 2009. Nel 1940,
Benjamin Graham consigliava di fermarsi a 5 o 7 anni,
proprio per non farsi fuorviare dagli anni immediatamente
successivi al crollo del ’29. E se lo diceva lui…
19 aprile 2018 17:59 - Alessandro Pedone
@luca6327, per un piano di accumulo, sulle azioni il
discorso è un po' diverso. Ci sarebbe molto da dire sui
piani di accumulo, ma molto sarebbe legato a questioni di
pianificazione finanziaria individuale (discorsi su
obiettivi personali, redditi, capacità di risparmio,
previdenza, ecc.).
Un piano di accumulo sulle obbligazioni corporate, invece,
mi sembra francamente insensato.
Se proprio dovessi indicare un'asset class obbligazionaria
in questo momento mi orienterei su qualcosa che è già
sceso abbastanza come gli emergenti in dollari, che potranno
anche continuare a scendere molto, ma certamente non si
compra a prezzi irragionevoli.
Naturalmente questi non sono indicazioni operative. Ogni
scelta finanziaria va fatta partendo in primo luogo
dall'analisi del profilo del singolo investitore, le
considerazioni sui mercati vengono dopo. Ovvio che non
conoscendoci possiamo parlare solo di aspetti legati ai
mercati, ma dobbiamo ricordarci sempre che sono aspetti
secondari.
19 aprile 2018 10:35 - luca6327
Le considerazioni esposte nell'articolo circa le
obbligazioni corporate e le azioni, valgono anche in caso di
attivazione di piani di accumulo su questi mercati?