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27 aprile 2018 14:57 - curious
egr.dott. pedone, in considerazione delle argomentazioni esposte, per un investitore conservativo penso che possa andar bene l'investimento anche in obbligazioni governative emergenti in dollari; ma la prevalenza potrebbe essere investita anche in titoli governativi area euro sia a tasso fisso entro una scadenza di 5 anni, e sopratutto in titoli indicizzati all'inflazione italiana o europea (tralasciando i bund tedeschi che sono fuori di ogni ragionevbole quotazione;
le sembra ragionevole quanto esposto?
grazie, curious
25 aprile 2018 12:28 - Opinioneseria
Sono abbastanza nuova nel mondo della finanza ma sto seguendo i consigli dei fondatori di un protocollo che consigliano quello che le Banche non proporranno mai, sono gli ETF che posso eliminare i rischi di acquistare singole Obbligazioni, infatti ci sono ETF che hanno "in pancia" molte Obbligazioni. Spero di essere stata di aiuto. Per info dettagliate contatto in privato, non voglio fare pubblicità in un forum...
20 aprile 2018 18:27 - Toio68
Sono d’accordo che è un controsenso possedere obbligazioni societarie. Ma lo è in generale possedere obbligazioni a tasso fisso, i cui prezzi sono evidentemente gonfiati dal quantitative easing. I titoli di stato a tasso variabile hanno più senso, a patto di non considerarli un investimento ma una protezione per la liquidità in attesa di tempi migliori. Riguardo al mercato azionario… dipende. Come al solito ci sono titoli sopravvalutati e titoli sottovalutati. In America come al solito sono i titoli tecnologici ad avere i prezzi più alti. Un esempio per tutti èTesla: ha l’EBIT negativo da almeno 6 anni a questa parte e, in generale, conti da fare venire l’acquolina in bocca ai ribassisti. Invece, veleggia a 12 (!) volte il valore di libro, solo perché la gente crede che vendere auto elettriche sia il futuro. Nel frattempo, si trovano ottime occasioni in settori meno “glamour”, come petrolio, assicurazioni, chimica, ecc. Come dice Bruce Greenwald, “cheap, ugly, obscure, otherwise ignored”. In Europa, che ha prezzi in generale più bassi, le occasioni sono più abbondanti. Vero che il CAPE calcolato su 10 anni è mediamente alto. E’ anche vero però che risente troppo degli anni immediatamente successivi al 2009. Nel 1940, Benjamin Graham consigliava di fermarsi a 5 o 7 anni, proprio per non farsi fuorviare dagli anni immediatamente successivi al crollo del ’29. E se lo diceva lui…
19 aprile 2018 17:59 - Alessandro Pedone
@luca6327, per un piano di accumulo, sulle azioni il discorso è un po' diverso. Ci sarebbe molto da dire sui piani di accumulo, ma molto sarebbe legato a questioni di pianificazione finanziaria individuale (discorsi su obiettivi personali, redditi, capacità di risparmio, previdenza, ecc.).
Un piano di accumulo sulle obbligazioni corporate, invece, mi sembra francamente insensato.
Se proprio dovessi indicare un'asset class obbligazionaria in questo momento mi orienterei su qualcosa che è già sceso abbastanza come gli emergenti in dollari, che potranno anche continuare a scendere molto, ma certamente non si compra a prezzi irragionevoli.
Naturalmente questi non sono indicazioni operative. Ogni scelta finanziaria va fatta partendo in primo luogo dall'analisi del profilo del singolo investitore, le considerazioni sui mercati vengono dopo. Ovvio che non conoscendoci possiamo parlare solo di aspetti legati ai mercati, ma dobbiamo ricordarci sempre che sono aspetti secondari.
19 aprile 2018 10:35 - luca6327
Le considerazioni esposte nell'articolo circa le obbligazioni corporate e le azioni, valgono anche in caso di attivazione di piani di accumulo su questi mercati?
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