Grazie, colephelps.
Tuttavia, le cosiddette "gestioni separate" attraverso cui
le compagnie assicuratrici investono in obbligazioni i
versamenti pensionistici dei propri clienti (polizze "PIP")
fanno affidamento in gran parte ai titoli di stato e non so
quanto potranno reggere con rendimenti negativi o nulli.
D'altra parte, lei sarebbe proprio tranquillo-tranquillo se
la sua pensione fosse affidata, interamente o in larga
parte, al mercato azionario? Ci sono fior di esempi da far
accapponare la pelle in proposito, soprattutto oltre
Atlantico.
15 giugno 2018 11:35 - colephelps
@DanieleA
in Germania i tassi sono negativi. E' il prezzo da pagare
per mettere non al sicuro, ma allo strasicuro, i propri
soldi, trattandosi la Germania del singolo paese più solido
-almeno su carta- di tutta l'Europa.
Per avere un ritorno bisogna sobbarcarsi dei rischi, e visto
che rischi virtualmente non esistono acquistando Bund, ecco
che il rendimento è negativo.
In banca anche, in teoria, per la liquidità il tasso è
negativo siccome si paga un bollo statale sui conti
correnti, ma la banca singola è meno solida dello stato nel
quale opera.
Se si vuole investire nel lungo termine aspettandosi dei
ritorni validi, ci sono altri strumenti, ovvero il mercato
azionario, con maggiori rischi (nel breve-medio termine,
direi più che accettabili nel lungo) ma con rendimenti
buoni.
14 giugno 2018 8:36 - DanieleA
Senza auspicare un ritorno ai tassi di interesse a due cifre
degli anni '70 e '80, tuttavia ad un ignorante finanziario
come me pare assurdo che un creditore riceva indietro meno
di quanto ha prestato. E penso che tassi negativi o vicini
allo zero alla lunga sarebbero insostenibili anche per il
sistema pensionistico pubblico e privato. Ben venga quindi
un modesto aumento dei tassi di interesse! O no?