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18 giugno 2018 11:50 - DanieleA
Grazie, colephelps.
Tuttavia, le cosiddette "gestioni separate" attraverso cui le compagnie assicuratrici investono in obbligazioni i versamenti pensionistici dei propri clienti (polizze "PIP") fanno affidamento in gran parte ai titoli di stato e non so quanto potranno reggere con rendimenti negativi o nulli. D'altra parte, lei sarebbe proprio tranquillo-tranquillo se la sua pensione fosse affidata, interamente o in larga parte, al mercato azionario? Ci sono fior di esempi da far accapponare la pelle in proposito, soprattutto oltre Atlantico.
15 giugno 2018 11:35 - colephelps
@DanieleA
in Germania i tassi sono negativi. E' il prezzo da pagare per mettere non al sicuro, ma allo strasicuro, i propri soldi, trattandosi la Germania del singolo paese più solido -almeno su carta- di tutta l'Europa.
Per avere un ritorno bisogna sobbarcarsi dei rischi, e visto che rischi virtualmente non esistono acquistando Bund, ecco che il rendimento è negativo.
In banca anche, in teoria, per la liquidità il tasso è negativo siccome si paga un bollo statale sui conti correnti, ma la banca singola è meno solida dello stato nel quale opera.
Se si vuole investire nel lungo termine aspettandosi dei ritorni validi, ci sono altri strumenti, ovvero il mercato azionario, con maggiori rischi (nel breve-medio termine, direi più che accettabili nel lungo) ma con rendimenti buoni.
14 giugno 2018 8:36 - DanieleA
Senza auspicare un ritorno ai tassi di interesse a due cifre degli anni '70 e '80, tuttavia ad un ignorante finanziario come me pare assurdo che un creditore riceva indietro meno di quanto ha prestato. E penso che tassi negativi o vicini allo zero alla lunga sarebbero insostenibili anche per il sistema pensionistico pubblico e privato. Ben venga quindi un modesto aumento dei tassi di interesse! O no?
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