Un amico mi segnala la conclusione di una dichiarazione del
sottosegretario (pro-tempore) allo sviluppo economico,
Andrea Cioffi, che fa "tremar le vene e i polsi", per dirla
col padre Dante:
"L'avvio della procedura per valutare se si possa arrivare
alla revoca della concessione è una cosa dovuta e nessuno
pensi che potendo mobilitare un esercito di avvocati contro
lo Stato possa accampare pretese non dovute. LO STATO E'
SEMPRE PIU' FORTE PERCHE' E' DALLA PARTE DELLA MOLTITUDINE,
DALLA PARTE DEL POPOLO".
Quello che trovo più che preoccupante, davvero irricevibile
e quindi da rigettare, è l'affermazione che lo Stato è
più forte, perché si trova dalla parte della moltitudine
...".
O questo signore non sa niente della storia o gli va bene
quello che i despoti hanno fatto, cavalcando la moltitudine
opportunamente manipolata e ammaestrata, e gli piacerebbe
tanto che fosse rifatto qui da noi. Il che è da
respingersi, da contrastare con forza.
Ma la "moltitudine" non è il popolo, sia chiaro.
Il popolo comprende tutti i membri di uno Stato, anche
quelli che non condividono l'azione del governo, che è
sempre, per definizione, PRO-TEMPORE, cioè, temporaneo,
finché dura. Fino a modifiche democratiche all'interno del
Parlamento o all'esterno come nuove elezioni, o ribaltoni
anche tragici, come la Storia insegna nel caso del fascismo
e del nazismo, a proposito del quale, volendo durare mille
anni, ne durò dodici!
Comunque, la dichiarazione di questo signor Cioffi è il
segno di una degenerazione molto inquietante. Va presa sul
serio e osteggiata, come ho già detto prima.
Si trova sul blog delle stelle
https://www.ilblogdellestelle.it/2018/08/le_stranezze_del_co
ntratto_di_concessione_di_autostrade_per_litalia.html
16 agosto 2018 20:53 - Cristina Ciccarelli
Hanno sprecato tempo a dare e prendere tangenti, italia ha
ricevuto -negli ultimi 7 anni- dei finanziamenti europei per
la manutenzione delle infrastrutture e come sempre li hanno
utilizzati per altro.
Come sempre fanno lo scaricabarile perché c'è
sciacallaggio. Contano i morti, piangono, fanno gli slogan,
cercano dei capri espiatori, i capitoli sono sempre gli
stessi.
Sventolano titoli di studio parentele bandiere partiti e
soldi.
Quanto vale l'Italia?
16 agosto 2018 17:31 - savpg8801
Il Metastasio, nel Demofoonte, dice: Il tempo è infedele a
chi ne abusa; e allora, il Fumagalli osserva che "bisogna
farne buon uso". Con questo, però, non si vuol dire che per
trarne partito del tempo convenga fare le cose sempre in
fretta e al'impazzata, ciò che equivarrebbe a farne male la
maggior parte e a doverle rifare. Ci si rifaccia alla
massima di Augusto(narra Svetonio citato in greco, ma,
appunto, significava in latino"Festina lente" cioè
prudentemente"affrettati adagio".
Sempre il Fumagalli riporta che queste parole si notano
incise in alcune medaglie di Vespasiano(pure una di
Domiziano), in una faccia l'effigie imperiale, dall'altra
quel simbolo , gradito agli antichi, dell'àncora accoppiata
al delfino, simbolo che i tipografi ALDI resero illustre nel
'500 e che significava la fermezza dei propositi congiunta
alla celerità nel portarli in atto. Morale...occorre
perciò a trarne veramente partito del tempo, quella savia
ponderatezza che soltanto un criterio bene equilibrato può
suggerire, ma che altrimenti non si acquista.
Non certo prerogativa di questi novelli nostri illuminati
governanti, che noi Popolo sovrano abbiamo
"intelligentemente voluti e impoltronati" secondo la norma
"democratica"del chi ha più voti vince(ma cosa?)forse il
palio.
Quindi della risposta immediata e non prudentemente "lenta"
dovremmo dare genericamente la colpa agli Italiani che
costoro decisionanti hanno voluti.
I biliardisti dicono sempre che si decide facendo le misure
di "vicinanza" ..a palla ferma....
Cosa che, anche in altre occasioni, per esempio migranti,
euro, Europeità ecc. questi comandanti non fanno.
Si suppone che vogliano dare in fretta questi giudizi di
primo grado per farsi benvolere dal popolo dei veloci
interventisti.
Come in tutte le vicende economiche di libero mercato,
ovviamente(ma non giustamente) la speculazione la fa da
protagonista.
Accade sempre così: quando una o più voci autorevoli(più
che altro in qualche modo "autorizzate") sparano notizie,
decisioni, sentiti dire, opinioni, ecc. le borse (ormai
diventate solo dei "Casino" per manovratori speculativi )
aritmeticamente reagiscono arricchendo o rovinando, non solo
azionisti ma tutta l'economia finanziaria e operativa.
Dovrebbe essere motivo di incriminazione per aggiotaggio e
perturbativa dei mercati. Ma oggi chi paga più? al massimo
si dimettono, ma il latte è versato a fiumi.