Purtroppo tutto il dibattito sul conflitto di interesse si
è prima concentrato e poi esaurito sul caso Berlusconi.
Invece, ormai, il principale bersaglio del condizionamento
sono proprio le associazioni di cittadini e consumatori.Che
dovrebbero almeno essere tenute (non per legge, per
carità!, che ne abbiamo già troppe, ma per
autoregolamentazione) a dichiarare da chi ricevono
finanziamenti pubblici e privati e quali altre cariche
ricoprono i loro dirigenti. Infatti se ne vedono di tutti i
colori: dalle associazioni dirette da persone che sono
braccio secolare di movimenti e sindacati con obbiettivi
elettorali o di potere ben diversi dagli interessi dei
consumatori ad associazioni "beneficate" da fondazioni
legate a case farmaceutiche usate per far pressione su
qualche terapia inutile e costosa.