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16 gennaio 2019 15:40 - nacka
Mi pare impossibile che nel 2019 ci sia ancora qualcuno che parla di "corridoio Ucraina-Portogallo" e baggianate simili! Erano parole d'ordine date ai peones del Pd all'epoca di Prodi. Nell'articolo si tira in ballo una supporta alleanza Prodi Berlusconi per ottenere il permesso a fare quest'opera. E' anche questa una balla colossale. Il tutto e' stato organizzato a suo tempo da Prodi ben noto affarista come si e' rivelato poi. In ogni modo per chi come me ha contatti quotidiani con la Francia: non c'e' traffico in quella zona. Poche merci, rari camion sulla autostrada della val di Susa. Il Fréjus automobilistico/camionistico (56 € e a/r!) e piu' che sufficiente e il transito nel tunnel ferroviario tra Bardonecchia e modane e' altrettanto sufficiente! Questi soldi utilizziamoli per mettere in sicureza strade viadotti statali provinciali ecc. di varie parti d'Italia che sono in condizioni penose.
16 gennaio 2019 15:00 - mauro9529
Faccio sommessamente osservare che non esiste alcun "corridoio ferroviario internazionale che, partendo dal Portogallo e passando dal nord della Spagna e dal sud della Francia, punta verso l’Ucraina", come detto nell'articolo: Spagna e Portogallo da tempo hanno rinunciato, oltre Trieste nessuno sa di cosa si stia parlando. E, a dirla tutta, non esiste nemmeno alcun progetto in Francia per il collegamento del tunnel di base alla rete attuale. Attenzione quindi a prendere per buone certe affermazioni pro-TAV che non trovano alcun riscontro nella realtà, fatte solo per pura propaganda senza un minimo di documentazione sui fatti. Aggiungo infine che l'attuale linea sotto il Frejus è stata recentemente ammodernata per permettere di trasportare su ferro i TIR più ingombranti, nell'ottica di trasferire dalla gomma il traffico stradale. Queste e altre motivazioni fanno sì che i soldi destinati a quest'opera siano buttati via, e che sarebbe molto meglio impiegarli, ad esempio, per la difesa del territorio o per la mobilità sostenibile dei pendolari.
12 gennaio 2019 16:54 - savpg8801
Qualsiasi sia la valutazione, che ancora esattamente non conosciamo, del dare e dell'avere, un conto economico di ragioneria non deve essere determinante a far fallire o a rimettere in Paradiso una "bazzecola" come questa della TAV.
Quanti miliardi spesi per nulla, come per le altre centinaia di opere incompiute vorremo ancora seppellire?
Se lasciamo perdere, altri soldi saranno da spendere comunque e questa volta sappiamo già a perdere secco.
Se andiamo avanti, e lo deve fare una governance capace ed attenta, se proprio non si dovesse sfruttare la potenzialità dell'opera appieno, al compimento, almeno lo si farà in parte e con la prospettiva di rivalorizzare in futuro mantenendo mano d'opera, imprese, fornitori ed indotto attivi e scongiurando fallimenti clamorosi. Se ci fermiamo muore tutto per nulla come è successo già centinaia di volte con opere incompiute, autostrade, ospedali, stadi, porti, carceri, ponti di stretto, infrastrutture e tanto altro buttato al vento, spesso con soldi pubblici.
Governi che hanno sbagliato? Commissioni valutative inesperte, informazioni propedeutiche errate, professionisti collusi o incapaci? Mafie, lobbies, ecc.? Ma qui ci sappiamo fare ad aver sbagliato sempre o quasi; è nel nostro dna. Le politiche nuove, al riguardo, devono mirare a raccogliere il latte versato e imparare a rivalorizzare le opere sbagliate e incompiute e non lanciare il bambino deforme dalla Rupe. Valutiamo con calma e non con la saputaggine incapace e controversa dei politici, senza tirare in ballo la pseudodemocrazia che ha la sola capacità di porre delle crocette e null'altro di baconianamente definito "sperimentazione scientifica", evocando al proposito insulsi referenda o maggioranze pilotate di si o di no.
E come la metteremmo con le altre nazioni partecipanti?
11 gennaio 2019 15:13 - leonardo4123
E proprio vero che non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire e che c'è ancora qualcuno che parla di corridoio ferroviario dal Portogallo a non si sa dove che vive solo nella sua fantasia.
Stiamo ai dati : una relazione del governo Gentiloni ( ho detto Gentiloni si proprio Gentiloni)dichiarava non piu' tardi di qualche mese fa che vi era stato un errore di valutazione sui volumi di trasporto merci ( si perchè anche se qualcuno fa finta di non saperlo il TAV è un treno merci ) che avevano incoraggiato e supportato l'idea del TAV stesso 30 anni fa.
D'altro canto se la linea attuale è usata al 20% della sua potenzialità ( segno evidente che il traffico merci è diminuito piuttosto che aumentare come ipotizzato) quale è l'utilità di realizzare il TAV se non accontentare interessi che nulla hanno a che fare con quelli della popolazione??
Una infrastruttura va bene se è giustificata da una sua ragione economica e sociale.
Visto che il traffico merci è crollato negli ultimi 30 anni mi potrebbe spiegare in parole povere quale sarebbe l'utilità italiana al TAV?
10 gennaio 2019 21:59 - savpg8801
Alle solite finchè non si troverà qualcosa di meglio da contrapporre al sistema democratico politico attuale che gioca sulla buona fede e sulla fiducia che il Popolo ancora ha, purtroppo, ingenuamente posto in esso.
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