Quando si vuol dire, ma non si sa che dire, si tira fuori la
Costituzione. Cioè la legge delle leggi, il princìpio
ispiratore dei comportamenti, delle ideologie, dei diritti
ed anche, un pochino meno in apparenza, dei doveri.
La Costituzione, da molti, si invoca anche per giustificare
risultati che non sono (o non appaiono) coerenti con essa.
Peraltro è prevista anche e se ne fa spesso uso, una Corte
appositamente istituita allo scopo per stabilirne, con
speranza di giusta interpretazione, le coerenze. Ma quando
si applicano delle regole generiche e solo fondamentali come
spesso sono quelle costitutive, si dà adito a infinite
interpretazioni appunto, a seconda delle "costituzionali"
ideologie ed interpretative dei diritti. Per scoprire ed
applicare le cose in modo perfetto e giusto non si fa così
o non lo si dovrebbe fare.
Allora, quando ci si oppone a risoluzioni, come per esempio
di questa specie di contratto con gli elettori (di chi?) di
queste due formazioni politiche attuali per cui prendere
delle decisioni forgiate in modo spesso arbitrario dagli
eletti, porta a scontentare o ad esaltare parti grandissime
della popolazione (il Popolo, così declamato "sovrano") per
cui e in nome del quale si provocano risultati che non
rispettano la universalità della definizione di Popolo come
costituzionalmente definito.
E la suddivisione dei partiti (spesso accozzaglia di
imbonitori e imboniti) porta proprio a questo.
Infatti la ragione, pur se ci si richiama a regole,
articoli, definizioni, asserzioni, interpretative, ecc.
viene ad essere equivoca. Cioè la ragione non può stare
in due o più posti a seconda di qualche "vittoria
elettorale" o di qualche ideologia partitica sostenuta da
tifoserie votanti, ma deve essere univoca come il
funzionamento di un macchinario perchè produca il giusto
risultato.
27 gennaio 2019 11:08 - VDonvito
x paolo3530
gentile internauta
io le ho solo ricordato che le leggi sono quelle e che
2+2=4. Poi, è evidente che ognuno le può interpretare e
usare come crede, e auspicare che cambino, e magari credere
nella propria testa che ciò che si pensa sia la realtà.
Così come quelli che dicono che l'uomo non è mai stato
sulla Luna o che mettono sul chi va là per il complotto
mondiale dei banchieri ebraici mossi dai Protocolli degli
Anziani di Sion, o che non vaccinarsi fa bene.
Tutto va bene, e questo tutto troverà sempre ospitalità
sul nostro web.
Io cerco di invitare alla attenta riflessione e informazione
prima di scrivere e formulare opinioni e osservazioni.
26 gennaio 2019 20:33 - paolo3530
Donvito.
La ringrazio dell'opprtunità di darmi ulteriori elementi a
formulare le sue opinioni e i suoi interventi.
Ma mi sembra che chi non dice il vero sia proprio Lei.
Dal punto di vista formale si parlava di PARTITI, non di
PARLAMENTARI.
Quindi il richiamo all'art. 67 è assolutamente fuori luogo.
Dal punto di vista sostanziale poi, nonostante le pompose
declamazioni della Costituzione più bella del mondo, sono i
partiti a far eleggere i parlamentari e questi si
preoccupano di compiacere i partiti (cioè i GRUPPI DI
INTERESSI ELETTORALI che li fanno eleggere) e non la
nazione o il popolo
26 gennaio 2019 18:22 - VDonvito
X paolo3530
indipendentemente dai propri convincimenti e dalle proprie
opinioni, quello che lei dice non è vero. L'art. 67 della
Costituzione (cosiddetto divieto di mandato imperativo)
dispone che «ogni membro del Parlamento rappresenta la
Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di
mandato», ossia riceve un mandato generale da parte del
corpo elettorale, il quale non è suscettibile di iniziative
di revoca né da parte dell'ambito territoriale (collegio)
che l'ha eletto, né da parte del partito di affiliazione;
mandato generale il cui rispetto non può essere sindacato
in termini giuridici (così come invece avviene per il
mandato previsto dal Codice civile), ma solo (eventualmente)
in termini politici, nelle forme e nei modi previsti dalla
Costituzione (quindi, principalmente, con le consultazioni
elettorali).
Questo per darle ulteriori elementi a formulare le sue
opinioni e i suoi interventi.
Saluti
26 gennaio 2019 16:45 - paolo3530
Lega e M5S guardano ai propri interessi elettorali non a
quelli del popolo .
Complimenti, cosa mangia Mastrantoni la mattina per essere
così intelligente, due fette di pane e volpe??
Lega e M%S sono state votate proprio per fare gli interessi
dei loro elettori, non quelli del "popolo" (ammesso e non
concesso che si possa dare una definizione di tale popolo e
individuare in modo oggettivo quali sarebbero i suoi
interessi)
Non per niente si definiscono partiti, esattamente come PD,
forza italia, udc, ecc ecc, che hanno sempre fatto gli
interessi dei loro elettori, ma forse allora il negozio non
vendeva le fette bread'n fox.
25 gennaio 2019 10:20 - francescomangascia
Chissà in che valuta si farà pagare, Macron, per il
sostegno al seggio all'Onu, della Germania, sostegno
inutile, perché Trump gli metterà di sicuro il veto. E
qualcuno dirà pure che ha torto...
24 gennaio 2019 14:10 - savpg8801
Tutti i branchi (eccetto poche specie) hanno naturalmente
bisogno di capi o di un capo. Il branco umano ha bisogno di
un capo. Ma perchè un capo? per il fatto che gli individui
non sanno regolarsi da soli e quindi sono gregari e
dipendenti da altri. Come, dunque, avviene l'attribuzione
delle capacità di condurre, di comandare? Attraverso la
"democrazia" che viene intesa come attribuzione di
"capacità" di scelte per eleggere il capo da parte degli
individui. Ma se gli individui non sanno regolarsi da soli,
perchè il paradosso di usarli come decidenti il destino di
altri individui fra cui i capi? Quindi chi ci dimostra che
l'elezione di un capo è frutto di scelte oculate,
scientificamente esatte, valide e inconfutabili? E che il
"capo" è capace e non una mezza figura come coloro che lo
hanno eletto?
Fintanto che esisterà questo modo di interpretare la
"democrazia" e visto il degrado politico in progressione
geometrica, e fino a che non ci sarà una nuova e più seria
interpretazione di "politica" siamo destinati a vederne
molte altre di retoriche del genere ed in crescendo. Con
buon giubilo degli infiniti commentatori di ogni genere e
grado che altro non aspettano per slinguazzare le loro
analisi per il guadagno del pane quotidiano.
E non sono passati molti anni dagli imbonitori piazzisti di
unguento di tigre o di spremuta di serpente.