Certo che la scelta della meta-scopo delle gite scolastiche
fa pensare a colossali business economici più che a scopi
culturali.
La cultura comunque è in ogni atto della vita. Non solo al
museo per ammirare un Tintoretto o in una necropoli a farsi
selfies con dietro una tomba o una manina con le
cornette.
La gita, dai giovani, è vista come un divertimento fuori
dai soliti schemi famiglia-scuola-feste ed altre scocciature
routinarie.
I tempi cambiano solo il modo di inventarsi qualcosa che sia
alla moda, che sia coerente con le abitudini e le
aspettative esistenziali dei giovani. E queste sappiamo bene
cosa sono oggi. Smartphone, connettività perenne, social
per farsi tonnellate di emoticon o di "like", chiusura
totale a tutto ciò che non sia comunicazione virtuale(poi
qualche volta tramutantesi in pericoloso contatto reale).
Anche 60/70 anni fa si faceva una o(raramente) due gite
all'anno. Anche allora era una noia mortale lo scopo
proposto. Però con l'aspettativa di qualche divagazione
serale-notturna per rifarsi la "bocca". Adesso le due tre
ora passate in qualche museo non sono un problema. Il
telefonino sopperisce ammenochè ci sia un genitore
all'antica o votato a farsi odiare o gettare giù dalle
scale per impedirne l'uso. O tempora....
19 giugno 2019 14:25 - DaniUzumaki
Perché bisogna sempre pensare male e partire prevenuti su
tutto?
Apple offre formazione gratuità nei propri store e
probabilmente è proprio questo il motivo della visita...
https://www.apple.com/it/today/