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20 giugno 2019 17:17 - savpg8801
Certo che la scelta della meta-scopo delle gite scolastiche fa pensare a colossali business economici più che a scopi culturali.
La cultura comunque è in ogni atto della vita. Non solo al museo per ammirare un Tintoretto o in una necropoli a farsi selfies con dietro una tomba o una manina con le cornette.
La gita, dai giovani, è vista come un divertimento fuori dai soliti schemi famiglia-scuola-feste ed altre scocciature routinarie.
I tempi cambiano solo il modo di inventarsi qualcosa che sia alla moda, che sia coerente con le abitudini e le aspettative esistenziali dei giovani. E queste sappiamo bene cosa sono oggi. Smartphone, connettività perenne, social per farsi tonnellate di emoticon o di "like", chiusura totale a tutto ciò che non sia comunicazione virtuale(poi qualche volta tramutantesi in pericoloso contatto reale).
Anche 60/70 anni fa si faceva una o(raramente) due gite all'anno. Anche allora era una noia mortale lo scopo proposto. Però con l'aspettativa di qualche divagazione serale-notturna per rifarsi la "bocca". Adesso le due tre ora passate in qualche museo non sono un problema. Il telefonino sopperisce ammenochè ci sia un genitore all'antica o votato a farsi odiare o gettare giù dalle scale per impedirne l'uso. O tempora....
19 giugno 2019 14:25 - DaniUzumaki
Perché bisogna sempre pensare male e partire prevenuti su tutto?
Apple offre formazione gratuità nei propri store e probabilmente è proprio questo il motivo della visita...
https://www.apple.com/it/today/
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