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13 ottobre 2019 11:42 - maurizio6989
Uno dei segnali di questo cambiamento potrebbe leggersi nel referendum popolare che si é svolto nel 2016 in Svizzera: si proponeva di accreditare ad ogni abitante una cifra di circa 1500 euro mensili per tutta la vita. La proposta, chiamata "per un reddito di base incondizionato" é stata bocciata, ma ha pur sempre ottenuto più del 23% di voti favorevoli! https://www.bk.admin.ch/ch/i/pore/vi/vis423.html
7 settembre 2019 10:52 - giorgio4448
Grazie dr Pedone per questo ennesimo intelligente editoriale. Grazie a lei e a tutta la redazione per il prezioso lavoro di questi anni, che ha contribuito ad elevare i piccoli investitori e a proteggerli. Complimenti!
29 agosto 2019 11:28 - savpg8801
da colephelps
..."""Annientare la rendita da capitale" tuttavia è una proposta forse prona a fraintendiment.
Le rendite da capitale sono di tanti tipi, anche gli investimenti lo sono. E questi ultimi è sacrosanto che siano tutto fuorché annientati.
Uno stile di vita sempre significativamente aldisotto delle proprie possibilità, e in generale parco, permettono di accumulare un montante investito che possa liberare del tutto dalla necessità di "lavorare per vivere". E questo acquistando porzioni di aziende quotate sul mercato, e quindi finanziando le suddette aziende, e facendo lavorare per sé i propri soldi.""
E' così, o almeno dovrebbe essere fatto comprendere molto meglio specialmente alla politica (finanziaria o meno).
Gli investimenti (derivati da risparmio o da utilizzo di sistemi atti a speculare sui capitali) sono fondamentalmente da considerarsi come prestiti fatti al mondo economico o alle comunità. Macroscopicamente chi compra titoli di stato, aiuta(poi dipende come siano manovrati) la gestione dello stesso Stato e quindi per il bene della collettività; quindi fa da banca erogando prestito, finanziamento, mutui, ecc..
Chi acquista le altre tipologie di titoli (infinite) aiuta le economie, cioè tutto ciò che non è "gestione pubblica". Le obbligazioni sono prestiti fatti alle imprese, le azioni sono compartecipazione alla proprietà delle imprese e tutto il resto.
Pertanto si dovrebbe evitare di considerare il risparmiatore-investitore come una forma passiva di accumulo( sia di nuovo che di montante) fine a se stessa. I capitali prestati alle aziende o alle collettività consentono a queste di fornirsi di capitali per la loro gestione che non potrebbero avere in altro modo. Quindi l'investitore non deve essere demonizzato se risparmia ed aiuta, al posto di spendere e aiutare il pizzaiolo a lavorare di più, ma senza proporzione tra il dare e l'avere allorchè per il princìpio di coerenza edonisticamente parlando, l'adozione dovrebbe essere di operare avendo il massimo risultato con il minimo mezzo.
Due differenti modi di utilizzare il proprio danaro; entrambi utili.
Ecco perchè si deve osteggiare qualsiasi forma di vessazione d'imperio da parte dello Stato o della politica nei confronti del risparmiatore applicando ritenute, commissioni esose, spese di gestione e di C/V e, peggio, considerarlo un accumulatore di risorse tassandolo e sovente defraudandolo di quanto prestato. Vedansi fenomeni di banche fallite o che hanno azzerato gli asset azionari, aziende che non onorano più i bond (obbligazioni) ed altre forme di crimine finanziario.
Altra cosa , che va distinta, sono le forme di investimento a scopo speculativo, trading senza scrupoli, utilizzando risorse che spesso furono impiegate per scopi onesti, ma che poi sono state adoperate per altro.
Una deriva oscena del come la pensi l'opinione vessativa specie dello stato, è nel distinguere, ad esempio, il parametro dei rimborsi agli investitori truffati. Semplicemente proponendo delle percentuali di riconoscimento(quando ci sia) basate sul differenziale tra i capitali sottratti in rapporto a quelli posseduti. Senza far riferimento a come siano stati "fabbricati" o gestiti, o a cosa siano destinati e se siano destinati quale "fondo" per scopi futuri o imprevisti. Anche se di derivazione da risparmio spinto o considerato eccessivo(da certe frange di economisti o da politici estremisti). Dante stesso cacciava all'inferno sia prodighi che avari, ma convinto dallo stesso Virgilio, non è detto che avesse poi sempre ragione.
In fondo c'è differenza fra il modo di spendere(parliamo degli avari-così chiamati) i propri soldi: se tesaurizziamo sottraendo magari circolante alla comunità oppure se investiamo favorendo le economie.
11 agosto 2019 15:26 - colephelps
@francesco
complimenti per l'entusiasmo e la voglia di diffondere le sue idee, purtroppo lo stile risulta "pesante" per chi è avvezzo a leggere, e probabilmente inaccessibile per gli altri!
L'idea della "moneta che scade" l'aveva proposta lo stesso Pedone, alcuni anni orsono credo, per stimolare il movimento di denaro e quindi lo sviluppo.
"Annientare la rendita da capitale" tuttavia è una proposta forse prona a fraintendiment.
Le rendite da capitale sono di tanti tipi, anche gli investimenti lo sono. E questi ultimi è sacrosanto che siano tutto fuorché annientati.
Uno stile di vita sempre significativamente aldisotto delle proprie possibilità, e in generale parco, permettono di accumulare un montante investito che possa liberare del tutto dalla necessità di "lavorare per vivere". E questo acquistando porzioni di aziende quotate sul mercato, e quindi finanziando le suddette aziende, e facendo lavorare per sé i propri soldi.
Non è ragionevole "annientare le rendite da capitale", probabilmente lo è applicare interessi negativi al "denaro parcheggiato", ancora più ragionevole farlo oltre una certa soglia (la liquidità è una necessità, soprattutto nello scenario sopra esposto, se si vuole investire per la pensione non ha senso disinvestire per le spese della propria vita normale).
8 agosto 2019 14:21 - francesco5421
La finanza non può che distruggere il mondo, la cui salvezza é invece racchiusa brevemente in un nome: GESELL.

Vedi, Alessandro, non ci son che due modi per procurarsi il necessario alla sopravvivenza: il modo economico e quello politico, ma di essi solo il primo rappresenta la buona salute sia dell'economia che della Società, perché é imperniato sul lavoro.

In regime di sua divisione, qualunque cittadino probabilmente produrrà solo una parte del suo necessario, ottenendo però il resto da uno 'scambio lecito', clam, nec vi, nec dolo (intendi: scambio manifesto e senza violenza né frode), cioé barattando il suo prodotto superfluo;

conseguentemente non schiavizza assolutamente nessun altro, aliena volontariamente una parte della sua vita per guadagnarsi la sopravvivenza sua e familiare – ma ormai, cioé ai nostri tempi, di sicuro senza finire integralmente alienato – ed del resto quella sua alienazione parziale é assolutamente indispensabile al suo vivere, chi é causa del suo mal pianga se stesso.

Col modo politico invece il cittadino (esemplare i casi di capitalisti, burocrati e redditieri di cittadinanza) si ritrova in genere più o meno completamente mantenuto a spese altrui;

ma poiché il bilancio economico della Società deve ugualmente raggiungere il pareggio, ciò significa che altri cittadini (e poi proprio quelli più meritevoli) dovranno inevitabilmente lavorare di più e poi neanche per il proprio tornaconto:

supponendo, ad esempio, che il numero dei fancazzisti eguagli quello dei lavoratori, questi dovranno lavorare il doppio (ma poi sarà molto di più, causa le loro maggiori pretese), avviandosi rapidamente all'alienazione, quando non od addirittura precipitando in quella più completa.

Per conseguire una Società veramente civile é quindi ASSOLUTAMENTE necessario minimizzare il numero dei mantenuti politici e ciò può avvenire solamente o annientandoli fisicamente (soluzione quantomeno temporanea e d'esempio da me personalmente non del tutto esclusa)

o annientando con accorgimenti la loro possibilità di farsi ulteriormente mantenere politicamente, primo tra cui annientare le rendite da capitale........... mentre il mondo della finanza tende esattamente in senso inverso!

Grandi sostenitori del capitalismo anche nelle sue forme più estremali, gli austriaci (intendi nel senso di scuola economica) sospingono avanti gli ASSOLUTAMENTE INDISPENSABILI libero mercato e pluralismo economico

onde nella loro ombra nascondere l'infamante terza sua caratteristica e cioé che il capitalismo é praticamente l'unico sistema economico che non solo non combatte, ma anzi loda ed incoraggia il conseguimento di profitti di capitale.

Il grande anarchico tedesco, Gesell é un austriaco anomalo: pur strenuo difensore di libero mercato e pluralismo economico, é altrettanto anticapitalista,

nel senso che – sgamata la manfrina, il fatto cioé che, con tecnica anestetizzante e confondente, quelli (intendi: libero mercato e pluralismo economico) fanno da glassatura, da doratura, ai profitti di capitale – egli ha davvero trovato il modo di annientare questi:

basta 'ammalare il denaro', cioé renderlo deperibile e corruttibile come qualunque altra merce, con cui esso si scambia, perché – se, per negare la concessione di prestiti, il capitalista non potesse far leva sulla completa indeperibilità del suo denaro – egli si vedrebbe di fatto costretto a concederlo prescindendo anche completamente dal saggio d'interesse;

una Schwundgeld (intendi: moneta fondente, icemoney) anche solo del 5% annuo ed il Kapitalismo – lo spaventoso ed apparentemente invincibile mostro tratteggiato da Marx – é definitivamente annientato,

perchè lo stimolo positivo, la carezza, INDEGNAMENTE E PER TROPPO TEMPO concessi dall'abominevole stato socialborghese – cioé l'autorizzazione d'ottenere dal proprio capitale uno maggiorato grazie al saggio d'interesse)

può con non minore stimolazione esser sostituita dal cazzotto “guarda che – se sterilizzi socialmente il tuo denaro tenendolo fermo – a fine d'anno te lo ritroverai minorato, quindi scegli tu, decidi ma decidi in fretta.”

I dettagli per la ormai facilissima realizzazione della gesellista icemoney nel sito www.gesell.it .
7 agosto 2019 9:16 - Cristina Ciccarelli
L'educazione finanziaria può salvare il mondo
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