Ragionando con criteri "logici" e senza affermare che le logiche sono infinite, o meglio con criteri "giusti", cosa ci si aspetta dai responsi democratici-popolari?
Secondo il Sistema dei numeri, anche in questo caso per comparazione di risultato, si intende similmente che il "giudizio di Dio", quindi ritenuto anticamente (ma ancora valido in certe culture) sempre giusto, è quello del più forte, come la legge del FarWest, o la lotta all'ultimo sangue fra i due Capi tribù, o la buca con il coccodrillo.
La "legge" di un raggruppamento di popolo, magari legalizzata da un (sempre che sia previsto dalle Costituzioni che sono gli Statuti delle Nazioni) referendum, è sempre pilotata da un qualche leader convincente che abbia ragione o no personalmente o in maniera traslata al popolo.
E' giusto che su un milione di SI o unmilione+1 di NO si addivenga all'inferno oppure al paradiso ovvero che 1 solo tizio, magari ritenuto pure scemo o superintelligente, metta a repentaglio le sorti di una nazione?
O forse è meglio che rivediamo certi concetti, interpretazioni, ed atteggiamenti di dubbia formazione, senza affidarci al semplice "cum grano salis"?