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20 marzo 2020 8:52 - sandro minacciolo
e ora il pianto del coccodrillo.tutto quello che sarebbe semplice, viene burocratizzato, svilito. La professione del medico di famiglia è stata ridotta a distribuzione di ricette. Il medico di famiglia non è abilitato neanche a confermare un piano terapeutico, piano che, quando il medico specialista lo redige e conferma che l'assunzione sarà a vita, non dovrebbe più essere rinnovato.
Ma il medico di famiglia non ha niente di meglio da fare? Forse si pensa che se non avesse scartoffie da compilare, si annoierebbe? Non potrebbe essere utilmente impiegato in attività di pronto soccorso, soprattutto di questi tempi, per suture o interventi di piccola chirurgia, alleggerendo il carico di lavoro di altri che potrebbero essere impegnati in attività più utili in questi tempi di emergenza? Altro che corsi di aggiornamento che non aggiornano e portano guadagni a chi li organizza. Tutto ridicolo. Tutto fasullo. ma lo sconforto è nello constatare che la categoria medica è sempre prona e plaudente. Tutto quanto sta avvenendo non insegnerà niente. NON CAMBIERA' NIENTE
19 marzo 2020 19:52 - savpg8801
Notizia fresca di poco fa (ore 18 19-3-2020) Si muove il commissario Prot.Civ.Borrelli firmando una ordinanza con la quale il paziente non dovrà più recarsi dal medico per ordinare le medicine (allora lo sapevano!!!) o le trafile all'italiana che ho precedentemente descritte, ma potrà farlo, ma non dice come e suppongo con la solita prassi delle telefonate, ricevendo un codice (bello questo) col quale andrà in farmacia e dovrebbe avere i medicinali, forse col bigliettino del blocknotes.
Resta solo sapere come risponderà l'apparato sanitario solito. Infatti il codice c'era anche prima con codice a barre e in chiaro, quello stampato sui promemoria dematerializzati(da scannerizzare)spesso non funzionanti per via (già detto) della produzione di ricette rosse al posto dei promemoria bianchi. Tutto questo sa di imbecillità. Ma ormai si sa che in Italia le cose si fanno (o si dice di farle) ma sempre a metà quando va bene.
19 marzo 2020 15:12 - sandro minacciolo
Questi idiote che ci governano, questi sottosviluppati mentali, dopo aver distrutto l'edilizia, si sono accaniti sulle pensioni. Ha incominciato quello che assomiglia ai batraci, deve essere scappato dalla batracomiomachia, sì proprio lui, il collezionista di pensioni, che ha dato una spallata alla reversibilità. L'impresa disdicevole è proseguita col blocco della perequazione de
lle stesse che hanno subito un ulteriore svilimento lasciando ulteriormente interdetti o meglio, incazzati i percettori di questa retribuzione differita. E la sanità. Ormai la fase Pre e post intervento è a totale carico del paziente. Un amico ottantaduenne co una patologia urologia è costretto ad eseguire tutto il Pre intervento, ecografia, radiografia, analisi del sangue, visita anestesiologica, tac, girando fra Orvieto, Perugia, Fabro, Castiglione del lago, previo pagamento dei vari tickets
19 marzo 2020 14:49 - savpg8801
Quello che sostengo anch'io. Ieri ho avuto un battibecco col mio medico in rete di 6 medici di base e con la segretaria. Sei ore di telefonate a vuoto. Finalmente risposta. Chiedo gentilmente che se esce la ricetta rossa, la cestinino e riprovino. Nulla da fare.Ci sono dovuto andare di persona in bici facendo sette km di ztl, volto coperto, munito di autocertificazione e di finita pazienza e rischiando il blocco di polizia. Qui siamo in una delle regioni più evolute e performanti....ma di tutt'altro.
Il mio medico e la segreteria non hanno o non forniscono e-mail. Il mio medico non fornisce il n.di cellulare e il fisso, quando risponde, riferisce una segreteria telefonica non registrabile. Solo qualche volta risponde e solo negli orari di ambulatorio....se può. Solo si va avanti con le procedure che ho esposte anche alla direzione amministrativa dell'Usl della Romagna(vedi risposta in lettera protocollata a mio precedente post), cioè nel caos. Non sono il solo.
Sono al corrente che in linea di massima in Lazio, Liguria e poco altro(vedo Veneto) si applica la legge di cui alla procedura veloce che ho sempre auspicata. Legge che ha diversi anni.
Che fare? Siccome non si sa di chi sia la responsabilità si sbatte contro il solito muro di gomma.
19 marzo 2020 8:40 - sandro minacciolo
Contattati amici ed ex colleghi in Veneto, ho avuto le seguenti informazioni.il soggetto che necessita di una prescrizione farmaceutica, invia una mail al proprio medico precisando il farmaco o i farmaci offerti di prescrizione, quindi, dopo il tempo necessario per l'esecuzione della procedura, si reca in una qualsiasi farmacia della ASL per il ritiro. Semplice. Basta un po' di buona volontà. O forse ci vuole la bacchetta magica?
18 marzo 2020 14:18 - savpg8801
Ripeto quessto post perchè dopo un giorno non era oggetto di pubblicazione, chissà ora.
Quanto ti capisco Sandro Minacciolo,
Io ho qualche anno in più e su queste "bellezze" disfunzionali, chiamiamole burocratiche o, quantomeno da risoluzione poliziesca, ne potrei scrivere un volume.
Gli utenti in Sanità sono allo sbaraglio, dalle regole assurde, alle attese, agli errori, alle interpretazioni che fanno perdere tempo e salute tanto che qualcuno non arriva nemmeno a vedere la fine; o meglio la propria fine, prima.
---A seguito del mio primo intervento in questo thread, riporto lo scritto (che avevo perduto) di fine 2019 inviato a URP e la risposta dei responsabili (devo dire, abbastanza sollecita questa volta)
....: A URP Ravenna
Salve....
A discrezione di chi è l'emissione di promemoria (dematerializzata per modo di dire) o di ricetta cosiddetta "rossa" se non normalmente dal medico di base?
Perchè in realtà diverse della Romagna il comportamento non è uniforme?
Perchè dallo stesso medico, per lo stesso prodotto farmaceutico (identica molecola) a volte producono una dematerializzata e altre una rossa e talvolta insieme nello stesso momento con stessa richiesta presso lo stesso medico una di marito e una di moglie a uno danno la rossa e all'altro la bianca? Che differenza c'è se non incomprensibile? Dal medico (es. la segretaria che ha prescritto sul programma ) incolpano la Farmacia e la Farmacia dice che non sa nulla e rimanda al Medico. Nulla sa nemmeno l'URP.
Siccome nella mia realtà usl non si può andare in farmacia solo con la tessera sanitaria come in altre regioni, ma solo e da qualcuno presentando, per esempio, un download su smartphone per cui il/la farmacista passa lo scanner ed eroga il prodotto senza il foglietto bianco (cosa fattibile da uno "bravo"). Ma si può essere più complicati di così? La legge istitutiva mi pare fosse di semplificare, non complicare la vita.
Si tenga presente che il Popolo degli usufruitori di prestazioni e prescrizioni sanitarie non è tutto tecnologizzato (Gente che non sa usare i devices, anziani, o altro). Perchè dopo aver prenotato un farmaco presso il medico di base, in assenza di F.S.E. (fascicolo che non sempre funziona bene perchè non è completo e che tanti non hanno per incapacità e impossibilità di uso) si è costretti a recarsi colà per ritirare i pezzi di carta bianca perdendo tempo, auto, e pazienza sia per andare a prenotare (spesso neppure si riesce per telefono) che, in secondo tempo perchè non cè produzione istantanea, a ritirare? Specie per gente che abita lontano, fuori zona o invalidi e impossibilitati al viaggio.
Si è compreso bene il problema?
Spero che l'indirizzo a cui ho spedito questa mia sia giusto ma, se non lo fosse, sotto avviso, vorrei essere informato al fine di prendere le opportune soluzioni ed informare organi di reclamo e divulgazione e tutela del cittadino.
Cordiali saluti, in attesa di risposta anche se non direttamente risolutiva.
Utente.(omissis)....... Em.-Rom. Usl della Romagna.Sotto Ravenna
N.di Telefono e cell.(omissis)........
------------------------------------------------------------ --------------------
2019-12-20, 19,57,2
-----------------
risposta urp ravenna che allega un pdf che provo a ytradurre con OCR:
,LOGO : SERVIZIO SANITARIO REGIONALE
2:23:22: EMILIA-ROMAGNA
I II Azienda Unità Sanitaria Locale della Romagna
U.O. Piattaforma Amministrativa Ravenna
S.S. Percorsi Ospedalieri e Territoriali - Ravenna
URP - Ufficio Relazioni con il Pubblico
Prot. n_
Sig. (omissis)
OGGETTO: Risposta a Sua segnalazione prot. 328368/a
Gentilissimo Signor (omissis),
La ringraziamo per la Sua segnalazione, ricca di spunti e suggerimenti, ritenuti
sempre utili al fine del miglioramento dei servizi resi ai cittadini.
La difformità da Lei riscontrata, legata alla diversità territoriale neIl'emissione delle
ricette (rosse oppure dematerializzate), dovrebbe essere superata a partire dal 10
gennaio 2020, data in cui parte una nuova organizzazione che prevede una lista
unica regionale dei farmaci che vengono erogati con 'la modalità Distribuzione Per
Conto" (in seguito DPC). Dalla suddetta lista restano esclusi, per il momento, i
farmaci per diabete, tuttavia, grazie alla nuova organizzazione, gli ambiti territoriali
del'Ausl della Romagna (Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini) e tutte le Aziende
Sanitarie della Regione Emilia-Romagna distribuiranno in DOP gli stessi farmaci,
dietro presentazione dello stesso tipo di ricetta, la ricetta rossa.
Obiettivo regionale è utilizzare la ricetta dematerializzata anche per la DPC,
pertanto in un prossimo futuro, tutti i farmaci (DPC e non) saranno richiesti con
questa modalita.
Cordiali saluti.
il Responsabile
S.S. Percorsi Ospedal ri e Territoriali
Ravenna firma in omissis

P.S. anche oggi come altri 15 gg.fa escono documenti di prescrizione rossi che mi costringono, dopo 2 ore e mezza di telefonate varie, a recarmi di persona a ritirare dal medico, indi in farmacia. Alla faccia dell'ordinanza di spostamenti.
Il farmaco è molecola cardiaca ; bisoprololo
Ciao a tutti.
17 marzo 2020 18:54 - savpg8801
Quanto ti capisco Sandro Minacciolo,
Io ho qualche anno in più e su queste "bellezze" disfunzionali, chiamiamole burocratiche o, quantomeno da risoluzione poliziesca, ne potrei scrivere un volume.
Gli utenti in Sanità sono allo sbaraglio, dalle regole assurde, alle attese, agli errori, alle interpretazioni che fanno perdere tempo e salute tanto che qualcuno non arriva nemmeno a vedere la fine; o meglio la propria fine, prima.
---A seguito del mio primo intervento in questo thread, riporto lo scritto (che avevo perduto) di fine 2019 inviato a URP e la risposta dei responsabili (devo dire, abbastanza sollecita questa volta)
....: A URP Ravenna
Salve....
A discrezione di chi è l'emissione di promemoria (dematerializzata per modo di dire) o di ricetta cosiddetta "rossa" se non normalmente dal medico di base?
Perchè in realtà diverse della Romagna il comportamento non è uniforme?
Perchè dallo stesso medico, per lo stesso prodotto farmaceutico (identica molecola) a volte producono una dematerializzata e altre una rossa e talvolta insieme nello stesso momento con stessa richiesta presso lo stesso medico una di marito e una di moglie a uno danno la rossa e all'altro la bianca? Che differenza c'è se non incomprensibile? Dal medico (es. la segretaria che ha prescritto sul programma ) incolpano la Farmacia e la Farmacia dice che non sa nulla e rimanda al Medico. Nulla sa nemmeno l'URP.
Siccome nella mia realtà usl non si può andare in farmacia solo con la tessera sanitaria come in altre regioni, ma solo e da qualcuno presentando, per esempio, un download su smartphone per cui il/la farmacista passa lo scanner ed eroga il prodotto senza il foglietto bianco (cosa fattibile da uno "bravo"). Ma si può essere più complicati di così? La legge istitutiva mi pare fosse di semplificare, non complicare la vita.
Si tenga presente che il Popolo degli usufruitori di prestazioni e prescrizioni sanitarie non è tutto tecnologizzato (Gente che non sa usare i devices, anziani, o altro). Perchè dopo aver prenotato un farmaco presso il medico di base, in assenza di F.S.E. (fascicolo che non sempre funziona bene perchè non è completo e che tanti non hanno per incapacità e impossibilità di uso) si è costretti a recarsi colà per ritirare i pezzi di carta bianca perdendo tempo, auto, e pazienza sia per andare a prenotare (spesso neppure si riesce per telefono) che, in secondo tempo perchè non cè produzione istantanea, a ritirare? Specie per gente che abita lontano, fuori zona o invalidi e impossibilitati al viaggio.
Si è compreso bene il problema?
Spero che l'indirizzo a cui ho spedito questa mia sia giusto ma, se non lo fosse, sotto avviso, vorrei essere informato al fine di prendere le opportune soluzioni ed informare organi di reclamo e divulgazione e tutela del cittadino.
Cordiali saluti, in attesa di risposta anche se non direttamente risolutiva.
Utente.(omissis)....... Em.-Rom. Usl della Romagna.Sotto Ravenna
N.di Telefono e cell.(omissis)........
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2019-12-20,19:57:2
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risposta urp ravenna che allega un pdf che provo a ytradurre con OCR:
¦¦¦¦¦¦¦¦¦',LOGO : SERVIZIO SÀNITÀRIO REGIONALE
2:23:22: EMILIA-ROMAGNA
I II Azienda Unità Sanitaria Locale della Romagna
U.O. Piattaforma Amministrativa Ravenna
S.S. Percorsi Ospedalieri e Territoriali - Ravenna
URP - Ufficio Relazioni con il Pubblico
Prot. n_ ZØQIÂQÂØ
Sig. (omissis)
OGGETTO: Risposta a Sua segnalazione prot. 328368/a
Gentilissimo Signor (omissis),
La ringraziamo per la Sua segnalazione, ricca di spunti e suggerimenti, ritenuti
sempre utili al fine del miglioramento dei servizi resi ai cittadini.
La difformità da Lei riscontrata, legata alla diversità territoriale neIl'emissione delle
ricette (rosse oppure dematerializzate), dovrebbe essere superata a partire dal 10
gennaio 2020, data in cui parte una nuova organizzazione che prevede una lista
unica regionale dei farmaci che vengono erogati con 'la modalità “Distribuzione Per
Conto" (in seguito DPC). Dalla suddetta lista restano esclusi, per il momento, i
farmaci per diabete, tuttavia, grazie alla nuova organizzazione, gli ambiti territoriali
del|'Ausl della Romagna (Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini) e tutte le Aziende
Sanitarie della Regione Emilia-Romagna distribuiranno in DOP gli stessi farmaci,
dietro presentazione dello stesso tipo di ricetta, la ricetta rossa.
Obiettivo regionale è utilizzare la ricetta dematerializzata anche per la DPC,
pertanto in un prossimo futuro, tutti i farmaci (DPC e non) saranno richiesti con
questa modalita.
Cordiali saluti.
ll Responsabile
S.S. Percorsi Ospedal ri e Territoriali
Ravenna firma in omissis
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Nonostante tutto, ancora si ripetono queste disfunzioni.
17 marzo 2020 14:51 - sandro minacciolo
Sono un medico over 75 (78 anni). L'anno scorso sono stato ricoverato all'ospedale di Orvieto per fibrillazione atriale e crisi ipertensiva e sono stato dimesso con terapia anticoagulante (nao) da assumere vita natural durante, ma per questa terapia è previsto il piano terapeutico di validità annuale. A marzo mi sono recato dal mio medico per la ricetta è il rinnovo del piano. E questo è il primo passaggio. Con la richiesta di esami del sangue e e visita medica vado alla asl di Fabro. Questo è il secondo passaggio. Per gli esami nessun problema. Per la visita il primo posto disponibile è a maggio. Faccio presente che non ho bisogno di nessuna visita ma solo del rinnovo del piano che è scaduto. Niente da fare. Contatto la asl di città della Pieve che me lo può rinnovare in tempi brevi. Basta inviare tutto via fax senza dover andare di persona. Provvedo immediatamente ma dopo 10 minuti vengo ricontattato telefonicamente perché la richiesta di visita medica non va bene. Ci vuole la richiesta di visita internistica. Altro viaggio allo studio del medico per la richiesta di visita internistica. E siamo a 3. E via ala asl di Città della Pieve dove finalmente posso ritirare il piano terapeutico senza nessuna visita.e siamo al quarto passaggio. Quindi di nuovo allo allo studio del mio medico per la compilazione della ricetta
È siamo mi pare al quinto passaggio. E finalmente in farmacia per il ritiro del farmaco. Siamo al traguardo il 22 marzo. Ma i miei colleghi medici non hanno niente fa ridire. Chi ha concepito un iter del genere non può essere una persona normale. . Deve avere più di qualche problema mentale. Solo che la categoria medica dovrebbe far sentire la sua voce. Il traguardo è stato raggiunto il 12 non il 22
14 marzo 2020 17:40 - savpg8801
Sono degli stessi pareri dell'autrice.
Non è, comunque, prevalente essere anziani o immunodepressi, o possibili traslatori di infezioni ancorchè inconsapevoli, o soggetti sani in apparenza.
Ho sollevato queste questioni presso le sedi AUSL già moltissimo tempo prima di questa emergenza recente di covid19. Ebbi la rassicurazione che l'azienda (in questo caso AUSL Romagna) avrebbe preso in considerazione la faccenda-Riferirono, poi, che dal 10 gennaio 2020 si sarebbe innescato un provvedimento ad hoc ma, con esclusione per il momento dei presìdi relativi alle forme diabetiche.
Ma le realtà sono altre.
Il medico non risponde quasi mai (oppure con la segreteria telefonica non registrabile). La segretaria quando c'è deve essere chiamata varie volte per produrre le ricette(a volte non escono dematerialzzate(cosiddette) ma rosse per cui bisogna andare per forza dal medico a ritirarle.
Per chi ha il FSE e solo per le bianche dematerializzate e che possegga una stampante, abbia un PC o uno smartphone, la procedura adottata è la seguente:
Entrare nel FSE con login e pw(magari per div.persone allungando i tempi), scaricare i documenti (le rosse non valgono quindi sono inutili perchè devono essere firmate in originale); creare una cartella di download e inserire questi documenti o stamparli eventualmente; aprire il download al farmacista che farà scanner e consegnerà le medicine (non per le rosse).
E tutti quelli che non hanno questi marchingegni?
Alcune realtà in Italia danno la possibilità (dopo l'ordine telefonico al medico-se ci riescono) di recarsi in farmacia e ritirare con la semplice presentazione della tessera sanitaria(come vorrebbe la disposizione di legge)i farmaci.
Ci si aggiunge, adesso, anche la normativa anticontagio promulgata pochi giorni fa che complica ulteriormente le cose.
C'è da dire, peraltro, che anche prima gli ambulatori o le salette di attesa dei medici sono sempre state un vivaio di contagi di ogni tipo e nonostante le lamentele di chi, recettivo, deve starsene lungo le scale o all'esterno aspettando il proprio turno anche parecchie ore e pure per le visite.
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