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24 marzo 2020 14:05 - savpg8801
Sono certo che annapaola abbia espresso alcuni pareri non per risposta personale e che ringrazio, ma perchè rispecchiano quelli di, come detto, altra e aggiungo, tanta parte della popolazione. Come, tuttavia, far comprendere questi disagi, che sfociano anche talvolta in "disease" all'opinione pubblica e delle autorità, per, impossibile da eliminare, ma almeno mitigare questi fenomeni?
Mia moglie pochi mesi fa, a causa proprio di un enorme(anche i piccoli non sono da meno) cane d'improvviso abbaiante da una cancellata (la fattispecie è comune) è caduta per reazione e si è fatta male (anzianità a parte). Fatta denuncia ai carabinieri con tanto di foto del luogo, hanno alzato le braccia dicendo che sarebbero andati a vedere. Cosa è successo di risolutivo, dopo anche mesi? NULLA. Il cane è ancora lì a far paura e causare qualche infarto. Aggiungo anche che il proprietario, affacciatosi alla finestra ha riso e mi ha pure mandato a "quel paese" con frase peggiore.
Altre volte ho fatto denuncie alle Municipali, alle associazioni di tutela, ecc.per gli abbaiamenti. La regola vantata ed esposta è quella che, a loro discrezione e a mio carico manderebbero un sopralluogo per qualche minuto, con un fonometro e se il cane non abbaia in quel momento il fatto non sussiste. Capito come siamo tutelati? Peraltro sono ormai certo che nulla o quasi si possa fare, data la più che esponenziale smania di possedere cani, mai vista prima d'ora. Dato che c'è una industria e un commercio nella grande e piccola distribuzione anche di indotto al proposito ad andamento "geometrico crescente"ed anche nella ormai dilagante pubblicità (basti seguire qualche radio-tv od altro), l'interesse dello Stato sarà sicuramente indirizzato a favorire ogni maggior sviluppo del settore(tasse dirette ed indirette) in contraddizione con gli effetti negativi di cui si è parlato anche se facessero ulteriori norme legislative poi inosservate. Credo che Dante riscriverebbe (in Purg.XVI) "leggi son, ma chi pon mano ad esse?
24 marzo 2020 9:51 - annapaola
Capisco lo sfogo e l'amarezza di savpg8801. Anche se con estrema brevità, ha dipinto una situazione di reale stress e sofferenza umana, di cui ogni padrone di cane dovrebbe tenere conto.
Io non ho assolutamente paura dei cani, però ho molte persone amiche che ne hanno tanta e da esse ho imparato moltissimo, ascoltandone le ragioni. E sempre mi hanno fatto rabbia quei padroni che lasciano il cane libero e, di fronte a chi ha paura, dicono: "Ma non fa niente!". In realtà, per chi ha paura dei cani, il male è già stato fatto.
E poi, l'eccesso di abbaiamento dà noia anche a me, anche se penso che esso derivi dal disagio patito dai quattro zampe. Infatti, non tutti coloro che tengono un cane gli vogliono bene e lo rispettano. E alla assenza di affetto, i cani, come anche noi umani, manifestano il disagio in un modo che per gli altri può essere molto sgradevole.
Anche le deiezioni abbandonate sui marciapiedi richiamano l'attenzione sui padroni che non le raccolgono. E lo stesso vale per le manifestazioni di aggressività dei cani di là da un cancello che dà sulla pubblica via. Alle quali anch'io sobbalzo, perché non me le aspetto.
Per quest'ultimo caso, è possibile segnalare ai vigili urbani l'indirizzo a cui avviene questa cosa, perché essi possono intervenire per fare installare uno schermo (chiamiamolo così) che impedisca al cane di vedere la persona che passa e quanto meno di fiondarsi contro le sbarre del cancello. Anche se il cane un'abbaiata la farà lo stesso, la paura del passante dovrebbe essere almeno attutita.
23 marzo 2020 19:56 - savpg8801
Quando parleremo di ansia e dello stress umano da abbaiamento cani (non i loro padroni perchè essi godono a sentirli e ridono) o da loro deiezioni senza contare di paure improvvise transitando nei pressi di una cancellata di marciapiede con rischio di sincope cardiaca o di eventuale aggressività?
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