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29 maggio 2020 11:02 - savpg8801
D'accordo. Ma l'affare dell'usa e getta non si spegnerà perchè, come in altri innumerevoli campi, procura affari, lavoro, soldi che girano. Adesso, dopo i tre-quattro mesi di stop, stiamo osservando due fenomeni almeno: molta gente non usa più le mascherine salvo a ornarsene il polso, il gomito o il collo quando va bene. Secondo, sta emergendo una sorta di moda a confezionare queste protezioni con i tessuti più attraenti, con slogan pubblicitari, con forme invitanti, con allegorie varie, e corredate da pubblicità massmediali di persone, ditte, attivisti, privati volontari ecc. a produrle nei modi e nelle forme più accattivanti, talvolta anche con ostentata dichiarazione di non lucro. Come il proliferare di lenzuoli, manifesti scritte con l'idiota slogan : ce la faremo o altro impiegando inutilmente risorse, coloranti ecc. tutto da successiva discarica inquinante.
E' a dire che il problema primario sembra dimenticato per essere sostituito da un tormentone modaiolo di cui tanti esempi sono stati in passato osservati. Magari come le magliette o i berrettini pubblicitari, o i palloncini liberati alle cerimonie, ecc. E questo porta ad una anarchia sanitaria del liberi tutti.
Penso anche che, finito (lo si spera ardentemente) questo periodo e che non ne càpiti un altro magari diverso( che so..invasione di topi o formiche per cui le mascherine sarebbero acqua fresca, cioè inutili) a sconfiggerci definitivamente, i miliardi di mascherine che sono state accaparrate, stivate, accumulate in scorte istituzionali o private, pagate con miliardi di euro da tutti possano trovare almeno un riciclo non inquinante, come già adesso risulta essere, trovandole ormai dappertutto. Tipo le scorte, come si diceva, di un "importante" vaccino di alcuni anni fa ammassate senza uso e che non si sa che fine abbiano fatto.
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