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31 maggio 2020 14:46 - savpg8801
E volendo strafare, applaudendo ai soliti scienziati della lingua e ai commentatori illuminati, maestrini di cui il web è pieno con le relative matite rosso-blu, faccio presente che, e come posti sotto alcuni esempi tratti da autorevoli vocabolari, la frasetta che ci accompagna nel tormentone covid19, cioè la tanto confutata "distanziamento sociale"(peraltro coniata a livello internazionale da autorevoli enti e non a sproposito) dovrebbe essere commutata in "distanziamento fisico", ripeto faccio presente che anche l'aggettivo "f i s i c o" è inadatto, se non fuorviante e insignificante per questo inventato problema. Invito tutti coloro che, come una marea hanno acceso questa miccia nel web, scopiazzandosi a vicenda, a rivedere queste divulgazioni ed a leggersi qualche definizione. Se proprio questi particolari sono risoluzioni delle loro divagazioni oniriche, suggerisco la frase " distanziamento personale " anche se su questo avranno da eccepire. Vedo la barba, ma non il filosofo.
:
fisico
[fì-si-co] agg., s. (pl.m. -ci, f. -che)
agg.
1 Relativo alla natura e ai fenomeni naturali:
------------------
fì?ico agg. e s. m. [dal lat. phys?cus, agg. e sost., gr. ???????, der. di ????? «natura»] (pl. m. -ci). – 1. agg. a. Attinente alla natura o alla scienza dei fenomeni naturali: leggi f., ricerche f., fenomeni f., ecc.; geografia f. (v. geografia, n. 1 a); in alcune locuz., come fenomeno f., stato f. di un corpo, si allude più specificamente a fatti o proprietà che non siano legati a trasformazioni chimiche della materia.
------------------
fisico
[fì-?i-co] (pl. m. -ci; f. -ca; pl. -che)

A agg.

1 Che concerne la natura o la scienza dei fenomeni naturali: legge fisica; fenomeno f.; proprietà fisiche di un corpo
|| GEOGR Carta fisica, rappresentazione cartografica di un territorio che ne mette in evidenza le caratteristiche geologiche o orografiche
.........
30 maggio 2020 15:23 - savpg8801
Spuntature di accanimento accademico, benchè in parte corretto.
Ma la lingua è sempre in evoluzione. Perchè chiamiamo lingua sia l'idioma che l'organo fisico? Eppure non genera confusioni nel contesto della espressione scritta o parlata per via che vi è una attribuzione remota al fatto che una lingua si possa esprimere anche con la movimentazione del corrispondente organo in bocca e non solo con labbra, denti, gola ecc. per la modulazione delle parole. Un idioma potremmo/bbero averlo chiamato "palato"(anzichè "lingua") dal suono corrispondente modulato da un altro elemento buccale....(appunto tipo lingua che, anche se bloccata contro ai denti non impedisce, pur malamente, di parlare).
Perchè anche in qualsiasi ambiente si parla di "casino"(Casino organizzato. Il fallimento tragicomico del...omissis..-art.di Redazione) attribuendo a questo un significato di caos, scompiglio, ma non certo(spero) l'antico significato che, ai tempi, veniva volgarmente riferito ad un lupanare, ad una casa chiusa ecc. dove il caos era bandito peraltro.
Per non parlare delle innumerevoli traduzioni espressive, o risguardi di significato rispetto a quelli tradizionali dovuti ai vari settori umani ed in essi coniati come la politica, la finanza, l'economia, giovanili o, proprio a proposito, dai cosiddetti "social" (che di sociale perlomeno di presenza fisica hanno zero ammenochè non si diano appuntamento in qualche luogo fisico e non virtuale) nonchè il discorrere corrente e che vengono ormai accettati anche se a qualche "purista" fanno orrore, non solo perchè esaminati in diversi modi. Il linguista fissato, accademico non sopporta questo (anche a me che non sono di quelli, danno fastidio) trasformismo o inesattezza. L'analista elastico sostiene ed avalla questa evoluzione perchè è entrata, ormai, nel comune senso parlato ed anche scritto. Anche molti dizionari- vocabolari accettano e aggiornano in tal senso. Perciò, se tutti hanno ormai collegato bene o male il fenomeno pandemico in atto con l'azione di distanziarsi socialmente(e in gran parte risponde a verità) e pure fisicamente, accettiamolo quale assunto di figura retorica che definisce "la parte per il tutto" e che identificherei con metonimia o sineddoche. Che il purista mi corregga se erro.
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