C'è un'altra motivazione per la quale conviene aspettare
invece che intervenire subito e incredibilmente è legata
sempre alle sentenze che le stessa magistratura dispensa.
C'è questo buonismo da allocco che reintegra i criminali
sul posto di lavoro dopo aver commesso le peggio nefandezze,
e spesso sono proprio dipendenti pubblici e per questo
difficilmente licenziabili. La giustizia tutela se stessa
dalle sue stesse mancanze, naturalmente sempre a spese dei
contribuenti che pagano sempre e comunque.
27 luglio 2020 14:45 - enniusfirst
Quanto scritto da **stanco** è semplicemente
diffamatorio.
Evidentemente il redattore di Aduc l'ha pubblicato senza
leggerlo oppure non l'ha compreso in quanto ... stanco.
Cosa facciamo ?
Lo cancelliamo ?
27 luglio 2020 10:45 - **stanco**
Questa storia scoperchia una situazione molto più diffusa,
non solo tra i carabinieri ma anche riguardo la polizia di
stato.
La "necessità" di fare "numero", di ottenere risultati, non
specifici, risultati in generale.
Ho visto fare quello che è stato fatto a Piacenza durante
la mia vita in vari luoghi e in vari uffici, con diverse
sfumature, ma il meccanismo di base è quello: utilizzare
tossicodipendenti, prostitute e qualsiasi altro soggetto
minacciabile, incluso spacciatori veri e propri a volte
persino di "alto"livello, per ottenere un qualsiasi tipo di
risultato, per farsi "cantare" i compratori, o i piccoli
spacciatori sotto di loro.
Sorvolando sugli atti di violenza....oramai in italia è una
prassi.
Il problema, purtroppo come sempre, sarebbe quello della
qualità e non della quantità, degli arresti, degli
interventi, ma sopratutto delle forze di polizia.
Ci vorrebbero più controlli, più serietà, ma per ora le
forze dell'ordine sono solo un altra banda di delinquenti da
cui guardarsi.
Ieri, oggi e domani, A.C.A.B.