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5 agosto 2020 9:48 - Cuspide
C'è un'altra motivazione per la quale conviene aspettare invece che intervenire subito e incredibilmente è legata sempre alle sentenze che le stessa magistratura dispensa. C'è questo buonismo da allocco che reintegra i criminali sul posto di lavoro dopo aver commesso le peggio nefandezze, e spesso sono proprio dipendenti pubblici e per questo difficilmente licenziabili. La giustizia tutela se stessa dalle sue stesse mancanze, naturalmente sempre a spese dei contribuenti che pagano sempre e comunque.
27 luglio 2020 14:45 - enniusfirst
Quanto scritto da **stanco** è semplicemente diffamatorio.
Evidentemente il redattore di Aduc l'ha pubblicato senza leggerlo oppure non l'ha compreso in quanto ... stanco.
Cosa facciamo ?
Lo cancelliamo ?
27 luglio 2020 10:45 - **stanco**
Questa storia scoperchia una situazione molto più diffusa, non solo tra i carabinieri ma anche riguardo la polizia di stato.
La "necessità" di fare "numero", di ottenere risultati, non specifici, risultati in generale.
Ho visto fare quello che è stato fatto a Piacenza durante la mia vita in vari luoghi e in vari uffici, con diverse sfumature, ma il meccanismo di base è quello: utilizzare tossicodipendenti, prostitute e qualsiasi altro soggetto minacciabile, incluso spacciatori veri e propri a volte persino di "alto"livello, per ottenere un qualsiasi tipo di risultato, per farsi "cantare" i compratori, o i piccoli spacciatori sotto di loro.
Sorvolando sugli atti di violenza....oramai in italia è una prassi.
Il problema, purtroppo come sempre, sarebbe quello della qualità e non della quantità, degli arresti, degli interventi, ma sopratutto delle forze di polizia.
Ci vorrebbero più controlli, più serietà, ma per ora le forze dell'ordine sono solo un altra banda di delinquenti da cui guardarsi.
Ieri, oggi e domani, A.C.A.B.
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