Continui a sparare saggezze del tipo "Non c'è qualcosa di
più aleatorio ed incostante del Price Elasticity" che
dimostrano solo che non ti sei occupato seriamente del tema.
4 settembre 2020 21:35 - savpg8801
Non c'è qualcosa di più aleatorio ed incostante del Price
Elasticity. La formazione dei prezzi invece dipende da
innumerevoli fattori non solo economici ma politici, etnici,
da eventi, rumors, decisionali per ragioni interne
aziendali, e molto anche dagli stati d'animo dei consumatori
non presi come "la parte per il tutto", ma a comparti
disomogenei.
Since quantity demanded usually decreases with price, the
price elasticity coefficient is almost always negative.
Economists, being a lazy bunch, usually express the
coefficient as a positive number even when its meaning is
the opposite. We're a pretty difficult people. It’s
important to note, however, a decrease in quantity demanded
does not automatically mean that revenue decreases. The
additional profit margin could make up for the slight
decrease in purchases.
E non confondiamo neanche i prezzi alla produzione e
all'ingrosso con quelli definiti al consumo, peraltro i più
disparati.Non ci sono paragoni, nè logici legami. Guarda il
prezzo del petrolio specie wti che era andato sotto zero in
piena pandemia covid mentre pochi centesimi di decremento
alla pompa e in lasso di tempo ridicolo per i tempi
economici non speculativi. Certo che la dimostrazione di
elasticità legata tipicamente alla domanda e all'offerta
non ha funzionato. Bensì lo ha fatto il sistema
internazionale legato alla speculazione. Il tutto e tutto e
anche altro con le proprie variabilità dimostra proprio che
queste paradigmatiche teorie dell'elastico sono cose da
esercizi accademici specie per eseguire parametri con la
fiscalità derivata.
30 agosto 2020 23:53 - jj2006
savpg8801, di nuovo tante parole ma nessuna evidenza. Il
concetto da googlare è "price elasticity". A breve termine
(un anno) intorno ai 0.2...0.3, a lungo termine (20 anni)
intorno ai 0.9...1.0. La prova evidente è il consumo degli
americani (che non hanno mai tassato il carburante) verso
quello degli europei (che "soffrono" da sempre di prezzi
alti). Ma continua pure di bombardarmi con "argomenti" e
filosofia.
30 agosto 2020 13:29 - savpg8801
Più critico è il cobalto che viene estratto in Congo dove
si sfruttano anche bambini. Se le iniziative di
regolamentazione sfruttamento venissero adottate, il prezzo
salirebbe alle stelle. Un guaio peggiore di qualche ipotesi
che l'inquinamento e la condanna del pianeta sia solo da
attribuirsi alle auto a combustione. Meglio sarebbe puntare,
come in parte si sta facendo, alla completa eliminazione
delle parti inquinanti con altri metodi. Tra l'altro anche
il cobalto entra nella produzione di batterie di ogni specie
come nelle diffusissime forme di comunicazione e
divertimento. Puntare sull'elettrico, coi tempi biblici che
ci vogliono e con l'incertezza della risoluzione dei
problemi, è massima utopia.
28 agosto 2020 19:13 - Filanto_051
[Modestamente] penso che la prospettiva della sostituzione
dell'attuale 'parco automotive' circolante con automezzi a
trazione integralmente elettrica sia 'pura utopia' basta
infatti pensare alla quantità limitata esistente in natura
del componente principale delle batteria [ovv.il litio] già
abbondantemente estratto e sfruttato nella telefonia
cellulare e nei P.C. di conseguenza, a meno di improbabili
scoperte di nuovi grossi giacimenti, il suo prezzo salirà,
determinando anche quello dei veicoli: la presumibile
prospettiva dovrebbe essere una 'convivenza' dell'elettrico
con le altre forme di alimentazione/trazione,
privilegiandone l'utilizzo nelle aree urbane [con la
ricarica notturna del mezzo]
26 agosto 2020 20:23 - savpg8801
JJ2006, non prendertela a cuore. Di fesserie ne diciamo
tutti. I cento economisti, scienziati ecc. che tu citi e che
fanno parte della tua cultura dicendo "anch'io" ho provato.
Bene, ma anche altri cento di questi scienziati provano il
contrario e come la penso anche io. Però ti devo dire che
sono del ramo ed anche di qualche altro e più profondo. E
data l'età mia, di studi, lavoro, confronti, viaggi e tanta
vita che ho visto e diversa anche dall'attuale, da piccolo,
la seconda guerra mondiale, penso che un po' di esperienza
come valore aggiunto, ci sia anche solo nel confronto tra
teorie e pratiche di un tempo e attuali. Guarda, per
esempio, le espressioni, i confronti, i colloqui, le
asserzioni, gli studi di esperti, migliaia di pareri,
milioni di deduzioni, statistiche non scientificamente
condotte, atti legali e non, scelte buone e stupide, ecc.
che la pan/epidemia attuale ci ha procurato. Certo,
velocemente ho espresso qualche giudizio a caldo, in parole
povere, non citando il solito web che propina di tutto,
dalle fake alle true e vie di mezzo, ma devo dirti che le
rilevazioni, gli studi, le statistiche che dovrebbero legare
costo del carburante e consumi, sono molto aleatorie pur
essendo, teoricamente plausibili, perchè da un certo punto
di vista economico, del risparmio, e della logicità del
fenomeno, sembrano giusti. Ma altri fattori sconvolgono il
tutto. Sostengono: chi inquina paga. Cazzata grande. Chi ha
denaro sempre inquina o trasla al consumatore che se ne
accorge e protesta(ma nemmeno tanto) ma poi si adegua. Non
cambia i consumi per questo.Le sue abitudini(derivate da
modi di pensare, derive sociali, ecc.) restano uguali e
cambierebbero solo se ci fosse un regime forzoso, ma poi il
proprio sistema ritornerebbe al precedente. La semplice
rilevazione della diminuzione dei consumi al crescere del
costo del carburante, pro tempore, è correlata ai primi
momenti di rabbia, reazione, o effettiva grande indigenza di
alcuni che ottimizzando altri consumi, non rinunciano-coi
risparmi-al fattore enrgetico che è loro proprio, ma poco
dopo, tutto rientra, e il problema, soppiantato da altri,
scompare. La creduta osservazione, invece, del contrario,
è solo frutto di una, seppur di senso logico e forse anche
temporanamente osservata ma non omogeneamente, teorica
deduzione. Un po' come gli autovelox &C. con le loro
assurde segnalazioni. Il risultato si coglie, salvo
momentanei rimbambiti eccome! Ma solo per il tratto in
questione. Prima grande frenata e dopo giù a manetta. I
teorici dell'educazione stradale continuano a pensare che
questo sia il sistema giusto(senza contare le spese, le
contestazioni, le denuncie per irregolarità ecc. ma è
tutta una presa in giro. Questo sistema non risolve nulla,
anzi peggiora lo stato d'animo di ribellione del cittadino
senza portare beneficio alcuno. Cento scienziati la pensano
una validità, novantanove una cretinata. Ma in democrazia
uno di meno perde tutto. Così va il mondo.
26 agosto 2020 13:39 - jj2006
Caro savpg8801,
Scrivi "non è vero" senza nessuna prova. Ho studiato il
tema da una vita, ho scritto un libro con le prove che viene
citato (secondo Google) da centinaia di altri scienziati. Il
legame fra reddito ed inquinamento, fra il prezzo del
carburante ed il consumo è stato provato non solo da me ma
da tanti altri economisti. Quindi cosa puoi guadagnare con
il tuo commento fuorviante senza nessun fondo scientifico?
25 agosto 2020 20:28 - savpg8801
La gente non ci va e NON ci vuole andare sul carrozzone del
trasporto pubblico per mille motivi compreso quello
dell'impraticabilità e dell'inadeguatezza rispetto ai
propri bisogni. La gente si muove non solo per andare a un
lavoro ben definito e ben servito dal pubblico, ma anche per
molti altri motivi. Altro che deduzioni teoriche di riforma
della tassazione! Non è vero che più guadagno più
consumo. Chi è già abituato a spendere in ristoranti o
scarpe o altre mille diavolerie, più di così non farà
perchè è già satollo. Chi non spendacchia inutilmente in
consumi , ma risparmia o investe o spende in beni duraturi o
strumentali, non inizierà a " consumare" perchè l'ha dette
qualche sciocca teoria. Non è vero che il costo
dell'inquinamento si cerchi di evitarlo. La gente fa quel
che gli pare in base ai liberismi e dei diritti universali
acquisiti. E tengono l'auto o il camion o il trattore accesi
anche quando non importa e prendono anche il sussidio.
Perchè gli va di fare così. E finiamola con le teorie
consequenziali alle manovre fiscali che risolverebbero i
problemi.
25 agosto 2020 11:31 - jj2006
Nulla cambierà senza una riforma della tassazione. C'è una
legge naturale che dice che le emissioni della società
dipendono
1. dal reddito (più guadagno, più consumo)
2. dal prezzo dell'inquinamento (se mi costa farlo, cerco di
evitarlo)
Le base scientifiche sono spiegate a
http://www.jj2007.eu/Ecological_Tax_Reform.htm#_Toc109534451
Se il Governo decidesse di raddoppiare il prezzo del
carbonio con una tassa, e di utilizzare il gettito per
creare un reddito di cittadinanza incondizionato a tutti
(non solo ai disoccupati), allora la gente inizierebbe ad
utilizzare il trasporto pubblico e comprerebbe macchine
elettriche (che sono, tutto sommato, meno inquinanti
malgrado le emissioni in fase di costruzione).
20 agosto 2020 15:29 - savpg8801
A gennaio 2020 (fonte L'Automobile dell'ACI di marzo 2020) e
ben prima dei crolli successivi per Covid19, il mercato
delle vendite auto riferisce questi dati; fra parentesi il
dato del gennaio 2019:
Totale 156301 (165987), Diesel 52344 (68347), Benzina 72642
(74851), Gpl 9615 (12173), Ibride 15643 (8593), Metano 4114
(1740), Infine Elettriche 1943 (283).
Anche estrapolando generosamente i dati 2019-2020 che sono
favorevoli ad un buon aumento dell'elettrico (e dell'inutile
ibrido che con pochi km elettrificati non incide per nulla)
sull'onda di politiche incentivanti e di altro tipo che
vanno in esaurimento, si può facilmente arguire che questa
strada non porterà a nulla; come dare la ciliegina
all'elefante per sfamarlo. Venti o trentamila auto
elettriche costosissime all'anno non potranno mai incidere
per sanare un parco ( solo in Italia 38 milioni) con
incrementi inferiori all' 1% anche esagerando. Poi il resto
del mondo avrà le proprie cifre.
Due frecce all'arco sono un certo sviluppo dell'industria e
dell'occupazione per effetto della nuova tecnologia. Ma a
contro gli alti prezzi, gli smaltimenti, e tanto altro. Non
certo valide strategie per quanto riguarda l'effimera lotta
al riscaldamento e all'inquinamento!
15 agosto 2020 14:07 - savpg8801
Non viene certo dalla sostituzione di auto a combustione con
auto elettriche il salvataggio globale da inquinamento e
riscaldamento! Il poco meglio del niente non ha mai risolto
nessun problema. Questo dell'elettrico, a parte tutte le
pecche comunque esistenti, è solo un incapponimento assurdo
perchè chi decide o tenta di modificare non ha freccie
valide all'arco. Talmente tante sono le cause ormai
impossibili da evitarsi, data la crescita sempre invocata
sia di benessere che di popolazione, che è come rincorrere
a piedi un treno che va a cinquanta. La sola ventilata
crescita di veicoli per mobilità, sia privata che pubblica,
vanificherebbe tutti questi sogni. Si sta lavorando per
nulla...o, meglio, si sta perdendo tempo su progetti inutili
piuttosto che impiegarlo su nuove idee. Come al solito.
14 agosto 2020 23:10 - fabio9619
Voglio vedere quando ci sarà da smaltire tutte quelle
batterie delle auto elettriche che fine faranno...