Non sono un particolare fan di Ikea, ma solo per il libero
mercato quindi augoro a Ikea di avere successo in questa
iniziativa che non mi appassiona e che probablmente non
comprerò (ma magari sì, chi lo sa?) semplicemente perché
potrà creare posti di lavoro.
In Italia dobbiamo avere un solo obiettivo: creare le
condizioni perché nascano nuovi posti di lavoro, legali,
puliti, ma nuovi posti di lavoro!
18 agosto 2020 10:54 - savpg8801
L'era del digitale e del virtuale è appena cominciata. I
governi, le istituzioni, l'economia stessa non possono più
farne a meno. L'industria dicono che sia indietro del 50%
nell'adeguarsi per proporre, stare sul mercato e questo per
la tanto caldeggiata crescita; ad ogni costo. E le nuove
generazioni sono in attesa. Ai tempi di "Barbarella"
approccio virtuale, si gridò allo scandalo. Ora tutto si
sta indirizzando sempre più al virtuale. Perchè andare a
prendersi le febbri del Nilo o crepare di caldo in un
deserto o mangiare cibi infetti in qualche "attraente"
località asiatica o anche più vicina? O toccare qualsiasi
cosa che ti può modificare la vita...per che cosa? per
dire: c'ero anch'io? La scatola Ikea presuppone secondo me
un futuro, purtroppo, realistico. Leggere romanzi o
istruirsi alla maniera di persone ormai vetuste ed
obsolete.. si perchè se un tempo andavano a viaggiare
spesso, a scoprire, a imparare e poi a raccontare in qualche
caso avventure belle e brutte, ora non possono fare altro
che riesumare le avventure di Sandokan, Yanez, Tremal Naik,
o del chimico olandese(se ben ricordo) che assoldato da
Sandokan, portava con se bottigliette di microbi da lanciare
nei campi avversari del rajah Sindhia che voleva
riconquistarsi il regno d'Assam rubatogli da Surama e Yanez.
Bellissimo, ma roba scritta 120 anni fa e riferentesi a idee
più vecchie. E la modernità prevede be altre cose
specialmente spinte dall'economia che sta passando momenti
di brividi e sarà sempre peggio....almeno se non si
cambiano i canoni e i traguardi del ventilato progresso e
della ineluttabile necessità di crescita di un mondo sempre
più esigente e incontrollato.
18 agosto 2020 8:53 - annapaola
Che squallore.
Meglio leggere i romanzi di Salgari o guardare su youtube
"L'ultima volta che vidi Parigi".
E, secondo me, meglio ancora, attivare la nostra propria
fantasia e spaziare su cime ancora innevate o sostare su un
roccione e ascoltare la voce prepotente del mare.
Insomma, quello che ci serve davvero sta dentro di noi,
nella nostra capacità di immaginazione e di evocazione.