Ogni parere è legalmente buono (ma perchè si dà a tutti
la facoltà di esprimerlo, e per fortuna) ma anche purtroppo
espresso per interesse, per ignoranza, per contrarietà, e
per assurdi motivi di fazione.
Le osservazioni di Gaetano8771, per me vanno nel senso
giusto.
E dove dodici discutono, tredici hanno ragione come, ab
antiquo, dicevasi.
Il SI e il NO sostengono pareri diversi e presupposti
diversi. Fortuna che sono solo due le possibilità.
E sono anche convinto che i fautori del NO temano di
assottigliare i presenti ulteriormente ove già spesso
schiere sparute appaiono nelle due camere. Tagliando anche
queste non ci sarà quello per raccontare il fatto.L'ipotesi
del SI a rigor di pensiero logico contro ogni demagogia
politica, è quella più valida. Meno si è a decidere e
meglio ci si confronta e meno si sentono idiozie
interessate.
14 settembre 2020 15:13 - enniusfirst
.. ho trovato realistico e quindi persuasivo il parere
espresso da gaetano ....
12 settembre 2020 16:19 - gaetano8771
Mi riferisco all’articolo del 24 agosto scorso di Primo
Mastroianni per alcune osservazioni:
i parlamentari eletti sono in numero fisso,
indipendentemente dalla quantità della popolazione, e ciò
dal 1963. La prima stesura della Costituzione prevedeva 1
deputato ogni 80.000 abitanti e 1 senatore ogni 200.000.
Il risparmio è comunque un risparmio, ovvero una spesa in
meno per le casse dello stato. Oltre agli stipendi, bisogna
tener conto degli extra a cui sono abituati e, per esempio,
315 personal computer, viacard, note spese in meno
costituiscono un bel gruzzolo.
Rispetto al parlamento ante 1963, i successivi hanno
delegato parte della loro funzione legislativa (es. sanità,
ambiente, finanza locale, ecc.) alle regioni dove siedono
circa 500 consiglieri regionali anch’essi con la missione
di rappresentare i cittadini. Poi ci sono quelli eletti per
il Parlamento europeo a Bruxelles. Che cosa sono le
Autorità di garanzia e i Commissari straordinari se non una
delega delle loro funzioni ad altri? Da alcuni decenni la
Repubblica campa a furia di decreti dell’esecutivo, sempre
più spesso portati in Aula con la richiesta della fiducia.
E’ così che intendono la rappresentanza loro e le
centinaia di costituzionalisti favorevoli al “NO”?
Un manipolo di parlamentari ha fatto la richiesta del
referendum perché contestava la legge di riduzione. A mano
a mano stanno diventando centurie e si dimenticano che hanno
votato in aula (ben quattro volte) a favore della riduzione.
Sono stati costretti a votare sotto le frustrate dei loro
segretari oppure in quei momenti erano distratti e non
rappresentavano i loro elettori?
Premono per il “NO” principalmente quelli legati ai
partiti più piccoli che nella riduzione vedono il pericolo
di perdere il posto. La coincidenza partito
piccolo=preoccupazione per la rappresentanza è quasi una
costante; significa che i più grandi non se ne preoccupano?
Alcuni componenti delle direzioni di partito, fra cui un
famoso facebooker, lasciano la libertà di voto. Non
dovrebbero, invece, guidare e spiegare perché hanno voltato
faccia con argomentazioni concrete e non ipotesi?
Un altro parlamentare, in carica dal 1983, 10 legislazioni,
diverse casacche indossate e innumerevoli bandiere
sventolate, ha affermato che “non si può cambiare a
piacimento la Costituzione”. Con lui in carica e a suo
piacimento la Costituzione è stata cambiata più volte. Se
cambia un’altra volta senza il suo piacimento ma per
quello di altri elettori come lui, anche se con minori
diritti, non sarà mortale.
Le leggi sono preparate e concordate nelle commissioni. Alle
aule spetta il compito di formalizzare le loro decisioni. Un
numero inferiore di parlamentari significa commissioni con
meno parlamentari, più snelle e più rapide.
Non continuo. Se mi daranno la possibilità di accedere al
seggio senza frapporre ostacoli di natura sanitaria o
logistica, io voterò “SI” perché le argomentazioni
addotte dalla parte opposta mi sembrano senza fondamento,
spesso fuorvianti e talvolta false. Lo spot della tazzina di
caffè dovrebbe essere lasciato a Telethon, visto che
abitiamo in una nazione con un debito stratosferico e nella
quale sempre più spesso si chiede di stringere la
cinghia.
Non mi faccio illusioni e spero di sbagliarmi, ma gli
interessi economici di certa gente hanno la priorità su
tutto e dubito che prevarranno i “SI”. Alla fine, dopo
che per anni abbiamo criticato la casta, rimarremo con le
pive nel sacco e ce ne daranno anche la colpa.
Ciao.
1 settembre 2020 19:56 - Filanto_051
Inoltre, dando x scontata la vittoria del 'SI' alla
riduzione, sarebbe necessario modificare la Carta
costituzionale: laddove specifica il numero dei parlamentari
[ma questo dovrebbe essere pacifico...]
Il problema, delle ns.Rappresentanze politiche a Roma è il
seg.te: se una legge viene prima discussa, poi ridiscussa e
rivoltata di nuovo, infine approvata [In questo caso penso
però 'fermata' prima della firma di Mattarella e della sua
pubblicazione in G.U.R] che altro bisogno c'era di
un'ulteriore [e costosa] conferma da parte del 'popolo?
Allora tanto vale abolire il Parlamento [che si 'rincorre la
coda' senza riuscire mai a prenderla, come fanno certi cani]
e passare ad un sistema del tipo della Confederazione
Scvizzera dove, nei loro cantoni, le leggi le approvano
direttamente 'in piazza' ma solo con Referendum..!!
1 settembre 2020 11:51 - beniamino4586
Assulutamente convinto di votare Sì.
A chi dice che ridurre parlamentari vuol dire perdere
rappresentanza in quanto il cittadino non ha più il proprio
deputato o senatore a cui rivolgersi, vorrei chiedere: sai
chi è stato eletto nel tuo seggio? E' quello che è stato
votato dai cittadini oppure è un altro, deciso dal partito,
arrivato, terzo o quarto e che poi è stato "messo lì"? Ti
sei mai rivolto all'onorevole eletto nel tuo seggio? Per
cosa? ...
Non voterò mai 5 stelle, ma valuto i singoli provvedimenti:
meno parlamentari significa solo un primo passo verso un
processo di semplificazione necessario e che spero che
qualcuno proseguirà.
28 agosto 2020 19:50 - Filanto_051
Aggiungo...
di fatto noi siamo uno Stato federale, prova ne é il potere
che hanno raggiunto i 'governatori' regionali, contestando
spesso le direttive di Roma, quindi...
28 agosto 2020 19:44 - Filanto_051
Infatti... come é detto nell'articolo: noi [Italia] siamo
'solo' 8K come realtà comunali e minori residenti, quindi
una riduzione dei parlamentari sarebbe utile; eppoi basta
guardare ad altre realtà nazionali [come U.S.A.ad
esempio]
Ma non avete ancora capito che poi in parlamento le Leggi
vengono decisi da " pochi" segretario di partite ed un'altra
decina di persone.
Gli altri si associano senza poter scegliere. Chi dissente
viene considerato fuori dal partito.
LA VERITÀ È QUESTA.
Quindi votare. SI
25 agosto 2020 20:59 - savpg8801
Queste esperienze, diciamo, digitali perchè ormai si
arriverà a lavorare, sia in privato che in sede di lavoro,
normalmente a questi sistemi, sono comuni a tutti e più
volte al giorno. La farraginosità, i mille inghippi, le
mutazioni di sistema, l'ignoranza e la incomprensione di chi
opera, degli interlocutori, degli obblighi burocratici per
risolvere i nostri problemi, sono all'ordine del giorno. Con
ore e ore perdute a mettere a punto cose che potrebbero
essere risolte in minuti. O perchè il pc o il device si
bloccano e perdi tutto, o perchè manca una virgola e tutto
va a monte o per via della difficoltà di coordinare le
informazioni richieste(foto, firme, recapiti, formati
inadatti ecc.) .
Provate a chiedere SPID e a seguirne lìiter magari da
persone un po' meno esperte o avulse; provate a risolvere un
problema che vi ha creato una compagnia telefonica web che,
tutto ad un tratto taglia la linea; provate a entrare
agevolmente nell'Agenzia delle (appunto un 'impresa)Entrate
o di INPS o a districarvi e modificare una dichiarazione dei
redditi pur semplice; provate a fare funzionare F.S.E. che
tutto ad un tratto vi crea app solo per smartphone o tablet
più evoluti cercando di costringere milioni di possessori
di app o telefoni appena più vecchi a cambiarli o a esserne
cacciati fuori; provate a cercare di entrare nei CUP-Tel, o
usare le varie Lepida, ER Salute, o colloquiare con esse; ma
chi più ne ha più ne metta! Caro amico, io mi sono
occupato di teletrasmissioni fra istituti bancari con i
primissimi TC800 dal '78 in poi e ne ho organizzato le
interfacce. Lavori sconosciuti e difficoltosi. Ora però,
l'enorme diffusione del cosiddetto "digitale" ha infangato i
sistemi perchè molti non sono all'altezza e molti fanno
delle scelte sbagliate per sola pura teoria... quella dell'
"if" - "then". Quasi da deduzioni poliziesche. Un cadavere
carbonizzato trovato in un'auto che ha preso fuoco è
senz'altro morto bruciato. Monsieur De La Palisse non ne ha
colpa.
24 agosto 2020 22:43 - jj2006
Concordo che ridurre il numero dei parlamentari non solve i
problemi. Solo oggi ho avuto due esperienze esemplari:
1. Visto che il sito di TIM non funzionava, ho dovuto fare
un contrattino (3€ al mese) al telefono. La gentilissima
signora ha passato mezz'ora a LEGGERMI il contratto, incluso
le URL da visitare. Dieci ore dopo, la mail di conferma non
è ancora arrivata... forse non ha capito la mia email, la
linea era vergognosamente cattiva.
2. Visto che WindTre si rifiuta categoricamente di
permettermi di disdire un altro contrattino, ho scritto una
denuncia all'AgCom. Ho passato un'ora a scriverla (sono
piuttosto bravo al computer, ma...), l'ho spedita via PEC,
ed è tornata perché al sistema non piaceva un dettaglio.
Ora lo stesso PDF non è più editabile, quindi dovrei
passare ancora un'altra ora a scrivere la denuncia di
nuovo.
Non ho speranza per il Bel Paese. Però: Amazon funziona,
sempre.
24 agosto 2020 15:27 - savpg8801
No inutile e No dannoso. In un consiglio di amministrazione
vediamo sempre poche persone, si intende, messe lì per
capacità e non per fare numero ma per il bene e l'indirizzo
dell'Azienda. Troppi consigli specie se di parte, non
concludono nulla positivamente.
Riporto in post simile una mia riflessione penso coerente e
premettendo che:
Sempre ragionare su soldi, su numeri, su statistiche, su
confronti ogni volta che progetti politici vengono alla
ribalta.
Bene, soldi: un qualche ipotetico centinaio di milioni di
euro diretti o da indotto non fanno mai male; ma è proprio
vero che si risparmiano? Quando, per altro, si sbattono
fuori miliardi e miliardi per progetti politici non
essenziali (come bonus partigiani) e non costruttivi(come
perfettamente afferma Draghi e pochi altri) creando pure
debito"cattivo"?
Bene, numeri: ma che c'entrano i numeri se per giudicare,
approvare, scegliere ci mettiamo molti imbecilli o
sconosciuti votati con chissà quale metodo? Tanto per
tacitare forze politiche e per creare posti di lavoro
pubblico controproducenti? Chi sostiene che più numerosi
sono e meglio lavorano? Anche se per ora non possiamo
sostenere il contrario, ma il dato di fatto è che più
gente c'è e più diatribe si annoverano con scelte,
giocoforza, di sciocchi compromessi ne carne ne pesce.
Bene, statistiche: qui siamo nell'ambito del più subdolo
aleatorio; chi conosce le regole delle elaborazioni
statistiche (non quella sempliciotta del pollo) sa che la
disciplina si esplica in forme le più disparate:
omogeneità, raccolta dati, modelli matematici, svariati
tipi di medie e di calcoli estrapolativi, temporalità,
riferimenti a collocazioni ambientali, etniche, politiche,
di diritto, ecc. Non si è in presenza, quindi, di
omogeneità, ma di variegabilità estreme. Il tutto soggetto
a opportunismi di parte, mediatici e strumentali e al
pilotaggio che si basa sulla stupidità dei percipienti.
Bene, confronti: e qui siamo nel peggio del peggio; come si
possono confrontare realtà diverse, numeri diversi, risorse
diverse, modelli diversi, mentalità diverse, retaggi
nazionali e popolari diversi, politiche differenti per
sentenziare che la Germania ha un tal numero, o fa bene
questo, o decide meglio quell'altro parametrando il numero
dei parlamentari alla popolazione? O che le scelte di
potere, in base a territorio o popolazione o a biondi e mori
stabiliscono che è giusto dimezzare un numero, o anche
raddoppiarlo, di legislatori o di esecutori?
Anche le scelte "cosiddette sperimentali" non trovano mai
soluzione perchè è impossibile condurle in parallelo, o
come in campo scientifico in doppio cieco, in quanto le
situazioni mutano continuamente.
Infine le scelte non dovrebbe farle il Popolo nella sua
infinita incompetenza, menefreghismo, mediocrità,
inconsapevolezza, rifiuto del sistema politico, ecc. ma da
comitati scelti di esperti, economici, giuridici,
scientifici, e di provata capacità di scelta circa il bene
comune e non suggestionabili dalle opinioni di massa non
perchè non ne abbiano diritto -Dio ce ne salvi-, ma perchè
troppo vaghe e troppe.
Non certo da altri politici che spesso sono lì a far scelte
e cose di cui non capiscono neppure i significati e la
materia.