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14 settembre 2020 16:38 - savpg8801
Ogni parere è legalmente buono (ma perchè si dà a tutti la facoltà di esprimerlo, e per fortuna) ma anche purtroppo espresso per interesse, per ignoranza, per contrarietà, e per assurdi motivi di fazione.
Le osservazioni di Gaetano8771, per me vanno nel senso giusto.
E dove dodici discutono, tredici hanno ragione come, ab antiquo, dicevasi.
Il SI e il NO sostengono pareri diversi e presupposti diversi. Fortuna che sono solo due le possibilità.
E sono anche convinto che i fautori del NO temano di assottigliare i presenti ulteriormente ove già spesso schiere sparute appaiono nelle due camere. Tagliando anche queste non ci sarà quello per raccontare il fatto.L'ipotesi del SI a rigor di pensiero logico contro ogni demagogia politica, è quella più valida. Meno si è a decidere e meglio ci si confronta e meno si sentono idiozie interessate.
14 settembre 2020 15:13 - enniusfirst
.. ho trovato realistico e quindi persuasivo il parere espresso da gaetano ....
12 settembre 2020 16:19 - gaetano8771
Mi riferisco all’articolo del 24 agosto scorso di Primo Mastroianni per alcune osservazioni:
i parlamentari eletti sono in numero fisso, indipendentemente dalla quantità della popolazione, e ciò dal 1963. La prima stesura della Costituzione prevedeva 1 deputato ogni 80.000 abitanti e 1 senatore ogni 200.000.
Il risparmio è comunque un risparmio, ovvero una spesa in meno per le casse dello stato. Oltre agli stipendi, bisogna tener conto degli extra a cui sono abituati e, per esempio, 315 personal computer, viacard, note spese in meno costituiscono un bel gruzzolo.
Rispetto al parlamento ante 1963, i successivi hanno delegato parte della loro funzione legislativa (es. sanità, ambiente, finanza locale, ecc.) alle regioni dove siedono circa 500 consiglieri regionali anch’essi con la missione di rappresentare i cittadini. Poi ci sono quelli eletti per il Parlamento europeo a Bruxelles. Che cosa sono le Autorità di garanzia e i Commissari straordinari se non una delega delle loro funzioni ad altri? Da alcuni decenni la Repubblica campa a furia di decreti dell’esecutivo, sempre più spesso portati in Aula con la richiesta della fiducia. E’ così che intendono la rappresentanza loro e le centinaia di costituzionalisti favorevoli al “NO”?
Un manipolo di parlamentari ha fatto la richiesta del referendum perché contestava la legge di riduzione. A mano a mano stanno diventando centurie e si dimenticano che hanno votato in aula (ben quattro volte) a favore della riduzione. Sono stati costretti a votare sotto le frustrate dei loro segretari oppure in quei momenti erano distratti e non rappresentavano i loro elettori?
Premono per il “NO” principalmente quelli legati ai partiti più piccoli che nella riduzione vedono il pericolo di perdere il posto. La coincidenza partito piccolo=preoccupazione per la rappresentanza è quasi una costante; significa che i più grandi non se ne preoccupano? Alcuni componenti delle direzioni di partito, fra cui un famoso facebooker, lasciano la libertà di voto. Non dovrebbero, invece, guidare e spiegare perché hanno voltato faccia con argomentazioni concrete e non ipotesi?
Un altro parlamentare, in carica dal 1983, 10 legislazioni, diverse casacche indossate e innumerevoli bandiere sventolate, ha affermato che “non si può cambiare a piacimento la Costituzione”. Con lui in carica e a suo piacimento la Costituzione è stata cambiata più volte. Se cambia un’altra volta senza il suo piacimento ma per quello di altri elettori come lui, anche se con minori diritti, non sarà mortale.
Le leggi sono preparate e concordate nelle commissioni. Alle aule spetta il compito di formalizzare le loro decisioni. Un numero inferiore di parlamentari significa commissioni con meno parlamentari, più snelle e più rapide.
Non continuo. Se mi daranno la possibilità di accedere al seggio senza frapporre ostacoli di natura sanitaria o logistica, io voterò “SI” perché le argomentazioni addotte dalla parte opposta mi sembrano senza fondamento, spesso fuorvianti e talvolta false. Lo spot della tazzina di caffè dovrebbe essere lasciato a Telethon, visto che abitiamo in una nazione con un debito stratosferico e nella quale sempre più spesso si chiede di stringere la cinghia.
Non mi faccio illusioni e spero di sbagliarmi, ma gli interessi economici di certa gente hanno la priorità su tutto e dubito che prevarranno i “SI”. Alla fine, dopo che per anni abbiamo criticato la casta, rimarremo con le pive nel sacco e ce ne daranno anche la colpa.
Ciao.
1 settembre 2020 19:56 - Filanto_051
Inoltre, dando x scontata la vittoria del 'SI' alla riduzione, sarebbe necessario modificare la Carta costituzionale: laddove specifica il numero dei parlamentari [ma questo dovrebbe essere pacifico...]
Il problema, delle ns.Rappresentanze politiche a Roma è il seg.te: se una legge viene prima discussa, poi ridiscussa e rivoltata di nuovo, infine approvata [In questo caso penso però 'fermata' prima della firma di Mattarella e della sua pubblicazione in G.U.R] che altro bisogno c'era di un'ulteriore [e costosa] conferma da parte del 'popolo?
Allora tanto vale abolire il Parlamento [che si 'rincorre la coda' senza riuscire mai a prenderla, come fanno certi cani] e passare ad un sistema del tipo della Confederazione Scvizzera dove, nei loro cantoni, le leggi le approvano direttamente 'in piazza' ma solo con Referendum..!!
1 settembre 2020 11:51 - beniamino4586
Assulutamente convinto di votare Sì.
A chi dice che ridurre parlamentari vuol dire perdere rappresentanza in quanto il cittadino non ha più il proprio deputato o senatore a cui rivolgersi, vorrei chiedere: sai chi è stato eletto nel tuo seggio? E' quello che è stato votato dai cittadini oppure è un altro, deciso dal partito, arrivato, terzo o quarto e che poi è stato "messo lì"? Ti sei mai rivolto all'onorevole eletto nel tuo seggio? Per cosa? ...
Non voterò mai 5 stelle, ma valuto i singoli provvedimenti: meno parlamentari significa solo un primo passo verso un processo di semplificazione necessario e che spero che qualcuno proseguirà.
28 agosto 2020 19:50 - Filanto_051
Aggiungo...
di fatto noi siamo uno Stato federale, prova ne é il potere che hanno raggiunto i 'governatori' regionali, contestando spesso le direttive di Roma, quindi...
28 agosto 2020 19:44 - Filanto_051
Infatti... come é detto nell'articolo: noi [Italia] siamo 'solo' 8K come realtà comunali e minori residenti, quindi una riduzione dei parlamentari sarebbe utile; eppoi basta guardare ad altre realtà nazionali [come U.S.A.ad esempio]

https://www.marialuigia.eu/wp-content/uploads/CONGRESSO-USA- E-PARLAMENTO-ITALIANO-A-CONFRONTO.pdf
26 agosto 2020 20:28 - maurizio9327
Ma non avete ancora capito che poi in parlamento le Leggi vengono decisi da " pochi" segretario di partite ed un'altra decina di persone.
Gli altri si associano senza poter scegliere. Chi dissente viene considerato fuori dal partito.

LA VERITÀ È QUESTA.
Quindi votare. SI
25 agosto 2020 20:59 - savpg8801
Queste esperienze, diciamo, digitali perchè ormai si arriverà a lavorare, sia in privato che in sede di lavoro, normalmente a questi sistemi, sono comuni a tutti e più volte al giorno. La farraginosità, i mille inghippi, le mutazioni di sistema, l'ignoranza e la incomprensione di chi opera, degli interlocutori, degli obblighi burocratici per risolvere i nostri problemi, sono all'ordine del giorno. Con ore e ore perdute a mettere a punto cose che potrebbero essere risolte in minuti. O perchè il pc o il device si bloccano e perdi tutto, o perchè manca una virgola e tutto va a monte o per via della difficoltà di coordinare le informazioni richieste(foto, firme, recapiti, formati inadatti ecc.) .
Provate a chiedere SPID e a seguirne lìiter magari da persone un po' meno esperte o avulse; provate a risolvere un problema che vi ha creato una compagnia telefonica web che, tutto ad un tratto taglia la linea; provate a entrare agevolmente nell'Agenzia delle (appunto un 'impresa)Entrate o di INPS o a districarvi e modificare una dichiarazione dei redditi pur semplice; provate a fare funzionare F.S.E. che tutto ad un tratto vi crea app solo per smartphone o tablet più evoluti cercando di costringere milioni di possessori di app o telefoni appena più vecchi a cambiarli o a esserne cacciati fuori; provate a cercare di entrare nei CUP-Tel, o usare le varie Lepida, ER Salute, o colloquiare con esse; ma chi più ne ha più ne metta! Caro amico, io mi sono occupato di teletrasmissioni fra istituti bancari con i primissimi TC800 dal '78 in poi e ne ho organizzato le interfacce. Lavori sconosciuti e difficoltosi. Ora però, l'enorme diffusione del cosiddetto "digitale" ha infangato i sistemi perchè molti non sono all'altezza e molti fanno delle scelte sbagliate per sola pura teoria... quella dell' "if" - "then". Quasi da deduzioni poliziesche. Un cadavere carbonizzato trovato in un'auto che ha preso fuoco è senz'altro morto bruciato. Monsieur De La Palisse non ne ha colpa.
24 agosto 2020 22:43 - jj2006
Concordo che ridurre il numero dei parlamentari non solve i problemi. Solo oggi ho avuto due esperienze esemplari:

1. Visto che il sito di TIM non funzionava, ho dovuto fare un contrattino (3€ al mese) al telefono. La gentilissima signora ha passato mezz'ora a LEGGERMI il contratto, incluso le URL da visitare. Dieci ore dopo, la mail di conferma non è ancora arrivata... forse non ha capito la mia email, la linea era vergognosamente cattiva.

2. Visto che WindTre si rifiuta categoricamente di permettermi di disdire un altro contrattino, ho scritto una denuncia all'AgCom. Ho passato un'ora a scriverla (sono piuttosto bravo al computer, ma...), l'ho spedita via PEC, ed è tornata perché al sistema non piaceva un dettaglio. Ora lo stesso PDF non è più editabile, quindi dovrei passare ancora un'altra ora a scrivere la denuncia di nuovo.

Non ho speranza per il Bel Paese. Però: Amazon funziona, sempre.
24 agosto 2020 15:27 - savpg8801
No inutile e No dannoso. In un consiglio di amministrazione vediamo sempre poche persone, si intende, messe lì per capacità e non per fare numero ma per il bene e l'indirizzo dell'Azienda. Troppi consigli specie se di parte, non concludono nulla positivamente.
Riporto in post simile una mia riflessione penso coerente e premettendo che:
Sempre ragionare su soldi, su numeri, su statistiche, su confronti ogni volta che progetti politici vengono alla ribalta.
Bene, soldi: un qualche ipotetico centinaio di milioni di euro diretti o da indotto non fanno mai male; ma è proprio vero che si risparmiano? Quando, per altro, si sbattono fuori miliardi e miliardi per progetti politici non essenziali (come bonus partigiani) e non costruttivi(come perfettamente afferma Draghi e pochi altri) creando pure debito"cattivo"?
Bene, numeri: ma che c'entrano i numeri se per giudicare, approvare, scegliere ci mettiamo molti imbecilli o sconosciuti votati con chissà quale metodo? Tanto per tacitare forze politiche e per creare posti di lavoro pubblico controproducenti? Chi sostiene che più numerosi sono e meglio lavorano? Anche se per ora non possiamo sostenere il contrario, ma il dato di fatto è che più gente c'è e più diatribe si annoverano con scelte, giocoforza, di sciocchi compromessi ne carne ne pesce.
Bene, statistiche: qui siamo nell'ambito del più subdolo aleatorio; chi conosce le regole delle elaborazioni statistiche (non quella sempliciotta del pollo) sa che la disciplina si esplica in forme le più disparate: omogeneità, raccolta dati, modelli matematici, svariati tipi di medie e di calcoli estrapolativi, temporalità, riferimenti a collocazioni ambientali, etniche, politiche, di diritto, ecc. Non si è in presenza, quindi, di omogeneità, ma di variegabilità estreme. Il tutto soggetto a opportunismi di parte, mediatici e strumentali e al pilotaggio che si basa sulla stupidità dei percipienti.
Bene, confronti: e qui siamo nel peggio del peggio; come si possono confrontare realtà diverse, numeri diversi, risorse diverse, modelli diversi, mentalità diverse, retaggi nazionali e popolari diversi, politiche differenti per sentenziare che la Germania ha un tal numero, o fa bene questo, o decide meglio quell'altro parametrando il numero dei parlamentari alla popolazione? O che le scelte di potere, in base a territorio o popolazione o a biondi e mori stabiliscono che è giusto dimezzare un numero, o anche raddoppiarlo, di legislatori o di esecutori?
Anche le scelte "cosiddette sperimentali" non trovano mai soluzione perchè è impossibile condurle in parallelo, o come in campo scientifico in doppio cieco, in quanto le situazioni mutano continuamente.
Infine le scelte non dovrebbe farle il Popolo nella sua infinita incompetenza, menefreghismo, mediocrità, inconsapevolezza, rifiuto del sistema politico, ecc. ma da comitati scelti di esperti, economici, giuridici, scientifici, e di provata capacità di scelta circa il bene comune e non suggestionabili dalle opinioni di massa non perchè non ne abbiano diritto -Dio ce ne salvi-, ma perchè troppo vaghe e troppe.
Non certo da altri politici che spesso sono lì a far scelte e cose di cui non capiscono neppure i significati e la materia.
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