Mi sembra che le indicazioni date da Donvito alla
studentessa fiorentina siano corrette e molto utili, se
Camilla e le sue compagne e compagni ci vorranno fare un
pensierino. E anche le persone adulte o già vecchie.
Trovo il richiamo ad Anna Frank pertinente e stimolante.
Intanto questi ragazzi di 17 o 67 anni potrebbero andare a
rileggere (o leggere per la prima volta) quel testo, in modo
serio e partecipato. E sarebbe un esercizio di grande
importanza per la mente e il cuore.
Poi potrebbero imparare a scrivere quello che provano in
presa diretta. Camilla lo ha fatto con la sua lettera al
giornale, ma dovrebbe continuare a indagare la propria mente
e, sempre, il proprio cuore per se stessa, non per gli
altri. Del resto, neppure Anna Frank aveva in mente di
(voler) diventare un bestseller; semplicemente voleva
"sfogarsi" di quella reclusione crudele, inflittale dalla
pandemia nazista dell'odio del diverso.
Ma c'è anche chi, invece di scrivere, preferisce disegnare
o dipingere, suonare uno strumento o comporre musica o
semplicemente fischiettare un motivo o cantarlo.
Ebbene, lo faccia! Per sé, non per gli altri.
Mi rendo conto che ho ricalcato le orme di Donvito. Ma, come
si dice, anche se scocciant, REPETITA IUVANT!