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27 ottobre 2020 16:31 - annapaola
Mi sembra che le indicazioni date da Donvito alla studentessa fiorentina siano corrette e molto utili, se Camilla e le sue compagne e compagni ci vorranno fare un pensierino. E anche le persone adulte o già vecchie.
Trovo il richiamo ad Anna Frank pertinente e stimolante. Intanto questi ragazzi di 17 o 67 anni potrebbero andare a rileggere (o leggere per la prima volta) quel testo, in modo serio e partecipato. E sarebbe un esercizio di grande importanza per la mente e il cuore.
Poi potrebbero imparare a scrivere quello che provano in presa diretta. Camilla lo ha fatto con la sua lettera al giornale, ma dovrebbe continuare a indagare la propria mente e, sempre, il proprio cuore per se stessa, non per gli altri. Del resto, neppure Anna Frank aveva in mente di (voler) diventare un bestseller; semplicemente voleva "sfogarsi" di quella reclusione crudele, inflittale dalla pandemia nazista dell'odio del diverso.
Ma c'è anche chi, invece di scrivere, preferisce disegnare o dipingere, suonare uno strumento o comporre musica o semplicemente fischiettare un motivo o cantarlo.
Ebbene, lo faccia! Per sé, non per gli altri.
Mi rendo conto che ho ricalcato le orme di Donvito. Ma, come si dice, anche se scocciant, REPETITA IUVANT!
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