grazie a Fabio Clauser che conferma che le sue opinioni sono
quelle dell'articolo pubblicato (la Regione Toscana ha fatto
bene in questa scelta di priorità comunque indotta e difesa
dall'ordine professionale corporativo) e che, grazie al suo
erudito excursus nel commento, che il vaccino per la legge
italiana è un diritto e che, per i singoli, potrebbe anche
essere un dovere. Importante è non confondere i propri
desiderata con la realtà.
6 maggio 2021 17:07 - Clauser
Leggo il commento precedente e replico brevemente:
1 – Non mi risulta che gli ordini toscani (quali
peraltro?) abbiano fatto pressioni sulla Regione Toscana per
far ottenere delle priorità nelle vaccinazioni agli
iscritti. Al contrario, il Presidente dell’Ordine di
Firenze, costretto dalle interminabili polemiche, ha
affermato: “La Regione sa bene che il Consiglio
dell'ordine degli avvocati di Firenze non ha avanzato alcuna
richiesta finalizzata a ricevere un trattamento
privilegiato»
(https://www.lanazione.it/cronaca/vaccino-avvocati-regione-t
oscana-1.6202885).
2 – Non ho mai detto, né tanto meno scritto, che i
giudici e gli avvocati sono più importanti dei cassieri del
supermercato. Basta leggere il mio articolo nella parte in
cui c’è scritto che la Regione Toscana ha fatto una
scelta politica.
Si può non essere d’accordo con una scelta politica, e
questa, sì, è una questione di opinioni, ma la scelta è
legittima e rientra fra le prerogative della Regione.
Insomma, si tratta di valutazioni politiche e tecniche
estremamente difficili su cui non mi sento di dare un
giudizio di valore, fermo restando che il vaccino – in
quel momento - non era raccomandato dalle autorità
sanitarie per persone vulnerabili, né per gli “over”
55.
3 – Il diritto, o il dovere alla vaccinazione è un tema
complesso che ha una sua lunga storia. Cerco di spiegarmi
meglio: i trattamenti sanitari possono certamente ritenersi
parte del diritto alla salute tutelato dalla Costituzione
all’art. 32.
I dubbi su alcuni accertamenti sanitari obbligatori (durante
l’emergenza HIV negli anni 90) e sulle norme che
prevedevano veri e propri obblighi vaccinali, hanno dato
l’occasione alla Corte Costituzionale (con le sentenze n.
218 e 258 del 1994, e 5 del 2018) di esprimersi chiarendo la
portata del diritto ai trattamenti sanitari e la portata
degli eventuali doveri.
Il quadro che è emerso è più o meno il seguente: il
diritto alla salute non riguarda solo l’individuo, ma
l’intera comunità e deve fare i conti con il diritto alla
salute degli altri e con il dovere di solidarietà espresso
dall’art. 2 della Costituzione.
Così argomentando la Corte Costituzionale ha
sostanzialmente affermato che gli obblighi vaccinali sono
costituzionalmente legittimi e il precetto può essere
declinato con una diversa gradualità dal legislatore, a
seconda dell’interesse che – di volta in volta – deve
essere tutelato.
A seconda delle esigenze si può andare dalla semplice
raccomandazione alla vaccinazione, fino ad un obbligo
sanzionato in modo più o meno grave (ad esempio con
l’impossibilità di frequentare le scuole, con pene
pecuniarie e, se del caso, con sanzioni penali).
Il tutto deve essere valutato alla luce della salute del
singolo: ad esempio, non può essere obbligato al
trattamento sanitario chi sia più vulnerabile degli
altri.
Nel momento che stiamo vivendo il vaccino è raccomandato
per tutti quelli che lo possono fare, per arginare la
pandemia e per dovere di solidarietà. Facile prevedere che
se non si dovesse arrivare ad una copertura soddisfacente
verranno introdotti degli obblighi sanzionati, già inseriti
per alcune categorie (medici e sanitari).
In questo senso vaccinarsi è un dovere, lo dice il giudice
delle leggi.
6 maggio 2021 9:20 - VDonvito
L'avvocato Fabio Clauser, che ha esposto la "teoria del
sì", a mio avviso, sbaglia per diversi motivi:
- la responsabilità di quanto accaduto non è degli
avvocati, ma del loro ordine professionale e, soprattutto,
della Regione Toscana. L'ordine rappresenta i propri
iscritti e corporativamente cerca di portar loro beneficio.
Ogni iscritto ne faccia tesoro. La Regione rappresenta tutti
noi che viviamo in Toscana, e ognuno ne faccia tesoro.
- bene ha fatto la regione Toscana, dice Clauser, perché
giudici e avvocati sono più importanti dei cassieri del
supermercato… questione di opinioni (in merito ci sono
varie categorie che, con meno "fortuna" degli avvocati, non
ultimi per esempio gli autisti ncc, hanno tentato di imporre
la loro priorità).
- vaccinarsi non è un dovere ma un diritto. Lo dice la
legge. Ovviamente ognuno, con se stesso, ha una lista di
priorità per i diritti e doveri. Io, per esempio, sento che
per me sia un dovere farlo in quanto parte della comunità.
Ma sono io, non la legge.