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20 maggio 2003 0:00 - Stefano
Mi trovo d'accordo! Ho preso l'unica multa per eccesso di velocità (77 km Vs. 50 km) per una pattuglia con autovelox appostante alla fine della discesa di un ponte(!) dopo il cartello dei 50 km (quindi in modo formalmente inneccepibile) ma circa 500 m prima dell'inizio di un abitato.
E' materialmente impossibile rispettare quel limite, senza contare che poco più avanti 2 semafori lampeggianti inducono a rallentare. Ho subito un agguato che ho percepito come ingiusto!
9 maggio 2003 0:00 - Maurizio Maggiore
Vedo che avete censurato il mio commento, inviato circa una settimana fa: niente male, non c'e' che dire!
9 maggio 2003 0:00 - Webmaster Aduc
Il signor Maggiore ha dei problemi con l'uso del computer e li addossa a chi gestisce tecnicamente questo spazio.
Speriamo solo che non sia ingratitudine e mania di persecuzione.
Perche' se il signor Maggiore va in questo spazio/dibattito, alla data del 1 maggio (click click verso il basso ...), trovera' integralmente cio' che ci aveva inviato.
E allora?
7 maggio 2003 0:00 - Vincenzo Inglese
Non fa una grinza!
E' pur vero che l'indisciplina dell'automobilista dilaga, ma da esperto della prevenzione e sicurezza sul lavoro, non posso non concordare che la pretesa di far rispettare una legge solo paventando l'aspetto sanzionatorio, non ha mai educato nessuno, anzi influisce quasi sempre negativamente sulla percezione positiva del cittadino.
La persona distratta dal suo quotidiano, pur sapendo di commettere l'infrazione e di rischiare una multa, non valuta mai che il suo comportamento può creare un pericolo a se stesso e agli altri, ma impegna invece la sua attenzione a come farla franca.

SEGNALO IL MIO CASO:
Proprio oggi, ho ricevuto la notifica di un'infrazione al CdS (divieto di sosta) che impone di pagare con bollettino postale al Comune di Napoli la somma di Euro 45,40. Mio figlio Roberto, di fatto, PARCHEGGIAVA la sua autovettura, nella città di Napoli il 26 dicembre 2002 in mattinata, presso il FOSSATO DEL MASCHIO ANGIOINO, pagando 4 € al parcheggiatore (abusivo??), che in compagnia di altri colleghi, stava custodendo in quel luogo un notevole numero di autovetture.
Essendo un giorno festivo e di visita ai musei, mio figlio, probabilmente non ha fatto caso all'eventuale segnale di divieto, ma si è affidato al parcheggiatore che invitava tutti a sostare nella zona.
Quando ha ripreso l'autovettura nel primo pomeriggio alle ore 15,30 (l'orario accertato dell'infrazione è alle ore 13,40), non ha trovato nessun avviso che di norma viene poggiato tra i tergicristalli dell'autovettura.
La notifica ricevuta oggi, recita:
Motivo della mancata contestazione: Accertamento di violazione in assenza del trasgressore.

Chiedo pertanto:
se è consentito dalla Legge non apporre al momento nessun avviso di multa e notificarla dopo circa 5 mesi.
Se è possibile fare ricorso adducendo i motivi sopra esposti lamentando, tra l'altro, la mancanza di Vigili Urbani che avrebbero senz'altro impedito ai presunti parcheggiatori di non fare quel mestiere, in una zona che è il cuore del Centro Storico di Napoli e per giunta davanti al Municipio.
Questa riflessione, mi conduce alle conclusioni del Vostro Editoriale: MA COSI' FACENDO NON VENIVANO NOTIFICATE CENTINAIA DI INFRAZIONI PER TUTTI QUELLI CHE ERANO IN SOSTA VIETATA.

Vorrei per cortesia un vostro parere e consiglio, sulla vicenda.
Cordiali saluti
Vincenzo Inglese
8 maggio 2003 0:00 - marco
Un ulteriore elemento alla discussione potrebbe essere fornito dalle autostrade:
sulle autostrada vige il terico limite di 130 Km/h, e per questa comodità di trasporto si paga, ed anche salato il pedaggio.
1) mi è capitato di impiegare circa 2 ore per fare roma-orte a causa di una chiusura di un tratto autostradale a causa della neve! è giusto che io paghi il prezzo intero? (i treni che facciano ritardo prevedono dei rimborsi sui supplementi!!)
2) in prossimità di lavori capita di trovare limiti di 50km/h (tollerabili)... ma a volte arrivano a limiti di 30 Km/h o anche meno... in tratti in cui magari si hanno anche due corsie!! ma questi limiti non hanno l'unico effetto di rendere poco credibile la segnaletica stradale???
4 maggio 2003 0:00 - Pisoni Fabio Mauro
Sono pienamente daccordo con quanto scritto nell'articolo in questione, infatti lo scopo principale delle varie amministrazioni è quello di raccimolare (e per me in modo alquanto LADRESCO) il più possibile dalle sanzioni per violazione del CdS, nulla togliendo che per strada ci sono troppi IMBECILLI, e non mi riferisco solo agli automobilisti, ma a tutte le categorie che utilizzanno quella striscia d'asfalto chiamato "strada" quindi PEDONI compresi.
Altrimenti non si spiegherebbero certi limiti assurdi su tangenziali oppure strade lunghe e dritte come fusi, dove il vigile con il misuratore elettronico è appostato a 50mt dall'inizio del divieto mentre, e non nei centri abitati, quei piccoli centri abitati dove ogni tanto qualcuno con macchine o moto sfreccia a cento all'ora e dei vigili neanche l'ombra(rapporto 1:50, quindi non conveniente), e comunque puntando solo alle infrazioni più remunerative.
Potrei raccontare centinai di aneddoti come penso la maggior parte degli sfruttatori dell'asfalto, ma è meglio fermarmi qui, in quanto comincia a farmi male il Fegato a parlare di queste INGIUSTIZIE, quindi turiamoci il naso e andiamo avanti.
Un utente frustrato.
2 maggio 2003 0:00 - Antonio
Perfettamente d'accordo su questo articolo.
Esiste la possibilità di "educare" i vigili urbani, o meglio, di educare coloro che debbono istruire i vigili?
2 maggio 2003 0:00 - Rosario Vesco
La situazione segnalata é sempre più diffusa ed odiosa, anche perché la gente si é sempre più assuefatta a non ribellarsi ai soprusi legalizzati imposti da parte di autorità locali.
Ci si domanda perchè, inoltre, questo avvenga più al nord che al sud d'Italia. Forse un'analisi sociologica aiuterebbe...
1 maggio 2003 0:00 - Maurizio Maggiore
E che, abbiamo preso una multa, Dr Donvito? La reazione mi sembra indegna di una persona civile, tanto meno se rappresenta un'associazione di consumatori.
Mi speghi per esempio la tirata sul traffico e l'impossibilita' di obbedire alle regole cosa c'entra con cinture di sicurezza, caschi, eccessi di velocita' e semafori rossi.
Ha presente la situazione italiana? Quante cinture vede allacciate? Quanti semafori bruciati? Quanti caschi indossati? Conosce benissimo gli argomenti dei perpetratori, non prendiamoci in giro. La persuasione viene continuamente tentata con campagne di informazione, l'unica cosa che penso funzioni realmente con questi nostri concittadini e' la repressione. Vigili solo in divisa? Il cittadino modello si metterà la cintura o il casco, o modererà la velocità finche' gli passa davanti poi, girato l'angolo, tutto come prima. Cosa c'e' di male in un agguato a un criminale? Forse la polizia dovra' avvertire in anticipo i ladri prima di tentare di catturarli? E poi, quanti vigili da mettere ben in vista vogliamo pagare per metterli in tutti i punti pericolosi della città per scoraggiare le infrazioni? Ben vengano quindi i vigili in borghese, e se fanno quadrare i bilanci, ne saro' ancora piu' contento, perche' al posto di aumentarmi le tasse i comuni spenderanno i soldi presi a quegli indefinibili bastardi che mettono costantemente in pericolo la propria vita e la mia.
1 maggio 2003 0:00 - Alberto
Alle amministrazioni non interessa per nulla educare il cittadino che viene visto esclusivamente come una mucca da mungere per rimpinguare le casse comunali.
Purtroppo non si riesce a trovare il modo di farlo capire a questi dirigenti più attenti al bilancio che alla sicurezza
1 maggio 2003 0:00 - Nabatea
Da operatore professionale in materia di C.d.S. trovo assolutamente riprovevole la Vs. lettera. Se andaste a leggere tanto le statistiche in merito ai sinistri stradali (non solo i mortali ma il totale) e le cause degli stessi, notereste che la maggior parte (non un risicato 50% ma ben di più), sono dovute a distrazione, fretta o sprezzo del pericolo. E se da un lato si può affermare che mancano gli strumenti educativi (ma perchè una mamma non fa attraversare il proprio figlio SOLO sulle striscie, parcheggia in doppia fila perchè non è uscita 5 minuti prima da casa etc?) -leggasi educazione stradale- e le strade necessiterebbero di una manutenzione maggiore, dall'altro non ci si deve dimenticare che l'italiano è, purtroppo, alquanto incivile quando circola a bordo di un'auto, considerata quasi una emanazione di sè stessi. Ogni limitazione sembra sia portata alla propria libertà personale, dimenticandosi che la propria libertà termina dove inizia quella deglia altri (almeno in una società che si professa civile) e in tema di circolazione stradale il rischio è quello di ammazzare una persona, o due o tre o di lasciarla invalida per tutta la vita (sempre le statistiche di cui sopra). La popolazione conducente è in genere sensibile solo a 2 fattori: 1) portafogli (ma non dimentichiamo che in Francia un semaforo è sanzionato con più di 100 euro e se non si paga c'è il blocco del veicolo), 2)in misura maggiore del primo, sanzioni sul veicolo o sulla patente. L'abitudine poi a chiedere sconti, chiusure di uno o due occhi, tolleranza, elasticità quando si è in torto, ma a pretendere dagli altri il rispetto ASSOLUTO delle normative in merito di circolazione stradale completa il quadro. Anzi no, il quadro è completato dal fatto che la maggior parte delle multe non sono pagate.... tanto non mi fanno nulla. Se cominciassimo a pensare più che siamo una collettività e meno che gli altri si devono spostare al nostro passaggio vedremo meno rossi, meno persone che occupano il posto disabile senza contrassegno (o peggio falsificandolo), meno attraversamenti pedonali o piste ciclabili usati come parcheggi (sono i posti più comodi e soprattutto sempre liberi) e soprattutto meno incidenti. Se è deteriore l'idea che le amministrazioni inseriscano nel budget un importo tot proveniente dalle sanzioni è altrettanto deteriore che i cittadini pretendano di ottenere servizi, parcheggi e soprattutto mano libera, meglio volante libero, in ogni condizione. E ricordiamoci che le ns città, proprio in quanto storiche, sono non espandibili a seconda del numero di vetture. I mezzi pubblici sono pieni a certe ore perchè la gente si sposta in maggioranza a quelle ore. Il fatto che gli operatori siano o meno in divisa non dovrebbe causare mancamenti a chi è un conducente rispettoso delle regole di circolazione (a me non provoca nulla). Ultima notazione: in una città del nord sono stati installati dispositivi per la rilevazione del passaggio con il rosso al semaforo; dopo i primi 6 mesi si è registrato un calo importante rispetto ai dati terrificanti dei primi..... forse è stato trovato l'unico modo per "convincere" chi lo faceva abitualmente. E poi ricordiamoci che gli agenti e le amministrazioni non sono balie e nemmeno enti benefici che devono dare amorevoli pacche sulle spalle. Le regole ci sono, vanno rispettate e quando vengono trasgredite le persone ne sono sempre consapevoli. Condurre un veicolo è una responsabilità nei propri e altrui confronti e si è tenuti al rispetto di regole che devono aver la stessa valenza di quelle comunemente percepite come inderogabili.
Spero non scivoliate più su bucce di banana così insidiose o quanto meno consideriate le problematiche da più punti di vista. distinti saluti.
Nabatea
1 maggio 2003 0:00 - Davide Dolla
Concordo con Vincenzo e penso che, putroppo per noi, l'attuale generazione di amministratori della cosa pubblica non sia un granchè.
Per lavoro ne ho conosciuti e ne sto conoscendo ogni settimana di nuovi e a mio avviso sia la classe politico-amministrativa sia quella dirigente non sono all'altezza degli incarichi che hanno.
Credo che il problema di fondo è sintetizzabile in:
"I soldi che gestisco non sono miei, non rispondo praticamente di nessuna mia azione, anche se butto via i soldi pubblici. Se faccio poco o pochissimo non c'è nessuno che mi controlli e che mi voglia punire" e putroppo questa filosofia è radicata anche nei funzionari e a seguire.
Adesso basta che sono già andato OT.
Saluti e speriamo nella new gen ==:)(((((
Davide
1 maggio 2003 0:00 - Max
Salve a tutti, sono Max della provincia di Firenze (Fiesole). Devo dire che spero che i parcheggi a Firenze non facciano come a Roma, che si stanno permettendo, a fronte del mancato pagamento del parhceggio anche solo per un'ora- di emettere richiesta di indennizzo di 30 euro oltre ai 33.60 euro di contravvenzione al codice della strada verbalizzato dagli ausiliari del traffico.
E pensare che mi sentivo frustrato l'altra sera (ore 19:42 parcheggio di P.za Tasso) che, per mia superficialità non ho fatto caso che è zona blu notturna, non ho pagato 1,5 euro per 3 ore di sosta e mi sono ritrovato un verbale di 33,60 euro (contravvenzione CdS 015731 per sosta senza "gratta e sosta").
Ciao a tutti
1 maggio 2003 0:00 - Paolo D'Aloia
Vi racconto la mia storia: lavoro come autista di noleggio con conducente e il 28 aprile sono andato a prendere dei clienti in un hotel, quindi parcheggio la macchina, scendo e chiamo i clienti in camera che tra l'altro erano pronti per uscire. Nel frattempo vedo arrivare un vigile dicendomi che non potevo sostare ed io chiedo solo due minuti per andare via, ma questo mi dice che c'è divieto di sosta e rimozione del mezzo quindi per lui dovevo far il giro del palazzo, nel frattempo arrivano i clienti quindi loro salgono ed io sto per andare via, ma non finisce qui perchè il vigile si avvicina e chiede i documenti per procedere col verbale. Intanto immaginatevi la scena con i clienti in macchina, altri due che avevo ancora da prendere e i due vigili sono stati venti minuti per scrivere un verbale di divieto di sosta, qualche metro avanti c'era un furgone sulla mia stessa corsia che scaricava del materiale (quindi a me si' e lui no). Il problema è stato che io avevo chiesto solo due minuti ad un pubblico ufficiale (il pubb. uff. era un cosiddetto vigilino) quindi sentitosi sminuito ha dovuto dimostrare di essere qualcuno senza sentire ragioni per chi stava svolgendo il proprio lavoro. Secondo voi?
30 aprile 2003 0:00 - Gianfranco
Ho notato anch'io questa politica, che definisco di "tassa impropria", nell'uso diseducativo delle contravvenzioni.
Sarebbe auspicabile che il problema avesse risonanza politica e costringesse i nostri parlamentari ed amministratori eletti ad affrontare con continuità il problema: sia della sicurezza stradale, sia delle multe.
Sono disponibile ad iniziative su questo tema.
Cordiali saluti
Gianfranco Tulini
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