In considerazione del diritto al voto come espressione di
volontà popolare, si sono sentiti tanti bei discorsi, con
le tesi più disparate, ma fondamentalmente siamo in Italia,
e la cosiddetta "espressione popolare" sembra
essere solo una presa per i fondelli!!! Sindaci rieletti
nonostante un dissenso pubblico, voti mai registrati, e nel
caso dei referendum abrogativi, assolutamente inutili, in
quanto abrogata una legge si provvede a promulgarne subito
un'altra del tutto identica negli intenti, ma diversa
nella forma, e tutto rimane come prima. Disaffezione allo
strumento del voto? Solo l'ideologia ne rimane
soddisfatta, ma la pratica rimane sempre tale e quale.
L'art. 18? Se in Italia esistesse veramente la giusta
causa non sarebbe necessario. Se la giustizia funzionasse,
non sarebbe necessario, quando in uno stato bisogna
dimostrare di essere innocenti a priori, ogni ideologia non
è altro che una ridicola presa di posizione (Quante ne ho
prese, ma quante glie ne ho dette!!!). Andare a votare? Io
ci sono sempre andato, per principio, ma ora non riesco più
a non ridere amaramente di fronte ad un inutile sperpero di
denaro pubblico per un palliativo che non porterà a nulla!
Non andrò a votare, perché il tempo che perderei vale
molto di più di qualche ideologia campata in aria. Quando
verrà introdotto il referendum promulgativo, quando il
quorum per la sua validità sarà di un 10-15%, sicuramente
tornerei a esprimermi con il voto, perché avrei la speranza
che potrebbe servire a qualcosa, e insegnerebbe alle persone
che non vogliono partecipare, che le decisioni verrebbero
prese lo stesso, e se insoddisfatte del risultato, si
sarebbero dovute "sacrificare" a partecipare.
Però siamo in Italia, dove basta una partita di calcio per
far esaltare o infuriare le masse, ma dove gli scandali
quotidiani al massimo fanno sorridere alcuni, e lasciano
indifferenti i più.
28 maggio 2003 0:00 - aelle
Sono perfettamente d'accordo. Trovo estremamente
importante utilizzare questo prezioso strumento delle
elezioni o del referendum sia per esprimere la nostra
volontà con un voto esplicito sia per manifestare la nostra
perplessità o disagio con una scheda bianca o annullata.
Non andare alle urne mi sembra una fuga dalla nostra
responsabialità personale, invitare a non andarci, specie
se a fare ciò sono personalità che ricoprono cariche
importanti, mi pare un segno di disprezzo per la democrazia
vissuta.