COMMENTI
  (Da 1 a 3 di 3)  
19 maggio 2005 0:00 - carlo
vorrei fare quache investimento redditizio per poter essere tranquillo nella mia vecchiaia perchè con la pensione che avrò non sarà molto dammi qualche consiglio
6 luglio 2003 0:00 - A.Pedone http://investire.aduc.i
Gentile signor Pucello,
Sono completamente d'accordo con lei riguardo al pericolo delle obbligazioni strutturate vendute alla Posta. Sul sito Aduc - Investire Informati abbiamo piu' volte sottolineato l'inadeguatezza di questi prodotti ed abbiamo fatto altri comunicati stampa specifici su questo argomento

Grazie per avermi edotto su cosa sia, secondo lei, la consulenza finanziaria
Sara' forse perche' sono un libero professionista che svolge consulenza finanziaria NON essendo anche promotore finanziario, ma ritengo che la consulenza finanziaria sia qualcosa di leggermente piu' complesso di come l'ha sintetizzato lei.
La favolina della ripartizione in base alle esigente temporali e' molto comoda (per gli intermediari finanziari) ma non funziona nella realta' per due buone ragioni:
1) Le esigenze sono largamente mutevoli nel corso della vita
2) Le esigenze non sono quasi mai totalmente razionali, ma spesso i fattori psicologici sono prevalenti

Una reale consulenza finanziaria deve essere in grado di identificare:
1) la capacita' di assumere rischi finanziari
2) la propensione al rischio
3) la necessita' di assumere rischi

E' troppo comodo trasferire sul cliente tutto il peso delle sue scelte dicendogli: dimmi le tue esigenze di breve, medio e lungo termine ed io ti faccio il portafoglino...

L'analisi dei fondi attraverso indicatori di tipo quantitativo (dei quali l'indice di Sharpe e' forse il piu' banale anche se uno dei piu' sensati) e' quasi completamente inutile.
E' statisticamente dimostrato che non vi e' persistenza di questi indicatori e non vi e' correlazione, quindi, fra i buoni risultati precedenti e quelli futuri.
Anzi, alcuni studi parlano di "regressione verso la media", ovvero di quel fenomeno per il quale i fondi che hanno fatto meglio tendono a fare peggio nel periodo successivo.
Personalmente non sono molto concorde con quest'ultima teoria. Ma l'analisi statistica dimostra certamente che e' perfettamente inutile scervellarsi a cercare il fondo “migliore” nel futuro.
E’ impossibile.
E' certamente vero ed inconfutabile il fatto che i gestori, specialmente in Italia, cambiano in continuazione, che le politiche d’investimento si modificano spessissimo (e talvola senza avvisare i sottoscrittori, modificandola tacitamente) che i fondi vengono accorpati e modificati in continuazione. Che senso ha, in questo panorama, scegliere un fondo?

La verita’ e’ che scegliere un fondo a gestione attiva aumenta semplicemente i rischi del portafoglio poiche’ ai rischi delle asset class selezionate si aggiungono quelli della selezione del gestore (il quale puo’ fare meglio o peggio, ma e’ impossibile determinarlo a priori, e certamente ci costera’ salato rispetto alla media del mercato). ”

Per le “esigenze a medio termine” lei suggerisce di “delegare a chi professionalmente svolge il lavoro di gestore di patrimoni”. Mi spiace molto ma non sono assolutamente d’accordo con lei. E’ dimostrato che questi gestori -i quali, come lei dice sapranno “riallocare meglio di noi il portafoglio titoli”- non fanno affatto questo mestiere anche perche’ devono rispettare determinati benchmark del fondo. Chi investe in un fondo obbligazionario oggi, se fra tre anni (le esigenze di medio termine che lei dice) dovesse smobilizzare in presenza di un innalzamento dei tassi prenderebbe delle sonore perdite in conto capitale. Stia attento ai consigli che fornisce ai suoi clienti su questo punto, specialmente se (oltre a percepire le commissioni da management fee) si fa pagare questi consigli. Quando parla di “IMMOBILIZZARE il denaro in strumenti di lungo termine con tasso fisso”, se si riferisce al mio consiglio riguardo i buoni postali fruttiferi, mi scusi, non vorrei essere scortese, ma mi viene sinceramente da chiederle: sa come funzionano i buoni postali fruttiferi?
Cordiali saluti
4 luglio 2003 0:00 - EMILIO PUCELLO
Caro Dott. Pedone, rinnovando la mia stima per Lei, per l'azione di tutela nei confronti dei risparmiatori, vorrei "dire la mia".
Sono un Consulente Finanziario Super Partes, ossia Promotore Finanziario con doppio mandato, cioè anche di consulenza, della Solidarietà & Finanza Sim di Milano (società operante in Italia dal secolo scorso).
Innanzi tutto se fossi in lei nel sollecitare i risparmiatori a recarsi presso gli Uffici Postali li metterei in guardia dalle Obbligazioni strutturate che vengono tranquillamente offerte in Posta. La Finanza oramai è nel Core Business anche delle Poste Italiane SpA, e Le garantisco che al pari degli sportelli di Banca, presso gli sportelli postali si sollecitano i risparmiatori verso ben definiti prodotti "strateggici". Ora vorrei, se me lo permette, spiegarLe brevemente cosa è la consulenza Finanziaria.
1) il risparmiatore deve prima di tutto ripartire il suo patrimonio in funzione di precise esigenze temporali.
a) esigenze di SPESA A BREVE (entro 24 mesi): c/c, BOT, PCT,CCT,CTZ, comunque strumenti con una scadenza inequivocabilmente antecedente la DATA, della sua esigenza di SPESA.
b) esigenze di SPESA A MEDIO (oltre i 24 mesi): in questo caso, poichè non è data facoltà a nessuno di conoscere il futuro, quindi non sappiamo se i tassi scenderanno ancora, restaranno gli stessi, o aumenteranno, per cui la cosa più saggia da fare è di dare delega a chi professionalmente svolge il lavoro di gestore di patrimoni, il quale saprà riallocare meglio di noi il portafoglio titoli, e quindi, senza IMMOBILIZZARE il denaro su strumenti di lungo termine con dei tassi fissi, con il rischio di non coprire il tasso reale di inflazione.
Lo si fa, scegliendo fra tutti i fondi monetari, ed obbligazionari breve termine area euro disponibili, quelli che hanno dimostrato più efficenza, sintetizzando: quelli con il miglior indice di Sharpe, disponibile tutte le domeniche sul sole 24 ore, oppure sul sito WWW.MORNINGSTAR.IT, sul quale troverà anche Fondi di diritto estero, autorizzati al collocamento sul mercato italiano, i quali molti hanno superato soglie di efficenza inimmaginabili per alcuni fondi di casa nostra. Sullo stesso sito troverà anche i costi di gestione.
c) esigenze di LUNGO TERMINE : per i criteri di scelta e selezione analoga a quella per i monetari, soltanto che il cliente può scegliere in una gamma di strumenti infinita, ripartita per aree geografiche, settori, obbligazionari con diverse specialità (convertibili, corporate, emergenti, internazionali, long term, in euro o in dollari, ecc.). Ora, poichè i fondi azionari, ed obbligazionari con grado di rischio analogo, hanno delle oscillazioni di prezzo, è saggio (dovrebbe essere obbligo di legge) investire con dei piani di accumulo, in modo tale si ottiene una media dei prezzi.
Se tutti i risparmiatori adottassero questo criterio, il mercato (azionario/obbligazionario) avrebbe delle oscillazioni fisiologiche derivanti solo dall'andamento dell'economia, e non da eccitazioni (bolla del 999/2000) o da depressioni (2001/2002). Restando sempre valido il concetto che il futuro è ignoto a tutti, ed alcuni fatti "straordinari" 11 settembre 2001, con le conseguenti crisi politiche/militari ed economiche, non erano prevedibili.
(ripensando ad una trasmissione televisiva, maghi contro scettici e tra questi l'ing. Edoardo De Crescenzo, alla domanda posta da questi ad un "astrologo", "..ma quei disgraziati che la mattina dell'11 settembre erano sulle Torri Gemelle, erano tutti dello stesso SEGNO?".
In conclusione, il risparmiatore deve: diversificare, diversificara, diversificare, e poi ancora diversificare.
Non si compensa un errore commettendo un errore di segno contrario. (prima si è concetrato su di una banca, un fondo, o peggio ancora su di un singolo titolo, adesso concentramio tutto su strumenti monetari?)
Ringraziandola, la saluto.
  COMMENTI
  (Da 1 a 3 di 3)