Il cosiddetto Canone RAI (in realtà tassa di possesso)
secondo me, è sempre stato molto poco trasparente; ritengo
giusto esistesse tale imposta quando esisteva solo la RAI;
ora che ci sono altre emittenti proporrei due soluzioni:
a) la imposta di possesso del televisore dovrebbe essere
ripartita (bisognerebbe poi studiare in base a quali
parametri) tra tutte le emittenti radiotelevisive; in tal
caso secondo me nessun contribuente si lamenterebbe e
sarebbe un contributo diciamo "corretto", magari
con parametri sui tempi delle pubblicità o prescrizioni
varie;per combattere l'evasione di tale imposta sarebbe
sufficiente applicarla già al momento dell'acquisto
dello stesso televisore, oppure verificare inserendo i dati
(ormai con l'informatica....!) se l'acquirente paga
già un canone ( nel tal caso potrebbe essere inserito solo
il numero di matricola; b) sarebbe corretto
eventualmente modificare la imposta in canone TV per la RAi,
e, visto che le altre emittenti televisive private
attualmente non chiedono alcun canone, vivono con altri tipi
di entrate( che per altro sono le stesse della RAI in quanto
a pubblicità ad esempio) permettere agli utenti interessati
a pagare l'abbonamento, oppure decidere di non pagarlo;
però la RAi deve essere in grado di piombare solo i suoi
canali.... Non trovo giusto e molto poco democratico
l'attuale metodo di riscossione, accertamento, verifica
e burobratico al massimo. Io non sono per non pagare o
evadere: vorrei solo trasparenza, correttezza e
velocizzazione degli aspetti burocratici. Saluti
9 luglio 2003 0:00 - carmine
Egregio Presidente non sarebbe meglio se qualcuno si
prendesse la briga di raccogliere le firme x fare un
referendum visto che se ne sono fatti tanti senza riscontro
e con miliardi che comunque pagano i cittadini, se questo
referendum x abolire il canone vinceranno di certo i si'
visto quello che si paga e ciò che ci fanno vedere
spendendo miliardi per i presentatori e ospiti. spero che la
richiesta sia accolta e qualche politico si muova in tal
senso qualsiasi sia il colore politico.